I FILM LISERGICI DI ROGER CORMAN

I FILM LISERGICI DI ROGER CORMAN

Più di cinquanta film diretti e almeno il triplo prodotti per altri registi. Nella storia del cinema americano, Roger Corman (nato a Detroit il 5 aprile del 1926) è l’unico che possa vantare una filmografia registico/produttiva di tali proporzioni. Naturalmente non è solo una questione di quantità. Corman ha girato film bellissimi e ne ha prodotti di altrettanto belli.

Tra i primi ricordiamo i numerosi horror realizzati nella prima metà degli anni Sessanta: si va da I racconti del terrore (Tales of Terror, 1961), sceneggiato dal geniale Richard Matheson, a La città dei mostri (The Haunted Palace, 1963) e La maschera della morte rossa (The Masque of the Red Death, 1964).

Ma non vanno certo dimenticati titoli come l’antirazzista L’odio esplode a Dallas (The Intruder, 1961), l’inquietante fantascientifico L’uomo dagli occhi a raggi X (The Man with the X-Ray Eyes, 1963) e il gangsteristico Il massacro del giorno di San Valentino (The St. Valentine’s Day Massacre, 1966).

Per quel che riguarda le produzioni, spiccano il secondo lungometraggio di Francis Coppola Terrore alla 13^ ora (Dementia 13, 1963), Le colline blu (Ride in the Whirlwind, 1966), di Monte Hellman, Bersagli (Targets, 1968), esordio registico di Peter Bogdanovich, America 1929 – Sterminateli senza pietà (Boxcar Bertha, 1972), di Martin Scorsese, e Piranha (id., 1978), di Joe Dante.

Come si può notare dai nomi dietro la macchina da presa, Roger Corman è stato anche uno straordinario scopritore di talenti. Ai registi citati vanno aggiunti Irvin Kershner, Jonathan Demme, Ron Howard e James Cameron, lo sceneggiatore Robert Towne, nonché attori ormai leggendari che hanno iniziato nella sua factory: Jack Nicholson, Robert De Niro, Charles Bronson, Peter Fonda, Bruce Dern e Dennis Hopper.

Questa e altre particolarità (i film girati in pochi giorni e con budget ridotti, il riutilizzo di attori e scenografie da un set all’altro, la ricetta sesso, violenza e donne nude) vengono usate normalmente per descrivere in modo sommario la figura di Corman.
Tuttavia sia a livello produttivo che tematico il suo cinema mostra di nascere da una personalità più complessa e artisticamente tormentata di quanto si possa pensare.

Non a caso a un certo punto della carriera, all’alba degli anni Settanta, Corman abbandona l’attività registica. Limitandosi a intervenire sporadicamente in qualche sua produzione, come I magnifici sette nello spazio (Battle Beyond the Stars), di Jimmy T. Murakami.
Torna poi a dirigere unicamente nel 1990 con lo sfortunato Frankenstein oltre le frontiere del tempo (Frankenstein Unbound).

Del resto altrettanto significativa nel delineare lo sfaccettato ritratto cormaniano risulta la scelta di trarre ispirazione, in maniera tanto feconda, da Edgar Allan Poe: vale a dire lo scrittore “maledetto” per eccellenza.

Roger Corman, dopo aver assimilato la lezione dei maestri Ford, Hitchcock, Hawks e partendo quindi da un cinema classico (ma di ricerca) ha adottato poi soluzioni espressive del tutto personali. I suoi film sono a tratti tesi, nervosi, e in altri casi lirici, avvolgenti e lisergici. Negli horror le visioni allucinate, oniriche, intrise di colori intensi e fantasmagorici, la fanno da padrone.

A tal proposito, va detto che Roger Corman ha ottenuto degli straordinari risultati artistici anche grazie all’apporto di alcuni assidui collaboratori di grande talento, come il direttore della fotografia Floyd Crosby e lo scenografo Daniel Haller (passato poi alla regia).

