DICK TRACY HA CREATO IL GENERE NOIR

DICK TRACY HA CREATO IL GENERE NOIR

In ItaliaDick Tracyè stato pubblicato per la prima volta dallo sfortunato settimanaleRobinsondella romana Esi, uscito dal 1945 al 1947, approfittando della blanda censura dell’immediato dopoguerra (dato che si tratta di un fumetto piuttosto violento). Poi (che io sappia) c’è stato un lunghissimo vuoto fino alla seconda metà degli anni sessanta, quando Dick Tracy è stato ripreso prima daLinusdella Milano Libri e poi, negli anni settanta, in maniera massiccia e continuativa dal suo gemello avventurosoAlterlinus(nello stesso decennio lo presentò ancheIl Magodella Mondadori). La cosa strana è proprio questa: Dick Tracy nell’Italia degli anni settanta è una contraddizione di termini. Dick Tracy: visto che va di moda affermare che gli autori dei fumetti hanno inventato tutto loro, dimenticando che traevano spesso ispirazione dalle trovate avveniristiche delle riviste scientifiche popolari, allora Chester Gould a un certo punto ha “inventato” lo smartphone Negli anni settanta suLinus, il mensile di fumetti amato dai contestatori, si potevano quindi leggere le strisce diDick Tracy. Un personaggio che, secondo la vulgata del tempo, era il massimo rappresentante fumettistico dell’America “becera”. Una specie di corrispettivo cartaceo di John Wayne.EvidentementeOreste Del Buono(1923-2003), direttore di Linus dal 1972, amava più il fumetto della Contestazione giovanile. Oreste Del Buono, direttore di Linus negli anni settanta Avendolo conosciuto personalmente nel 1978 alla Bompiani (non andava quasi mai nella redazione di Linus che pure dirigeva), posso dire che Oreste Del Buono era piuttosto “ignorante” politicamente. Parlandoci si capiva che non seguiva molto il dibattito all’interno della sinistra. La prima cosa che mi disse fu:“Sa, io non vado d’accordo con gli americani. Quando ho lanciato il Playboy italiano hanno ottenuto il mio licenziamento nel giro di due mesi”.“Ho una idiosincrasia per gli americani”, ripeteva compiacendosi della parolaidiosincrasia, lui che era un superappassionato americanista. Quella di apparire “amici dei contestatori” era una posa necessaria per avere successo negli anni settanta.In realtà Del Buono obbediva senza molti problemi ai superiori, anche se continuava a dire di essere assolutamente indipendente e di avere pagato più volte per questo: in un qualche modo contorto sono vere entrambe le cose.Quando il leader democristianoAmintore Fanfaniraggiunse una certa influenza nel gruppo editoriale della Rizzoli, Del Buono decise di non pubblicare più su Linus un fumetto sullo scandalo Montesi che aveva commissionato aPaolo Rosa(che me lo disse personalmente). Il caso di Wilma Montesi, una ragazza trovata morta sulla spiaggia, è stato uno “scandalo” dei primi anni cinquanta: dandogli una valenza poltica che non aveva, il cinico Fanfani riuscì a scalare la Democrazia Cristiana facendo fuori il concorrente Attilio Piccioni. Quando gli chiesi il motivo del rifiuto di pubblicare il fumetto, Del Buono mi offrì una scusa piuttosto fiacca:“Perché Rosa l’ha consegnato troppo in ritardo”. Fiacca, ma in un certo senso vera: l’ha completato quando ormai la situazione politico-editoriale era cambiata.D’altra parte, nel 1981, Oreste Del Buono fu uno dei pochi a dimettersi per protesta a seguito dello scandalo P2 di Licio Gelli che aveva investito i vertici della Rizzoli. Proprio grazie a Oreste Del Buono e aGiovanni Gandini, il fondatore di Linus nel 1965, abbiamo avuto in Italia delle iniezioni abbondanti di Dick Tracy. Che, ripeto, vistii tempi era qualcosa di incredibile.