EUREKA! LA RIVISTA CON MAGNUS E I FUMETTI MARVEL

EUREKA! LA RIVISTA CON MAGNUS E I FUMETTI MARVEL

Ritorniamo a sfogliare“Eureka”, una delle riviste di fumetti per “letturi maturi” più importanti in Italia tra la fine degli anni sessanta e i primi ottanta, il periodo in cuii fumetti vendevanopiù che mai. Della Eureka degli anni sessanta abbiamo già parlatoQUI. Stavolta esamineremo i numeri di Eureka dal 51 al 150, cioè la prima metà degli anni settanta, il periodo d’oro di questa rivista e del fumetto italiano in generale. Eureka vende meno del mensile“Linus”anche se in questo periodo la sua periodicità è quattordicinale e nel frattempo esce anche un competitore pericoloso, almeno sulla carta:“Il Mago”della Mondadori. Il quale, in realtà, avrà scarso successo pur essendo un ottimo prodotto. Altre riviste analoghe, come la bella“Sorry”del piccolo editore Ciscato, escono solo per pochi numeri. Andy Cappdell’ingleseReg Smythe(1917-1998) rimane il fumetto più apprezzato di Eureka, ed è anche l’unico rimasto dal primo numero, dato che le altre strisce, tutte abbastanza mediocri, sono state rimosse nel giro di pochi anni. Il disegno di Smythe raggiunge la perfezione diventando geometrico e fluido insieme, lontano dallo stile grezzo che si impone negli Stati Uniti a seguito dei Peanuts. Di questo stile grezzo,ColtdiTom K. Ryan(nato nel 1926) ne ha da vendere, ma è divertente lo stesso. Fuori dagli Stati Uniti solo l’italiana Eureka si è accorta di questo cow-boy stralunato e dei suoi altrettanto strani “amici” indiani. Ancora di più originale èGummer StreetdiPhil Krohn(1946), dato che in America ha avuto scarsissima fortuna. Nelle strisce di Gummer Street si racconta di vecchie signore depresse… … e di giovani sbalestrati. Una risata li seppellirà. Eureka offre personaggi molto diversi tra loro, ma la mancanza di una linea ben definita non rappresenta un problema. I suoi lettori sembrano soprattutto di destra o apolitici, che non sopportano il “sinistrismo” sempre più spinto di Linus durante la gestione di Oreste Del Buono (per non dire di Fulvia Serra negli anni ottanta) e della società italiana di quel periodo in generale. Oltre al direttoreLuciano Secchi(1939), più noto con lo pseudonimo Max Bunker che usa per scrivere fumetti come Alan Ford, diverse persone sono responsabili del successo della rivista. A partire dall’editoreAndrea Corno(1937-2007), da me conosciuto personalmente abbastanza bene, il quale ha proposto, per esempio, la pubblicazione dei fumetti demenziali di Don Martin. Maria Grazia Perini(1950-2012) è la fedele numero due di Secchi, anche se nelle pagine della rivista battibecca spesso con lui. In realtà il direttore Secchi è sempre pronto a difenderla, quando qualcuno l’attacca. Luigi Corteggi(1933-2018), grande illustratore delle copertine di Kriminal, Satanik e Alan Ford, è l’art director della Corno. Finché, a metà anni settanta, andrà a svolgere lo stesso lavoro per la Bonelli. Roberto Raviola, aliasMagnus(1939-1996), non appare tanto spesso su Eureka, ma quando arriva lascia il segno. Giampaolo Chies(1947-1993) non produce molto, anche se tutto quello che disegna finisce sulla rivista. Chies realizza vignettone umoristiche di livello umoristico piuttosto scarso… … e illustra in maniera ben più interessante le brevi storie a fumetti scritte da Max Bunker (Luciano Secchi), soprattutto per le modernissime chine. Come disegnatore Chies non è eccezionale, ricalca foto a tutto spiano, ma il suo modo di inchiostrare influenzerà le “avanguardie” del fumetto italiano. Siamo sempre nel geometrico-fluido, il tratto distintivo dei fumetti glamour di quegli anni. Andiamo finalmente a vedere i numeri della rivista. L’impostazione generale è ancora quella che abbiamo lasciato nell’articolo precedente. I fumetti all’interno, pure. La rubricaBreakpresenta personaggiuna tantum. Henryè il ragazzo calvo dei fumetti diCarl Anderson(1865-1948), in precedenza quotato vignettista delle riviste umoristiche. Queste strip devono essere delle ristampe, a giudicare dalle date. Maria Grazia Perini intervista il responsabile della pagina dei fumetti de“Il Giorno”, il quotidiano che per primo in Italia ha valorizzato le nuvolette. Arriva un nuovo personaggio fisso: il poco divertentePeter il VagabondodiClarence D. Russell(1895-1963). La rubrica delle news sul fumetto passa da Alfredo Castelli, emigrato verso nuove riviste come le sfortunate “Horror” e “Tilt” (oltre che al “Corriere dei Piccoli” dell’età d’oro), al suo amicoGianni Bono. BlondiediChic Young(1901-1973): la bionda è il tradizionale personaggio sciocco delle storielle americane. Blondie, dopo questa comparsata sulla rubrica Break, diventerà a breve uno dei personaggi di punta de Il Mago mondadoriano. Reportage al cocktail party organizzato per festeggiare i primi 50 numeri di Eureka. Tavole diHubertrealizzate daDick Wingert(1919-1993), un personaggio dal repertorio classico. Di solito Eureka pubblica le strisce diAlley OopdiVincent T. Hamlin(1900-1993) degli anni sessanta, periodo in cui erano ormai diventate insipide. In questo numero una gradita eccezione: la prima divertente avventura del personaggio.