DINO DE LAURENTIIS PENSAVA IL CINEMA IN GRANDE

Think Big Producer. Il produttore che pensa in grande. Così gli americani definirono negli anni sessantaDino De Laurentiis. Nessuno finora si è mai sognato di dare la patente di “autore” a un produttore. Se mai ciò dovesse accadere, De Laurentiis sarà senza dubbio uno dei beneficiari. Non solo per le acclarate ingerenze sulla fase realizzativa dei film, verificatesi soprattutto nel periodo americano. Ma anche perché vari progetti sono nati da idee sue e, come ha detto Anthony Hopkins nel discorso tenuto durante la cerimonia dell’Irving G. Thalberg Memorial Award (assegnato a De Laurentiis nel 2001),“la sua leggenda è quella del più importante tra i produttori indipendenti. Un’energica fonte creativa di film. La sua passione per l’intero processo produttivo ha fatto di lui uno degli affascinanti e affascinati produttori di tutti i tempi”(Tullio Kezich – Alessandra Levantesi, Dino – De Laurentiis, la vita e i film, Feltrinelli, 2001).Forse chi vorrà studiare il cinema di Dino De Laurentiis finirà per trovare delle analogie traIl banditoeIl giustiziere della notte, traUna vita difficile,SerpicoeL’anno del dragone, traUlisseeConan il barbaro, o, ancora, tra gli indumenti succinti indossati da Silvana Mangano inRiso amaroe quelli di Jessica Lange inKing Kong. Se solo si scorrono i nomi dei grandi registi con cui ha lavorato (e a cui ha dato fiducia: Rossellini, De Sica, Fellini, Godard, Bergman, Pollack, Lynch, Cimino e via elencando), appare doveroso proporre un excursus attraverso la sterminata filmografia di De Laurentiis, che sempre la stampa statunitense negli ultimi anni chiamavaThe Last Tycoon. Il produttore Dino De Laurentiis (1919-2010) Ho sempre cercato di convincere i registi senza imporgli la mia volontà, non è nel mio stile. Tento di far capire il mio punto di vista, così come sono disponibile a farmi convincere.Dino De Laurentiis Il produttore con il regista Michael Winner e Charles Bronson, sul set de “Il giustiziere della notte” Nato a Torre Annunziata nel 1919 e scomparso a Beverly Hills nel 2010, Agostino (questo il suo vero nome) De Laurentiis ha iniziato frequentando il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Voleva fare l’attore, ma si rende ben presto conto che stare davanti alla macchina da presa non lo interessa più di tanto. Preferisce il dietro le quinte. Riccardo Gualino, fondatore e proprietario della Lux Film, lo assume come direttore di produzione per il filmMalombra, diretto da Mario Soldati nel 1942. Seguono altri titoli, tra cui nel 1945Le miserie del signor Travet, sempre di Soldati. Nel quale De Laurentiis viene promosso responsabile della produzione. Sempre nel 1945, De Laurentiis trova un socio in Luigi Rovere, un mobiliere piemontese con cui costituisce la R. D. L. (Rovere-De Laurentiis). Cominciano l’attività nel 1946 conIl bandito, prodotto ancora per la Lux Film. Il film, che rappresenta anche la prima collaborazione tra De Laurentiis e il regista Alberto Lattuada, si inserisce con qualche variante nel nascente neorealismo. Tutt’oggi, uno dei titoli più celebri della filmografia di De Laurentiis èRiso amaro. Diretto da Giuseppe De Santis nel 1949, venne distribuito con grande successo anche negli Stati Uniti, grazie soprattutto alla protagonista Silvana Mangano. Di cui la stampa ammirò il fisico esuberante. Nel 1950 viene costituita la società cinematografica Ponti-De Laurentiis. Esordisce conIl brigante Musolino, diretto da Mario Camerini e sempre con Silvana Mangano protagonista accanto ad Amedeo Nazzari. Nella filmografia di De Laurentiis non mancano i film comici, in particolare alcuni conTotò. Insieme a Carlo Ponti produce, tra gli altri,Totò