GIOCARE A CARTE CON I FUMETTI

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Se l’uomo è nato per giocare, come sembra dimostrare il filosofoJohan Huizinganelsaggio del1938“Homo ludens”, allora tutto ciò che serve allo scopo è un affare terribilmente serio.Lo sono i giocattoli attraverso cui i bambini fanno le prime esperienze di comprensione del mondo,di apprendimento delle regole,di conoscenza dei materiali. E lo sono altri strumenti cheaccompagnano l’essere umano per tutta la sua vita, come, per esempio,le carte da gioco.Ariprova delfascinoche quest’oggettohaavuto sin dall’antichità, basterebbericordarele operedella pittura classica che mostrano riunioni al tavolo da gioco. Una delle più note è “Il baro conl’asso di quadri” diGeorges de la Tour, dipinto intornoal1620e conservato alLouvredi Parigi. Soggetti simili sono stati dipinti anche da altri maestri della pittura, comeCaravaggio, il cui “I bari”èancora anteriore (1594). Opere del genere si trovano anche nell’arte moderna e contemporanea,realizzate daCezanne, Legeretantialtri.Se molti artisti amano mostrare giocatori impegnati al tavolo, anche per evidenziare i riflessipsicologici della partita, altrettanti hanno impegnato le loro risorse direttamente nella creazionedelle carte. Esistono moltissimi mazzi d’artista,prodottiper l’industria o anche come esemplariunici. La difficoltà per l’autore, in questo caso, è quella di poter esprimere la propria personalitàcreativa muovendosi però nel solco di una tradizione secolare, nella quale i “semi” (la cui origine èin parte avvolta nella leggenda) costituiscono pur sempre uno schema dal quale non è agevolederogare. Una raccolta di simili opere,messa insiemedalla scrittricePaola Masino(1908–1989),sitrova ora alMuseo di Romaedè stataespostaper la prima volta al pubblico nel 2016. Ilfumetto, arte visuale per eccellenza, non poteva non cogliere il fascino delle carte dagioco, inentrambe le accezioni:sia mostrare epiche partite, per lo più a poker,ove uomini dai nervi saldi sisfidano all’ultima carta (a volte ponendo in palio la loro stessa vita); sia contribuire alla creazione dimazzi da gioco arricchiti con l’immagine iconica di questo o quel personaggio. Senza nessuna pretesa di completezza, e anzi saltabeccandoqua e là in modopuramentecasuale, non si può non citareTex Willer. Eroe per antonomasia di un West forse a volteoleografico, ove nei saloon l’unico divertimento possibilesembrala partita a poker, condita conbicchieri di whisky o, a volte, piombo caldo, come in questa sequenza tratta dal n. 225 (testi diGuido Nolitta, disegni diGalep). Curiosamente, del Texas è originario il personaggio di Tex e in Texas, vicino a Dallas, si trova il museoche ospita il capolavoro di Caravaggio(ilKimbell Art Museum di Fort Worth). E ancora“Texas Hold’Em”sichiama la variante del poker chenegli ultimi anniha conquistato le platee televisive.Attenzione però a partecipare a un torneodal vivo. In Italia la Corte di Cassazione, con la sentenza n.58308 del 2018, ha affermato che l‘organizzazione di tornei di poker nella variante del “TexasHold’Em” costituisce esercizio di gioco d’azzardo nel caso in cui, considerate le concrete modalitàdi svolgimento, risulta«preponderante l’alea sull’abilità del giocatore e la finalità di lucro rispettoa quella prettamente ludica». (Nelcaso esaminato dalla Corte, nel torneo organizzato in quel diForlìmancavauna quota d’iscrizione, un regolamento,un montepremi finale, e il gioco avvenivacon “fiches”non convenzionali, ossia di importo superiore a quelle utilizzate nei tornei regolari,tali da consentire puntate libere).Tornando al fumetto, ogni situazione drammatica si può volgere al riso: ecco gli sgangheratiagenti segreti ideati daMagnus & Bunker, impegnati in una partita resa difficoltosa dalla…mancanza di qualsiasi immagine(daAlan Fordn. 70). Anchenel fumetto italiano umoristicounapartita a poker finisce con una sparatoria. C’è da chiedersi se oggi una simile storia potrebbe essere prodotta, con l’attuale politica disneyanadi cancellare tutto ciò che appare “politicamente scorretto” (niente personaggi che fumano,niente caccia, niente sculacciate di Paperino ai nipotini eccetera).L’esempio qui mostrato è tratto da“Zio Paperone e il giubileo scozzese”, testi diDalmasso, disegni diPerego, daTopolinon. 