“Tra i fumetti, il suo preferito era Dick Tracy”, ha ricordato recentemente la figlia di Del Buono, Nicoletta, in una intervista a Vanity Fair.Invece il genialeJacovitti, colpevole di non essere allineato a sinistra, era statocacciato in malo mododa Linus. Del Buono si scusò con Jacovitti dicendogli che sua figlia veniva minacciata a scuola, ma forse a spingere di più per la cacciata era stata la redazione. Dick Tracy, invece, se la cavò con la ghettizzazione, comunque di lusso, sul mensile gemelloAlterlinus. Così Chester Goul descrive scherzosamente nel 1948 la propria ascesa professionale in una tavola per la rivista “Collier’s” Dick Tracy è stato creato nel 1931 daChester Gould(1900-1985), nella Chicago dove infuriavano i gangster siciliani seguendo l’esempio di Al Capone. Le sue storie hanno subito la forte influenza diJoe Patterson(1874-1946), il proprietario del grande quotidianoChicago Tribunee della agenzia che ne distribuiva a livello nazionale i contenuti, laChicago Tribune New York News Syndacate.Patterson ha lasciato il benefico segno su molti personaggi che la sua agenzia distribuiva anche negli altri quotidiani americani:Gasoline Alley,Little Orphan Annie,Terry and the Piratese, appunto,Dick Tracy. Secondo me è stato in assoluto il più grandeeditornella storia del fumetto. Socialista da giovane, Patterson si spostò a destra nella maturità. Non a caso i suoi fumetti in Italia sono bollati come “reazionari”, cioè poco meno di fascisti. Invece io li bollo come “ottimi”, solo un poco meno di capolavori. Anzi no, sono dei capolavori veri e propri. Certo, Patterson realizzava fumetti anche per inserirli nel dibattito politico, ma cosa significa destra o sinistra in un’opera artistica? Un’opera è riuscita o non è riuscita, il resto non ha importanza estetica. Se un fumetto dice quello che penso io a livello politico, ma mi fa schifo perché scritto male, di certo non sto lì a leggerlo. Invece Dick Tracy è scritto benissimo e anche i disegni sono perfetti nella loro espressività come nella precisione narrativa. La scheda autobiografica di Chester Gould A dire il vero Chester Gould non è molto dotato come disegnatore, ma ha il grandissimo pregio di non scattare fotografie con i modelli in posa per poi ricalcarle: le sue vignette hanno sempre la potenza evocativa e descrittiva del fumetto. Una forza che al giorno d’oggi, vedendo i moltissimi fumetti-fotoromanzi pubblicati, ci sogniamo. Un disegno come quello di Dick Tracy può sostenere sceneggiature altrettanto fumettose, mentre i fotodisegni di oggi richiedono storie banali con atmosfere rubate ai telefilm.Si è dimenticata l’arte specifica del fumetto e si ricorre a prestiti da altri generi espressivi che hanno esigenze e punti di forza differenti: un telefilm a fumetti sarà sempre inferiore a un telefilm vero. Ormai i giovani hanno perso il senso del gusto, non sanno nemmeno cosa siano i veri fumetti e trovano belle le peggiori porcate. Oggi Chester Gould verrebbe cacciato a calci in culo dagli editor della Bonelli e della Marvel, sia per le storie (“ma questo è favorevole alla pena di morte!”) sia per i disegni (“ma le proporzioni sono sbagliate!”). Bah, perché non sono morto prima?… Quale può essere il modo giusto per festeggiare la fine dello sciagurato sciopero dei quotidiani di New York durato 114 giorni, tra il 1962 e il 1963, che ha portato alla chiusura definitiva di ben quattro degli otto giornali cittadini, se non annunciando nella prima pagina dell’inserto domenicale dei fumetti che Dick Tracy è tornato per la gioia di grandi e piccini? Tra parentesi il New York Daily News, di cui vediamo appunto l’inserto domenicale, era già un quotidiano in formatotabloid(il primo in assoluto: oggi lo sono praticamente tutti) appartenente al Chicago Tribune. Gould decide inconsapevolmente di distruggere Dick Tracy proprio in