a colori, diretto nel 1952 daSteno(Stefano Vanzina). Il primo film italiano girato a colori (nel sistema Ferraniacolor). Grazie al filmMambo(id.), diretto nel 1954 dal regista statunitense Robert Rossen, Silvana Mangano viene definitivamente lanciata, seppur controvoglia, qualestar sexydel cinema italiano. Sempre insieme a Carlo Ponti, De Laurentiis produce nel 1956, con grande successo,Guerra e pace(War and Peace), diretto da King Vidor. Con questo film De Laurentiis inaugura una serie di pellicole di grande impatto spettacolare, interpretate da divi internazionali e realizzati con budget sostanziosi. Che diventeranno il suo marchio di fabbrica. Dopo la separazione da Carlo Ponti, De Laurentiis nel 1958 decide di realizzare un nuovo kolossal, traendolo dai libri di un altro maestro della letteratura russa. Nasce cosìLa tempesta, ispirato a due opere di Puškin (Storia della rivolta di Pugacëv e La figlia del capitano).“Per De Laurentiis il film è stato un grosso affare: un kolossal che è andato bene in tutto il mondo e gli è costato meno di tutti i kolossal che ha fatto in vita sua”(Calisto Cosulich, I film di Alberto Lattuada, Gremese Editore, 1985). Dino De Laurentiis ha prodotto ben 17 film interpretati da Alberto Sordi. DaUn americano a Roma, diretto da Steno nel 1954, al sulfureo e poco compresoLa più bella giornata della mia vita(di Ettore Scola), del 1972. Tra i tanti, uno dei più apprezzati èLa Grande guerra(1959), di Mario Monicelli, nel quale Sordi recita insieme a Vittorio Gassman e Silvana Mangano. Il regista spiegò il motivo che l’aveva spinto a realizzarlo.“La Grande guerra è stata un’infamia. Fu organizzata in maniera incredibilmente miseranda solo per mangiarci sopra, come si è sempre fatto in Italia. Questo volevo dire nel film”. Nel 1961 oltre che con Sordi assembla un cast eterogeneo (Vittorio Gassman, Fernandel, Ernest Borgnine, Jack Palance, Nino Manfredi, Anouk Aimée e molti altri) e realizza insieme a una società francese il film di Vittorio De SicaIl giudizio universale, sceneggiato da Cesare Zavattini. Uno dei migliori film di Dino Risi,Una vita difficile, del 1961, è in parte merito di De Laurentiis, come si evince dalle parole del protagonista Alberto Sordi (Una conversazione con Alberto Sordi, di Maria Pia Fusco, in Una vita difficile di Dino Risi, a cura di Lino Micciché, Marsilio, 2000):“Era già da tempo che Dino De Laurentiis ci chiedeva, a Sonego e a me, un’idea che uscisse dalla routine del solito film comico”. Tra i più curiosi film con Sordi prodotti da De Laurentiis c’è senza dubbioIl diavolo, diretto nel 1963 da Gian Luigi Polidoro. Amedeo Ferretti si reca a Stoccolma per lavoro, sognando avventure erotiche con le bellezze svedesi. Nel 1962 viene posata la prima pietra degli studi Dinocittà, inaugurati ufficialmente nel 1964. Intanto, mettendo nuovamente insieme la coppia De Sica regista e Zavattini sceneggiatore, De Laurentiis produceIl boom, del 1963. Mattatore è ancora Sordi, che interpreta Giovanni Alberti, deciso a vendere un occhio pur di mantenere il proprio tenore di vita. Come ha scritto Franco Pecori (Il Castoro Cinema n. 73) inIl boom“il grottesco e il surreale sono le note giuste di questo film finalmente riuscito e sostanzialmente autentico, pur se rispettoso delle basilari leggi del mercato”. Nel 1965, De Laurentiis torna a collaborare con l’ex socio Carlo Ponti, producendo insieme alla società Rome-Paris Films (di Georges de Beauregard e appunto Ponti)Il bandito delle 11(Pierrot le Fou), uno dei capolavori diJean-Luc Godard. Il regista ha raccontato di aver voluto“girare la storia dell’ultima coppia romantica, gli ultimi discendenti della Nouvelle Héloïse, del Werther e di Ermanno e Dorotea”.