I 10 AUTORI MARVEL PIÙ PROLIFICI (VINCE STAN LEE)

I 10 AUTORI MARVEL PIÙ PROLIFICI (VINCE STAN LEE)

Mi chiedevo come fosse possibile stilare una classifica degli autori Marvel su dati oggettivi che non lasciassero spazio a discussioni e recriminazioni. Più ci pensavo più mi sembrava una impresa impossibile, fino al giorno in cui mi imbattei in un dato che aveva dell’incredibile: Stan Lee nel corso della sua carriera aveva realizzato per la Marvel il numero impensabile di 2.388 storie. Certamente si trattava di un caso unico dovuto al fatto che in quanto direttore poteva decidere lui quanto scrivere, ma quante storie avevano realizzato gli altri autori Marvel?Chi lo seguiva in questa classifica assolutamente oggettiva? Quali erano stati gli autori più prolifici? Mi sono messo alla ricerca di questi dati e quando finalmente sono riuscito a metterli assieme mi sono trovato di fronte a un risultato sorprendente. A parte i primi due posti che appaiono scontati, il resto della classifica rivela numerose sorprese. Tra i primi 10 nomi non c’erano quelli di autori che avrei creduto fondamentali per la Marvel, come Marv Wolfman e Steve Englehart. Mentre ne apparivano altri che mi sembravano secondari, come Bill Mantlo e Fabian Nicieza.Eppure i dati questo dicono. Stan Lee, conosciuto anche come il Sorridente, scrive per la casa delle idee dal 1941 al 2015, anche se dagli anni settanta molto meno. Lungo un arco temporale di quasi 75 anni. Una cosa più unica che rara. Nei soli anni sessanta realizza per la Marvel 1166 storie, vale a dire circa 116 all‘anno, ovvero una ogni 3 giorni. Si dirà che questo era possibile grazie al cosiddetto “metodo Marvel”, che a volte consisteva soltanto nel fornire un’idea di partenza e nello scrivere i dialoghi. E che Stan Lee aveva a che fare con le storie disegnate (e sceneggiate) da geni come Jack Kirby e Steve Ditko. Inoltre, le storie a fumetti degli anni quaranta e cinquanta (oltre a parecchie dei primi anni sessanta) erano molto più brevi di quelle attuali. Ma quella di Stan Lee rimane comunque un’impresa colossale, probabilmente irripetibile. Per quanto limitato fosse il suo contributo, le sue storie possiedono una brillantezza che le rende uniche. Le serie per cui scrisse di più furono gli antologici Tales of Suspance con 134 storie e Tales to Astonish con 133. Solo dopo vengono Fantastic Four con 125 episodi, Strange Tales con 123 e Amazing Spider-Man con 118. Il pupillo di Stan Lee. L’uomo che, nel bene e nel male, fu l’anima della Marvel durante la prima metà degli anni settanta, lo troviamo prevedibilmente al secondo posto. Tra le 201 storie per la rivista in bianco e nero The Savage Sword of Conan, le 149 per il comic book a colori Conan the Barbarian, e altre sparse qua e là, Roy Thomas ne realizza un totale di 414 solo tra quelle dedicate al personaggio creato da Robert E. Howard. Circa una su tre di quelle da lui scritte per la Marvel. Se Conan è il personaggio al quale Thomas si è legato a doppio filo, merita di essere ricordata anche la sua lungarunsui Vendicatori (71 episodi) con la creazione (o ri-creazione) del personaggio di Visione insieme a John Buscema e la mitica guerra Kree-Skrull con Neal Adams.Oltre a quella su Dr. Strange Sorcerer Supreme (67) in coppia con Jackson Guice e larunprecedente su Uncanny X-Men (44). Bendis ha lavorato a lungo su due personaggi storici della casa delle idee: l’Umo Ragno, con i 121 episodi di Ultimate Spider-Man, e l’avvocato cieco, con 55 episodi di Daredevil. Di tutta la linea Ultimate nessuna serie ha reinventato un eroe con maggiore chiarezza e aggiornamenti stilistici di Ultimate Spider-Man. I primi numeri forniscono alla narrazione tutta l’angoscia, l’azione e la commedia che i lettori potrebbero desiderare. Per quello che riguarda Devil è impossibile non menzionare larunin coppia con Alex Maalev, che raggiunge il suo culmine con il n. 32 della seconda serie, “Out”, dove viene svelato pubblicamente che Matt Murdock è Devil. Interessante anche il suo lavoro su New Avengers (64 episodi), la seconda serie di New Avengers (41) e All New X-Men (41 episodi). Chris Claremont è il principale responsabile del successo di uno dei titoli Marvel più venduti di sempre: Uncanny X-Men, avendone scritto ben 223 episodi tra il 1975 e il 2006.Per questo titolo ha realizzato lasaga di Fenice Nera, i cui albi vendettero circa il doppio dei precedenti e proiettarono per oltre un decennio Uncanny X-Men al primo posto tra i comic book Marvel. Claremont