HAPPY DAYS NON DOVEVA ESSERE TRASMESSO

HAPPY DAYS NON DOVEVA ESSERE TRASMESSO

Giovedì 8 dicembre 1977, nel classico appuntamento del preserale di Rete Uno delle 19.20 va in onda, con l’episodio dal titolo “Fino in fondo”, la prima puntata di Happy Days, una serie ambientata nella seconda metà degli anni cinquanta (gli “anni felici” che avevano come sottofondo le prime canzoni del rock and roll), nella città di Milwaukee, forse non a caso dove vengono fabbricate le evocative moto Harley-Davidson.

 

I protagonisti di Happy Days

Protagonista è la famiglia Cunnigham, una tipica famiglia americana.

Il capofamiglia Howard (Tom Bosley) possiede un negozio di ferramenta di cui è molto fiero. Howard è sempre pronto ad aiutare il figlio Richie nel difficile percorso della sua crescita.

Sua moglie è Marion (Marion Ross). Tranquilla e gentile, forse un po’ ansiosa, ha sempre una parola di conforto. L’unica a rivolgersi a Fonzie, l’amico di Howard che esibisce atteggiamenti da duro, chiamandolo con il vero nome, Arthur.


Hanno tre figli, ma dalla seconda stagione il più grande, Charles “Chuck” Cunningham (interpretato prima da Gavan O’Herlihy e poi da Randolph Roberts), sparisce senza spiegazioni.

Il figlio dei Cunningham protagonista della serie è Richie (Ron Howard). A volte impacciato e timido con le ragazze è il classico “bravo ragazzo” con i tipici problemi dell’adolescenza.


A completare la famiglia c’è la sorellina Joanie (Erin Moran), detta Sottiletta forse per il seno piccolo. Un tipetto vivace che non si fa mettere i piedi in testa.


Intorno a loro ruotano vari altri personaggi, in particolare i tre amici di Richie.

Warren “Potsie” Weber (Anson Williams) è un po’ “tonto” e imbranato. Ottimo cantante, diventa la voce del gruppo musicale che Richie e i suoi amici formano per esibirsi nel locale da loro frequentato, Arnold’s.

Altro amicone è Ralph Malph (Don Most), che si autodefinisce un grande barzellettiere e per questo si prodiga in diverse battute, anche se non tutte divertenti.

Infine, il grande Arthur Fonzarelli detto Fonzie (Henry Winkler), il quale finisce per essere il personaggio centrale della serie pur avendo esordito come semplice comprimario.


Fonzie fa il meccanico ed è l’idolo dei ragazzi, affascinati dal suo carisma da duro, e delle ragazze, che cascano ai suoi piedi e fanno la fila per un suo bacio (gli basta schioccare le dita che subito un nugolo di fanciulle lo circonda).
Il classico bello e dannato alla James Dean.

Dalla terza stagione Fonzie va a vivere in un piccolo appartamento nella soffitta di casa Cunningham, e assume un ruolo maggiore a quello degli altri personaggi, compreso lo stesso Richie, che aiuta in tantissime situazioni come un fratello maggiore. Fonzie risolve sempre i problemi grazie alla sua esperienza e alla sua faccia tosta.


I ragazzi si ritrovano nel fast food Arnold’s, dal nome del proprietario, Matsuo “Arnold” Takahashi (Pat Morita). Nel locali i juke box mandano le canzoni di quegli anni, che Fonzie, senza infilare la monetina, fa partire con un colpetto ben assestato.


Dopo la partenza di Arnold, dalla quarta stagione il locale passa sotto la gestione di Alfred Delvecchio (Al Molinaro).
Il bagno del locale è il luogo che Fonzie utilizza come “ufficio” per le sue riunioni speciali con Richie e company.

Dalla quinta stagione arrivano altri due personaggi importanti: Charles “Chachi” Arcola (Scott Baio), cugino di Fonzie che in seguito sposa Joanie, sorella di Richie, e…


Lori Beth Allen (Lynda Goodfriend), fidanzata e poi moglie di Richie.