 

 

Roger Corman

Gli Studios, in passato, erano popolati da persone colte, adesso il profitto ha preso il comando. Chi si interessa più della qualità di un film?

 

Achille Pisanti

Una strana dialettica quella di Corman: una metodologia barocca che lavora su e non per strutture gotiche. L’ambiguità degli spazi ricavati è tutta per la messa in scena della morte in technicolor.

 

Roger Corman

Il simbolismo mi permette di mettere in luce le angosce del subcosciente. L’idea della morte, della sepoltura in un enorme eterno silenzio, il ritorno alla matrice, sono terrori che risalgono all’infanzia.

 

Vittorio Giacci

Corman è noto, unisce a un indubbio talento un particolare senso degli affari.

 

Roger Corman

Non sono completamente soddisfatto di nessuno dei film che ho fatto. È questa la ragione per cui intraprendo tante attività, faccio tanti film insieme e poi mi fermo. Mi fermo perché mi sento scoraggiato.

 

Tullio Kezich

Un maestro del cinema da tre soldi.

 

Roger Corman

Vorrei sempre fare qualcosa che abbia un preciso significato per me, che interessi il pubblico e che quindi si riveli un buon successo commerciale.

 

Enzo Ungari

L’originalità del cinema di Roger Corman è manifesta: essa consiste nella sua attitudine a disinteressarsi sempre di più all’intrigo e al destino dei personaggi per puntare tutta l’attenzione sulle luci e sulle ombre, sui panneggi e sui balenii, veri protagonisti della tragedia.

 

Roger Corman

Penso che non esistano generi “inferiori”. Tutto mi interessa: le avventure di un mostro di 120 piedi, di un gangster, di una collegiale presa dal rock and roll. Ho accettato di girare storie tanto diverse perché pensavo in questa maniera di imparare il mestiere. Tutto mi era utile, tutto mi arricchiva.

 

Vito Zagarrio

Accanto a Corman, si impara non la poetica ma il mestiere. Bisogna riuscire a fare un film in una settimana, rinunciando agli orpelli stilistici e alle ambizioni intellettuali.

 

Roger Corman

Il mondo diventa sempre più sanguinario. La violenza sulle strade d’America è grande come quella della storia.

 

Stefano Stefani

Roger Corman e la furia con cui ha diretto e dirige i suoi film affrontando i generi americani più tipici, stravolgendoli di volta in volta verso linee significanti che lo spettatore di maniera non si aspetterebbe.

 

Roger Corman

Non sono mai interessanti gli eroi; piuttosto i reietti, i perdenti, i ribelli, gli outsider, gli anticonformisti, i caratteri complessi.

 

Richard Koszarski

Corman è uno dei pochi registi hollywoodiani il cui stile sia facilmente riconoscibile. Un continuo e gradevole movimento delle carrellate, probabilmente derivato dalla collaborazione con Floyd Crosby, lo distingue.

 

Roger Corman

In quanto indipendenti, dobbiamo fare qualcosa di diverso dagli studi delle majors. Avere la libertà di abbandonare il solito lieto fine offre molte occasioni di trovare nuove strade nel cinema.

 

Giuseppe Turroni

Corman vuol dire che il concetto di bene e le parole di bene non portano necessariamente al bene. Sembra continuamente affermare che quel che conta sono i fatti. I principi retorici non conducono a una filosofia della vita. Bisogna agire per poter entrare nel flusso e nel riflusso della storia. Bisogna saper distruggere per poter ricostruire.

 

Roger Corman

Ho sempre creduto molto nella pianificazione a livello di pre-produzione, per esempio ho sempre cercato di decidere in anticipo tutte le inquadrature, prima di girare, pur sapendo che non sarei mai riuscito a fare esattamente le inquadrature che volevo.

 

Dario Argento

Ho conosciuto Corman a New York, lo ammiro moltissimo, ma lui è come lontano dal cinema, è un mistero, ormai preferisce fare solo il produttore.

 

 

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