questa prima metà degli anni sessanta, dandogli una svolta fantascientifica del tutto fuoriluogo.Junior, il figlio adottivo di Dick Tracy, sposa quella *** diMoon Maid, una selenita con le antenne che rimarrà nella striscia a rompere i *** per anni e anni. Chester Gould va in pensione nel 1977 lasciando la striscia ad altri. Bisogna tenere presente che, come tutti i fumetti del Chicago Tribune, le strisce quotidiane di Dick Tracy (in bianco e nero) continuano nella tavola domenicale (a colori). La tavola domenicale riassume le strisce della settimana da un altro punto di vista e aggiunge qualcosa in più.Invece le due agenzie di distribuzione nazionali più grandi, laKing Features(fondata da Hearst) e laUnited Feature(lanciata da Pulitzer), pubblicano due storie diverse nelle strisce e nelle tavole.Hearst, Pulitzer, Patterson… i giganti se ne sono andati per sempre. Una tavola di Dick Tracy sul Los Angeles Times di Hearst: i fumetti migliori venivano pubblicati anche dai quotidiani di proprietà dei concorrenti, altrimenti avrebbero perso lettori Invece di parlare in astratto del personaggio, proviamo a leggerne alcune storie attraverso i momenti essenziali.Anche se il periodo migliore di Dick è tra la fine degli anni trenta e i quaranta, forse il disegno di quell’epoca verrebbe considerato troppo grezzo per i fighetti di oggi, quindi approfitto dell’Almanacco di Linusdel 1970 per presentare un paio di storie pubblicate dai quotidiani americani all’inizio degli anni cinquanta. Un altro motivo della scelta dell’Almanacco 1970 è l’introduzione illustratissima. I cattivi di Dick Tracy sono indimenticabili nella loro caratterizzazione fisica, che se volessimo sfottere definiremmo lombrosiana. Sennonché il fondatore della criminologiaCesare Lombrosoci aveva azzeccato nell’individuare nella genetica (o come si diceva allora) la principale causa del carattere di una persona, anche se certe mode psicologiche successive danno tutta la responsabilità alla società. Non sbagliava neppure nel dire che certi tratti caratteriali hanno dei riflessi nell’aspetto fisico e nel modo di porsi delle persone. Da ragazzino avevo creato anch’io un criminale immaginario da regalare a Dick Tracy:Joe Bradipo, un boss lentissimo dall’aspetto simile a quello di Sid del film “L’Era Glaciale”.OvviamenteBatmandeve moltissimo a Dick Tracy, anzi, ne è la versione supereroica con avversari ancora più estremi a partire daJoker. Questi criminali sono veramente terribili. E come muoiono bene, in lunghe sequenze di sadismo puro. La vana fuga dall’implacabile Dick Tracy è costellata da incidenti memorabili: uno di loro ha dovuto nascondersi sdraiandosi in un campo arato dove un serpente lungo così gli striscia lentamente sulla faccia, un altro scende con il paracadute tra i leoni affamati dello zoo… Spesso i cattivi rimangono intrappolati in macchinari funzionanti ben disegnati nei particolari e schiattano pian piano tra sofferenze inaudite. Altro che Storie Blu di Carmelo Gozzo!Credo che ancheAlfred Hitchcockabbia preso da Dick Tracy, non a caso è il mio regista preferito (la striscia, pensata soprattutto per il pubblico adulto, essendo pubblicata dai quotidiani veniva inevitabilmente letta da chiunque). Non tutti i criminali di Dick Tracy sono privi di speranza. Se danno segni di rimorso nel corso dell’avventura, aiutando le forze dell’ordine, Dick Tracy si prodiga per reinserirli nella società e diventa loro amico, pronto ad aiutarli in qualunque difficoltà incontrino. Che forza è Dick Tracy! Nelle strisce iniziali della prima storia che esamineremo, intitolata“Model, il grande amore”(1951), vediamo il quadretto familiare di Dick Tracy.Junior, l’orfano adottato da Dick (la moda del partner giovane arriverà