 

Da un episodio pilota sfortunato

Nella serie si incontrano anche tanti altri personaggi che daranno poi vita a diversi spin-off, cioè a serie indipendenti. Così come uno spin-off si può considerare lo stesso “Happy Days”, che deriva sostanzialmente dalla serie Love, American Style. Per la precisione da un episodio registrato nel 1971 con il titolo “Love and the Happy Days”. Vi figurano Richie, la madre Marion e Potsie, mentre ad interpretare il padre Howard c’era, al posto di Bosley, l’attore Harold Gould. Joanie era interpretata da Susan Neher.


In realtà quell’episodio pilota doveva far partire una nuova serie a sé stante, ma non avendo avuto un buon gradimento da parte del pubblico in una trasmissione ristretta di prova, viene appunto riciclato come episodio della serie antologica, cioè senza personaggi fissi, Love, American Style (episodio andato in onda, in Italia, solo nel luglio 1981 su Antenna Nord.). In realtà la rete televisiva Abc aveva dato incarico al produttore Garry Marshall di realizzare una nuova serie ambientata negli anni trenta, mentre Marshall optò per gli anni cinquanta.

Successivamente, grazie al successo cinematografico di American Graffiti, un film del 1973 di George Lucas ambientato nei primi anni sessanta, l’interesse per gli anni cinquanta comincia ad aumentare, pertanto la Abc chiede a Marshall di riesumare il progetto appena archiviato introducendo nuovi elementi come le “bande giovanili in motocicletta” per vivacizzare gli episodi.

Marshall e i suoi collaboratori introducono, quindi, il personaggio di Fonzie, anche se con caratteristiche decisamente più leggere rispetto alla realtà delle “bande” degli anni cinquanta (come le conosciamo dal film “Il selvaggio” interpretato da Marlon Brando). Dovendosi evitare le tipiche risse tra bande rivali, per esempio, Fonzie diventa un ex membro dei Falcons, che preferisce mettersi a lavorare come fanno tutte le persone oneste. Per renderlo ulteriormente meno “duro”, l’Abc cerca di fargli indossare una giacca a vento, ma grazie alle insistenze di Marshall gli viene dato il classico giubbotto in pelle scura.
Dopo la prima stagione le riprese esterne diminuiscono sempre più e gli attori recitano in studio davanti a un pubblico vero.

La serie, tra nuovi arrivi di personaggi e partenze, va avanti per ben 11 anni.
Il primo episodio viene trasmesso negli Stati Uniti il 15 gennaio 1974, l’ultimo il 24 settembre 1984, per un totale di 255 episodi.
Nella settima stagione avviene l’addio di Ron Howard, che inizia a dedicarsi alla sua fortunata carriera di regista. Anche Ralph lascia dopo la settima stagione.

 

Tutti gli spin-off

Come detto, la serie ha dato origine a diversi spin-off.
Indichiamo la data di uscita delle nuove serie in Italia.

27 settembre 1978 – Le ragazze di Blansky (Blansky’s Beauty)
La protagonista Nancy è la cugina di Howard Cunningham.

12 novembre 1979 – Mork & Mindy
Mork appare in una puntata di Happy Days dove Richie sogna il suo arrivo dallo spazio.

16 settembre 1980 – Laverne & Shirley
Entrambe apparse come coprotagoniste in alcuni episodi di Happy Days.

17/10/83 – Jenny e Chachi (Joanie Loves Chachi)
Coprotagonisti in Happy Days.

 

Le due sigle della serie

La sigla della prima stagione è “Rock Around the Clock” di Bill Haley and his Comets del 1955.

In seguito la sigla diventa “Happy Days”, scritta da Charles Fox e Norman Gimbel, cantata da Jimmy Haas e dalla band Ron Hicklin Singers.

 

Dopo avere fatto parte dell’appuntamento con il telefilm delle 19.20 di Rai Uno, le altre serie di Happy Days vengono trasmesse all’interno dei programmi contenitore Rai “Happy Circus” e “Happy Magic”. condotti da Sammy Barbot. Per poi essere replicate da Canale 5 e Italia 1 negli anni successivi.

 

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