I PEGGIORI FILM SUI SUPEREROI DEGLI ANNI NOVANTA
Quando trenta anni fa vidiBatman di Tim Burtonpensai che ci sarebbero voluti più film di supereroi. Molti di più.Manco a farlo a posta, quei due film di Batman scoperchiarono il vaso di Pandora: ottenni ciò che desideravo, peccato che il risultato somigliava a una sarcastica punizione da inferno dantesco. Senza che torniamo al pleistocene, ma giusto al 2008, quando si diede il via allaFase 1(Avengers Assembled) delMarvel Cinematic UniverseconIron Man. Da allora, in manco dieci anni, contando il recenteThor: Ragnarok, sono usciti la bellezza di diciassette film. Se ci voglio ficcare pure quelli della Dc, sono altre dieci pellicole. Facciamo undici, visto che a giorni usciràJustice League.Volendo fare una media, ci troviamo con tre film di supereroi all’anno. Perciò, diciamo pure che a questo ritmo, i supereroi ciescono dalle fottute pareti. I film sui supereroi sono diventati le fonti primarie dell’intrattenimento cinematografico e dei box office. Ormai i giorni in cui i supereroi in costume erano considerati camp e non certo robe da farci i fantastiliardi, sono passati.Passati ma non dimenticati. Quindi, perché non buttare un occhio allato oscuro,su alcuni tra i peggiori film sui supereroi degli anni novanta? Regia: Jim Wynorski. Sceneggiatura: Neil Cuthbert, Grant Morris. Data di uscita: 12 maggio 1989 Mi pare giusto partire conThe Return of Swamp Thing, lì lì agli albori dei 90’s.Swamp Thingnasce nei fumetti degli anni settanta, riscuotendo un qualche successo. Tanto che nel 1982 ne fecero un film conAdrienne Barbeau(sì, la Maggie di1997: Fuga da New York), diretto daWes Craven. Non è che fosse chissà quale grande capolavoro, ma è ancora un film abbastanza piacevole da guardare. Dick Durock: Alec Holland/Swamp Thing Passano otto anni, e viene fuori un seguito. Stavolta la regia è affidata nientepopodimeno che aJim Wynorski. Il quale, per chi non lo sapesse, insieme aRoger CormaneCharles Bandè uno dei grandi nomi del panorama B-Movies. E infattiIl ritorno del mostro della paludeè proprio un assurdissimo b-movie. Con la delicatezza di un ippopotamo, Wynorski orchestra un’oretta e mezza scarsa di pura assurdità. Tutto è eccessivo, ridicolo e senza senso. Neanche per un attimo è stata presa in considerazione l’idea di mettere in scena qualcosa di vagamente serio. In questo senso, il film pare più un seguito diThe Toxic AvengerdellaTroma. Il che lo rende piuttosto divertente, tutto sommato. Regia: Albert Pyun. Sceneggiatura: Stephen Tolkin. Data di uscita: 14 Dicembre 1990 In linea di massima, lo stesso discorso vale per il film diCapitan Americadel 1990. Nel senso che è un film divertente, ma per i motivi sbagliati.Difatti, questo è l’esempio perfetto di come non fare un film sui supereroi. Scott Paulin: Tadzio De Santis/Teschio Rosso I diritti per realizzare questa patacca vennero acquistati dallaCannonnel 1984. Che mise da parte il progetto, giusto il tempo d’affossarsi con i film di He-Man e Superman. Così andò a finire che nel 1989 la Cannon stava praticamente col culo a terra. il produttoreMenahem Golanlasciò la società e si portò dietro sia i diritti del film su Capitan America sia l’attoreAlbert Pyun, già ingaggiato per girarlo. Il risultato? Un film drammaticamente al ribasso e pietosamente ridicolo. Tanto per capirci, bello Capitan America con le orecchiette alate di gomma, eh? ChéMatt Salingernon poteva tener fuori le sue, visto che il costume era fatto talmente male da tagliarlo a sangue. Regia: Charles Band, Albert Band. Sceneggiatura: C. Courtney Joyner. Data di uscita: 24 settembre 1992 IlDottor Strange, loStregone Supremo, è uno dei supereroi Marvel storici, no? Tanto che già nel 1978 si provò a portarlo al cinema. E ilDoctor Mordridqui, cos’è? Semplice: altro non è che il filmmai realizzatosu Dottor Strange. Jeffrey Combs: Dottor Mordrid In pratica, negli anni novanta i film sui supereroi erano ancora molto distanti dall’essere le produzioni dal budgetfanta-faraonicodi oggi. Perciò, per realizzarli, uno studio valeva l’altro. E chi si aggiudicò i diritti del personaggio? LaFull