DUNKIRK: CHRISTOPHER NOLAN VA ALLA GUERRA

Dunkirkè il nuovo film diChristopher Nolan,regista molto apprezzato dagli appassionati dei generi fantasy, fantascientifico e supereroistico: ha diretto la migliore trilogia del cavaliere oscuro (composta dai filmBatman Begins,Il cavaliere oscuroeIl cavaliere oscuro – Il ritorno) e i memorabiliInceptionedInterstellar. Dunkirk sarà nelle sale italiane dal31 agosto. Negli Usa il film è stato acclamato dalla critica che ne ha lodato la regia, la fotografia, le interpretazioni del cast e la colonna sonora diZimmer, considerandolo uno dei migliori film di guerra mai realizzati e il miglior film di Nolan. Dunkerque /dœ̃’kɛʁk/ (Dunkèke in piccardo, Duinkerke /’dœʏ̯nˌkɛrkə/ in olandese, Duunkerke in fiammingo,Dunkirkin inglese) è una città portuale di quasi centomila abitanti situata nel dipartimento del Nord nella regione degliHauts-de-France, a 10 km dal confine con il Belgio. Dal 27 maggio al 4 giugno del 1940,Dunkerqueè teatro di un’operazione di evacuazione navale su larga scala delle forze alleate per sfuggire all’irrefrenabile avanzata dell’esercito di Hitler che non ha precedenti nella storia della guerra moderna: l’Operazione Dynamo, rimasta nel cuore degli inglesi come uno dei momenti di massima mobilitazione dell’orgoglio nazionale. Un evento storico che vede coinvolti i tanti civili che rischiando in prima persona, con le proprie barche, pilotine, yacht e barche a vela, attraversano La Manica per prelevare i soldati che, dopo lo sfondamento dei tedeschi sul fronte dellaMosa, non possono essere raggiunti dalle navi della Marina inglese a causa della bassa marea. Se questa evacuazione non fosse stata un successo, la Gran Bretagna sarebbe stata costretta a capitolare. Questo storicorescue, attuato contro ogni previsione, ha coniato una definizione che ormai fa parte del lessico culturale britannico, e quando si invoca“lo spirito di Dunkirk”si vuole richiamare l’eroico spirito britannico che può essere sprigionato, all’occorrenza, anche dal più umile cittadino. Nei 106 minuti di questo film, pochi per il regista inglese diBatman Beginsche ama i tempi lunghi e l’uso dell’IMAX, si racconta, con contagiosa trepidazione, l’impresa del salvataggio di un esercito in rotta dopo l’invasione della Francia da parte dei tedeschi, attraverso tre storie che si svolgono su diversi piani temporali. Quanto raccontato inDunkirkè una classica storia di eroismo e umanità, attraverso cui l’estrema corsa contro il tempo e la morte viene fatta rivivere al pubblico catapultandolo in quella suspense con assoluto rispetto per la storia e la giusta intensità. ImmaginateLa sottile linea rossadiTerrence Malick,senza la metafisica voce fuori campo. Solo guerra vissuta in prima persona, da un aviatore, da soldati sulla spiaggia, da un manipolo di ufficiali. Quasi nessun dialogo (in guerra non si parla, al più si urla), ma solo il crepitare dei mitra, il rombo dei motoriRolls Royce Merlindei cacciaSpitfire, le bombe in terra, aria e acqua. E poi la grande musica diHans Zimmer, musicista, compositore e produttore discografico tedesco, a capo del dipartimento musicale dello studio cinematograficoDreamWorkse già autore delle colonne sonore diInterstellareInception, permettere al centro di tutto la paura. Va detto che il “bello” del film, in anteprima allaMostra del cinema di Veneziail 28 agosto e poi in sala dal 31 con la Warner Bros, è che si muore mille volte insieme ai suoi protagonisti, si ha paura con loro. Si muore sulla barca colpita che affonda, si muore sull’aereo che precipita, si muore della paura di morire che hanno questi 400mila soldati, tra truppe inglesi e franco-belghe, circondati dai tedeschi su una spiaggia dellaNormandia. Già in sala dal 21 luglio negliStati Uniti(dove ha superato i 100 milioni di dollari al box office),Dunkirkmette in campo un cast corale, molto british, che comprende Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, l’ex One Direction Harry Styles, Aneurin Barnard, James D’Arcy, Barry Keoghan,Kenneth Branagh, Cillian Murphy,Mark RylanceeTom Hardy. Godiamoci il trailer. Nolan stesso ha parlato del significato di questa battaglia, che ci permette di capire quale è stato il suo approccio alla regia. “Si tratta di un momento fondamentale per la storia della Seconda guerra mondiale. Se questa evacuazione non fosse stata un successo, la Gran Bretagna sarebbe stata costretta a capitolare. E la guerra sarebbe stata persa: i tedeschi avrebbero conquistato l’Europa senza problemi e gli americani non sarebbero entrati in guerra. Questo è il vero punto di rottura nella guerra e nella storia del mondo. Un momento decisivo. E il successo dell’evacuazione permise a Churchill di imporre l’idea della vittoria morale, il che gli consentì di galvanizzare di nuovo le sue truppe e di diffondere lo spirito di resistenza come logica conseguenza e alternativa alla resa. Militarmente fu una sconfitta, ma sul piano umano fu una vittoria incredibile”.