è anche detentore a tutt’oggi di un record certificato dal Guinness dei Primati per aver scritto il fumetto più venduto della storia, ovvero X-Men n. 1 dell’ottobre 1991, disegnato da Jim Lee, con oltre otto milioni di copie. Altri titoli “X” firmati da Claremont sono New Mutants (55 episodi), Classic X-Men (53), X-Treme X-Men“ (46) e X-Men Forever (25). Peter David ha legato il proprio nome alla lungarundi 144 episodi che lo vide al timone dell’Incredibile Hulk, in particolare i fan amano il periodo in cui fece coppia con Todd McFarlane.Per molti lettori Peter David è il miglior scrittore di Hulk dai tempi di Stan Lee. Ha scritto anche 65 episodi di X-Factor 2010 e 58 di Spider-Man 2099. Quest’ultima serie è quella che ha lasciato maggiormente il segno di tutto il progetto “Marvel 2099”. L’Uomo Ragno del futuro, ideato da Peter David insieme al disegnatore Rick Leonardi, è rimasto impresso nella memoria degli appassionati per la qualità delle storie, certamente, ma anche perché il suo costume era tra i più cool. Infine, non vanno dimenticate lerunsulla terza serie di X-Factor (50 episodi) e su Captain Marvel (34). Professionalmente parlando, Tom DeFalco ha costituito una coppia quasi indissolubile con il disegnatore Ron Frenz, assieme al quale ha realizzato le serie più impegnative della sua carriera, a partire da Mighty Thor (124 episodi), Spider-Girl (105) e Amazing Spider-Man (68). “Quando mi siedo per fare una storia dell’Uomo Ragno mi preoccupo davvero di Peter Parker e voglio che le cose gli vadano bene. Mi interesso a lui quanto agli altri personaggi della storia, questo è il segreto. Devi preoccuparti. Tuttavia, cerco anche di rendere la sua vita il più miserabile possibile, altrimenti perché dovresti essere interessato a leggere?”. Oltre a Thor e l’Uomo Ragno, Tom DeFalco mise la sua firma anche su un’altra testata storica della Marvel: Fantastic Four (71 episodi). Bill Mantlo è l‘autore di due serie semidimenticate uscite nel 1979, entrambe basate sui giocattoli:Micronautse Rom Spaceknight. La prima, per la quale scrisse 82 episodi (diversi dei quali disegnati dall’innovativo Mike Golden), era ispirata a unaction figuredella Parker Brothers.La seconda, per la quale ne scrisse 65, traeva spunto da una linea di giocattoli della Mego Corporation.Più nota è larunsu Hulk all’inizio degli anni ottanta (70 episodi). “All’inizio mi basavo sulle vecchie storie di Hulk, cercando di trovare una nuova direzione, ma continuavo a ripetere situazioni già viste. Poi l’editor Al Milgrom mi disse:‘Se vuoi apportare modifiche, apportale. Prenditi dei rischi’. Fu allora che decisi di dare a Hulk l’intelligenza di Bruce Banner. Da quel momento in poi mi sentii come se avessi finalmente il controllo sul personaggio”. Lungo anche il suo contributo all’albo Peter Parker Spectacular Spider-Man (63 episodi) e adAlpha Flight(37). L’autore argentino non ha legato il proprio nome a nessuna serie in particolare, pur essendosi distinto per un lavoro senza fronzoli rivolto soprattutto all’intrattenimento.La serie per cui ha realizzato più episodi (53) è New Warriors. Seguono Cable and Deadpool con 50, X-Force con 46, i Thunderbolts con 42 e l’ottimamente venduto X-Men con 36. “Penso che la maggior parte delle persone mi associ a X-Men, la trovo una sfortuna dal momento che gran parte di quel materiale non era lontanamente indicativo delle mie vere aspirazioni. Mentre coloro che hanno letto New Warriors potrebbero considerare quella serie come il mio ‘lavoro fondamentale’. Altri che hanno letto Nomad potrebbero pensare sia quello. Ricevo ancora oggi la posta di lettori che hanno adorato la mia run su X-Force con Greg Capullo. Erano tutte serie diverse tra loro. Personalmente penso di aver fatto alcuni dei miei migliori lavori suTurok, ma nessuno l’ha mai letto”. Doug Moench è autore di due serie che rappresentano altrettanti momenti importanti della Marvel del periodo tra gli anni settanta e gli ottanta:Shang-Chi Master of Kung FueMoon Knight. Di Shang-Chi realizza 98 episodi, principalmente in coppia con Paul Gulacy. Di Moon Knight 32 in tandem con Bill Sienkiewicz.Per Shang Chi fuse due generi: arti marziali e spionaggio, mescolando in parti uguali Bruce Lee e Ian Fleming. Shang Chi divenne un “agente riluttante” dell’intelligence britannica per combatte i piani di suo padre Fu Manchu e di altri terroristi.Insieme a Sienkiewicz, Moench affrontò in Moon Knight il complesso tema della schizofrenia e del disturbo da personalità multipla.