Moon ProductionsdiCharles Band. Solo che, dopo aver realizzato set, costumi e via dicendo, per via di una situazione non del tutto chiarissima, la Full Moon perse i diritti. Tuttavia, siccome Charles Band non è mai stato il tipo da perdersi d’animo e fare dietrofront, semplicemente cambiò nome ai personaggi. Ficcò al volo un paio d’elementi originaliet voilà!Ecco il Dottor Mordrid. Il cugino povero del Dottor Strange. C’è da dire che Band, nonostante il basso budget, ha sempre avuto la capacità di tirare fuori cose tutt’altro che scadenti. Talvolta, addirittura innovative. In questo senso, Doctor Mordrid potrebbe dare l’impressione d’essere una porcheria, sia sul piano fisico sia su quello astrale. Invece è un film migliore di quanto ci si potrebbe aspettare. Il miticoJeffrey “Re-Animator” Combscome Dottor Mordrid è fantastico. Così come tutto il resto è, come dire… più che dignitoso, in effetti. L’unico problema, è dato dalla sua natura dirip-off. Dato che, inizialmente era previsto un rating PG (in fondo, si parla pur sempre di supereroi), non avendo più limitazioni Band ha cominciato a ficcarci dentro cose, portandolo a un rating R. Il che rende Doctor Mordrid un film piuttosto bizzarro. Regia: Jonathan Winfrey. Sceneggiatura: Craig J. Nevius. Data di uscita: 1995 ConBlack Scorpionle cose cominciano a farsi ignoranti. Di brutto. Se finora con i supereroi si sono cimentati personaggi del calibro diPyun,BandeWynorski, uno comeRoger Cormanpoteva mai starsene in disparte? Non sia mai. Joan Severance: Darcy Walker/Black Scorpion “Volevo fare una specie di Superman-Spiderman-Batman però femmina”, disse Corman. Che insieme allo scrittoreCraig Neviussviluppò il soggetto di Black Scorpion. Un film allucinante, che nei toni si ispira alla serie televisiva di Batman degli anni sessanta. Mostruosamente campy e sopra le righe. Con eventi e personaggi deliberatamente assurdi ed esagerati. La versione a fumetti tratta dal film (in genere con i supereroi accade il contrario) Tralasciando il fatto che per realizzare Black Scorpion pare abbiano speso meno che per un episodio dei telefilm di Batman con Adam West, la cosa piuttosto assurda è un’altra. Cioè che venne realizzato un seguito,Black Scorpion II: Aftershock. Una serie a fumetti e, inoltre, pure una serie tv di ventidue episodi nel 2001. Dalla quale è stato tratto un altro film,Sting of the Black Scorpion, unendo gli episodi 1, 3 e 8. Se questo non è cavare sangue dalle rape… Regia: David Hogan. Sceneggiatura: Chuck Pfarrer, Ilene Chaiken. Data di uscita: 3 maggio 1996 A proposito d’ignoranza e raschiare il fondo del barile, mica ci vogliamo dimenticare diBarb Wire? Sconvolgente polpettone action sci-fi, con cuiPamela Andersonprovò a fare il salto dal piccolo al grande schermo. Pamela Anderson: Barbara “Barb Wire” Kopetski In sé la trama sia del fumetto pubblicato dalla Dark Horse sia del film dovrebbe, a quanto dicono, essere ispirata aCasablanca, il classico del 1942 conHumphrey Bogart. Sostituito qui da Pamela Anderson versione maialona d’assalto in un distopico 2017, durante la Seconda guerra civile americana. Sostanzialmente, l’unica cosa decente del film, è la Anderson. Che del resto, con soverchio stile e soverchia eleganza, fa l’unica cosa che le riesce: stare zitta e mettersi in posa. Regia: Jim Wynorski. Sceneggiatura: Forrest J. Ackerman. Data di uscita: 28 settembre 1996 Il pianetaDrakulonè un mondo abitato da vampiri che si nutrono del sangue che sgorga naturalmente come i fiumi e i mari della Terra. A un certo punto il malvagioVladstermina il consiglio degliAlti Anzianie fugge a bordo di una nave spaziale. Tra le vittime c’è anche il padre diVampirella, che giura vendetta e insegue Vlad. Purtroppo si schianta su Marte, dove rimane in animazione sospesa per trent’anni. Fino a quando una squadra di astronauti terresti ritrova la sua navetta. Giunta sulla Terra, Vampirella scopre che Vlad è diventato una rock star e per compiere la sua vendetta si unisce adAdam Van Helsing. Con il quale cercherà di fermare il malvagio vampiro dal suo piano di portare una notte eterna sulla Terra. Sì, lo