821. Ma le carte, si sa,oltre che a intrattenere i giocatori in una piacevole partita, possono servire perfinalità più esoteriche. Ecco ancora un esempio da Tex, con un asso di picche interpretato comecattivo presagio… e mai previsione si rivelò più azzeccata. Da questo punto di vista, le carte più usate non sono né quelle che, in Italia, assumono nomiregionali (le piacentine, le napoletane, le siciliane eccetera, con i tradizionali semi di spade, coppe,bastoni e denari), né quelle cosiddette francesi, con cuori, quadri, fiori e picche. Sono invece itarocchi, con la loro simbologia arcana, lo strumento preferito da cartomanti esedicenti tali. Sono anche quelle che più sembrano aver attirato la fantasia dei disegnatori di fumetti.La casa editrice Lo Scarabeo, in particolare, pubblica decine di tipi diversi di mazze di carnedivinatorie, tra cui itarocchi“erotici”disegnati daMilo Manara, quelli “primordiali” diSergioToppi equelli diCorrado Roi,illustratorediDylan Dog.Tra le tante“applicazioni” dei tarocchi al mondo delle nuvolette si può citare la serieSecretDefenders, ideata nel 1993 daRoy Thomaspartendo da un divertente spunto iniziale. All’inizio diogni storia il Dottor Strange, signore delle arti mistiche, individua, tramite un mazzo di tarocchi, glieroi che possono aiutarlo a sventare la minaccia che di volta in volta ha individuato. In questomodo la serie consente di utilizzare personaggi variabili ogni episodio, radicalizzandoancora di più il concetto di non–gruppo che era stato alla base del successo dei Difensori sin dallaprima apparizione nel 1971.Consente, inoltre, di sfruttareil fascino grafico delle carte, come sivede sin dalla prima tavola del primo episodio (disegni diAndre Coates). In Italia esiste un “Museo delle carte da gioco e dei tarocchi” a Capriolo, Brescia, nato dallaraccolta di un unico appassionato,Lorenzo Ricci Curbastro, e visitabile su prenotazione.Mentresingoli musei conservano opere particolari:ilMuseo di Antropologia Criminale“Cesare Lombroso” di Torino conserva una scatola contenente mazzi di carte da gioco realizzateartigianalmentein cella daicarcerati; il Museo civico di Bari conserva matrici in legno ezinco,bozzetti originali ealtri materiali proveniente dallafabbrica Murari, chestampavacarte dagioconella stessa città a fine Ottocento. Esistono, nel mondo, molti altri musei specificamente dedicati alle carte da gioco.Tra questi ilDeutsches SpielkartenmuseumaLeinfelden–Echterdingen, nella regione di Stoccarda; ilNationaalMuseum van de SpeelkaartaTurnhout, nel Belgio fiammingo; ilMusée Français de la Carte à Jouera Issy–les–Moulineaux, in Francia; e ilFournieraVitoria, in Spagna.Quest’ultimo è forse più notoal pubblico italiano perché qualche annofaleEdizioni del Pradolanciaronoin edicola una collanamensiledi riproduzioni anastatiche di mazzi storici tratti proprio dalla collezione di questo museo.Il primo di essi, risalente al XVII secolo,utilizzai quattro semi tradizionali di cuori, quadri, fiori epicche, ma la particolarità è che ogni carta contiene in realtà una vignetta. La successione di esseracconta una storia che oggi non è semplice ricostruire, ma che trae origine dalla cosiddetta“Gloriosa rivoluzione” inglese. Siamo ai tempi di reGiacomo IIStuarte degli scontri tra cattolici e protestanti, che videro ilsovrano costretto all’esilio nel mezzo di vari spargimenti di sangue, che il mazzo ben racconta.Isuoi seguaci, che lo sostennero nel tentativo di riconquistare il trono, furono detti giacobiti,termine che ancora oggi viene utilizzato. Per esempio, il famoso “treno giacobita” (Jacobite SteamTrain), che una volta al giorno unisce le cittàscozzesidiFort William e Mallaig, non è altro chel’Hogwarts Expressche compare nei film diHarry Potter. Tornando al mazzo inglese del Settecento, è interessante notare come in alcune carte compaiaqualcosa che potremmo definire unballoon, ovvero un elemento tipico della grammatica delfumetto moderno.Così, mentre la scena mostra ciò che sembra l’interno di una chiesa, ladidascalia spiega che«Un gesuita predica contro la nostra Bibbia», e il “fumetto”(più tecnicamente ilcartiglio– NdR)mostra unapersona del pubblico che gli rivolge una frase inequivoca:«Tu menti». Anche un antico mazzo di carte, dunque, può diventare una sorta di “protofumetto”. Categoriaricchissima, nella quale gli studiosi collocano opere di tutti i tipi, dalla Colonna traiana all’Arazzo diBayeaux, dai codici miniati medioevalialle stampe popolari del Settecento. Che sia proprio questo il più antico esempio di connubio tra carte da gioco e fumetti?