fino a Batman con Robin), si è innamorato diModel, una brava ragazza con un fratello bastardo. Durante un furto di monetine ai parchimetri, il fratello ammazza un poliziotto. Model, oltre al fratello delinquente, ha i genitori alcolizzati. Lei li mantiene perché è l’unica ad avere un mestiere, e non è quello più antico del mondo perché altrimenti staremmo leggendo un episodio diKriminal(altro capolavoro del fumetto, anche se in questo caso il personaggio è un criminale sanguinario). Senza dire niente a nessuno, Junior e Model prendono l’autobus per andare a sposarsi in uno Stato dove si possono celebrare matrimoni tra minori. Si noti la neve, che cade implacabile sui lori sogni. Il tepore del bar con la radio accesa, il freddo fuori… maledetto Chester Gould! Come detto, Junior lavora alla polizia come disegnatore forense. Facendo l’identikit dell’assassino capisce che questi è il fratello di Model, capisce pure perché lei l’ha mollato bruscamente. Model non tradisce il fratello anche se sa dove si nasconde, la cosa non stupisce data la loro stretta parentela. Attraverso le indagini, la polizia rintraccia il fratello. Nella fuga, il fratello scivola nel camino, escoriandosi tutto. Coraggio, Junior: da grande tromberai una selenita con le antenne da lumaca. E con questa annotazione mi becco pure l’accusa di xenofobia (o meglio, alienofobia). Le storie di Dick Tracy non appartengono alla semplice categoria del “crimine non paga” o di “delitto e castigo”. Ricordano piuttosto la tragedia greca: chi è colpevole dihybris, cioè ha compiuto un’azione gravemente ingiusta, deve attendere l’implacabilenemesi(la punizione da parte della dea che ne prende il nome). In questo caso, la punizione del giovinastro non è solo la sofferenza della caduta nel camino (e gli è andata ancora bene perché nelle storie di dieci anni prima le torture erano inenarrabili) e di essere finito nelle grinfie della giustizia, che probabilmente lo farà friggere sulla sedia, ma pure il rimorso della morte della sorella. La dea Nemesi è spietata e terribile come una belva irragionevole, altro che la giustizia terrena. Passiamo alla storia successiva,“La piscina di Mister Alpha”(1952).Un delinquente vuole riciclarsi come manager diTonsille, delinquente pure lui e cantante dal dubbio talento.Junior fa l’identikit del manager. Mi ricorda il manager di Elvis Presley, che per tutta la vita non aveva permesso alla rockstar di tenere concerti all’estero solo perché era un olandese immigrato clandestinamente negli Stati Uniti e quindi non aveva i documenti per varcare la frontiera. Tornando al fumetto, i complici del “manager” non apprezzano molto queste velleità musicali. I complici esasperati finiscono per far fuori il “manager”, mentre la presentatrice televisiva attira Tonsille nella trappola organizzata da Dick Tracy. Dopo avere accoltellato il manager, i gangster si occupano di Tonsille. Tutto ciò mi sembra poco credibile: la mafia era orgogliosa del successo di Frank Sinatra, non ha mai pensato di eliminarlo perché “fuoriuscito” dall’organizzazione. Sparare a uno sbirro porta male. Attraverso alcuni reperti analizzati in laboratorio, Dick Tracy scopre dove si trova la banda e manda uno dei suoi in avanscoperta: la faccenda finisce aschifìo. Intanto Tonsille è stato casualmente salvato da una bizzarra coppia di italoamericani. Naturalmente non è un caso che uno dei criminali sia rimasto ustionato dallo strutto bollente. La dea Nemesi sta iniziando a lavorare su Tonsille, anche se, in fondo, è un ragazzo più stupido che cattivo. Il mancato cantante si dà alla fuga, cercando un lavoro di copertura. Un’operaia avverte Dick Tracy con un messaggio camuffato, ma Tonsille viene preso prima da quelli della gang.