so che come trama pare una cazz…decisamente sciocca. Comunque queste sono più o meno le vere origini di Vampirella quando il personaggio apparve per la prima volta nel 1968, pubblicato dalla casa editrice Warren. Mi pare inutile sottolineare l’ovvio, dicendo che il film, altrocapolavorodi Jim Wynorski, è anche più assurdo della trama. Con Vampirella (Talisa Soto, la principessa Kitana di Mortal Kombat) che salva giovani nerd in pericolo. I quali, come andava di moda a quel tempo, giravano di notte per vicoli bui con i loro comodicomputer portatili. Roger Harry Daltrey Oppure il fatto che Vlad sia interpretato daRoger Daltrey. Non è un caso di omonimia, si tratta proprio diRoger Harry Daltrey, il cantante deiThe Who. Penso che ciò basti e avanzi per capire come sia il film, no? Regia: Jack Sholder. Sceneggiatura: J. Peter Robinson. Data di uscita: 20 febbraio 1996 Una delle cose più brutte degli anni novanta era l’irritante supponenza degli autori dell’epoca, che sul serio erano convinti di cosa volesse dire“giovane”. Uscendosene spesso e volentieri con delle sparate insulse e fuori luogo. Oltre che di una tristezza allarmante. Un esempio per capirci. RicordateDisney Club, il contenitore coi vari cartoni animati che andava in onda sulla Rai nei primi anni novanta? Ecco, quelli erano i disperati tentativi degli autori di essere alla“moda”. Di essere“cool”. Mi riferisco aEcco Pippo!eQuack Packin particolare. Concentrarsi sulle storie? Offrire al pubblico un prodotto di qualità? Macché… schiaffagli un paio di occhiali da sole, mettigli lo skateboard che è roba da giovani e hai risolto. E non dimentichiamoci il rap, eh. Che quello fa tendenza al massimo.Tutto questo giro di parole per dire cheGeneration X,spin-offdegli X-Men, è un film veramente triste e brutto. Fatto da persone che per davvero credevano di far presa sui giovani in questo modo. Bastano gli indisponenti filtri al neon, le camicie a quadrettoni di flanella sulle t-shirt e zoomare come se non ci fosse un domani con primi piani obliqui. Ecco fatto. Regia: Félix Enríquez Alcalá. Sceneggiatura: Lorne Cameron, David Hoselton. Data di uscita: 1997 Traumatizzante, non credo si possa definire in altro modo questo squallido tentativo di fare un film sullaJustice League. Anche se ci sarebbe da specificare che questo grottesco pastocchio di poco meno di un’ora mezza, sarebbe un pilota. Già, perché l’intenzione era quella di realizzare una serie tv. Immagino che, visti glistraordinariadattamenti dei supereroi durante quegli anni, il registaFélix Enríquez Alcalánon abbia capito ‘na beata mazza di niente. Né del media con cui aveva a che fare, né tanto meno del materiale a disposizione. Al contrario, prende e trasforma le avventure della Lega in una sitcom. Di quellescrause. C’erano infinite possibilità a disposizione e il nostro Alcalá cosa sceglie? Di fare schifo. Realizzando un qualcosa di profondamente brutto nel tentativo di fondere azione e commedia. Riuscendo incredibilmente a fare cagnara e confondere l’uno con l’altro. Regia: Rod Hardy. Sceneggiatura: David S. Goyer. Data di uscita: 26 maggio 1998 Per concludere in bellezza questa carrellata di buffonate,ta-daaaa!Nick Fury: Agent of Shield.Non potevo non menzionarlo perché, andiamo, c’èDavid Hasselhoff. Nel film lui èNick Fury. Ed è bellissimo il fatto che sembri costantemente ubriaco. Volendo la trama non è malaccio. In pratica Nick Fury è richiamato in azione dopo un pensionamento di cinque anni. La sua missione è fermareViper(Sandra Hess), figlia delBarone Von Strucker, la quale ha in mente di rilasciare un virus mortale su Manhattan. Una storia semplice e tutto sommato solida, insomma. Da classico action movie senza pretese. Anche se fisicamente ricorda molto il Nick Furyclassico, quellopre-Samuel L. Jackson, Hasselhoff è semplicemente orribile. Orribilmente esilarante perché pare una buffa caricatura di Snake Plissken piuttosto che Nick Fury. Il resto del cast, giustamente, se l’attore principale pare uno che ha alzato troppo il gomito a una festa in costume, perché dovrebbe sbattersi nel cercare di fare qualcosa di meglio?