DAGLI ANTICHI CELTI ALLA MONETA DI ASTERIX DA 2 EURO
Iceltifurono un insieme di popoli dalla lingua e dalle tradizioni simili. Nel periodo della massima espansione, da trecento a duecento anni prima di Cristo, erano diffusi dalle isole britanniche all’attuale Ungheria. Alcuni insediamenti erano presenti anche in Italia, in Spagna, in Portogallo e nell’odierna Turchia. Per questo motivo alcune popolazioni italiane ritengono di discendere dai celti. La stessa cosa succede in altre parti d’Europa. Vari movimenti politici hanno usato e usano simboli celtici. Tutti i popoli hanno narrato storie di eroi e di popoli più antichi da cui si vantavano di discendere. Talvolta questi racconti avevano una base nella realtà storica, altre erano solo racconti mitici. Altre ancora mescolano la verità storica alla leggenda. La lupa capitolina, Roma, Musei capitolini Una delle tradizioni più antiche relativa allafondazione di Romala si attribuisce ai gemelli Romolo e Remo. Secondo la leggenda erano figli di una vergine vestale, Rea Silvia, e del dio Marte. Furono abbandonati in un’ansa del fiume Tevere perché morissero. I gemelli riuscirono a sopravvivere perché furono allattati da una lupa. Vennero quindi allevati da un pastore. Diventati adulti decisero di fondare una città che sarà chiamata Roma. A causa delle dispute sorte durante la fondazione Romolo uccise Remo. Roma, piazza del popolo, la dea Roma al centro fra il Tevere e l’Aniene Il nome di Roma deriva forse dall’antico nome del Tevere: Rumon o Rumen che proviene da ruo cioè scorrere. Gian Lorenzo Bernini, Enea in fuga da Troia con il padre Anchise sulle spalle, tiene per mano il figlio Ascanio Ai tempi dell’imperatore Augusto, autori come Virgilio con “l’Eneide”, Tito Livio con gli “Annali” e Dionigi di Alicarnasso con le “Antichità romane” nobilitarono la storia della città. Fecero risalire le sue origini ai troiani. Secondo la tradizione, i troiani, in fuga da Troia dopo l’incendio della città da parte degli achei, giunsero nel Lazio. La statua di Bernini rappresenta la fuga del troiano Enea che porta sulle spalle il padre Anchise e dà la mano al figlio Ascanio. Proprio da Enea, che si stabilì nel Lazio, discesero i gemelli Romolo e Remo, fondatori di Roma. Jacopo Robusti detto Tintoretto, Mosè salvato dalle acque La leggenda dell’eroe o del profeta salvato dalle acque è un racconto tipico dell’area mediterranea. Sopra vediamo un dipinto che rappresenta Mosè, salvato dalle acque del Nilo. Palermo,Galleria regionale di palazzo Abatellis, Vergine Annunciata di Antonello da Messina La giovane vergine resa madre da un dio è un altro tipico racconto legato alla nascita di un eroe o di un profeta.Nel caso di Romolo e Remo la madre era una vergine vestale fecondata da Marte, il dio della guerra. La scelta di un simile dio era adatta a una città votata alla guerra, che aveva conquistato tutto il territorio circostante. D’Annunzio a Fiume Gabriele D’Annunzio fu un esempio per Benito Mussolini. Il poeta si ispirò all’antica Roma. Inoltre si inventò tutta una serie di gesti, modi di dire, motti a cui il nascente fascismo attinse a piene mani.A D’Annunzio si deve l’invenzione delsaluto romano. Si faceva con il braccio teso verso l’alto e la mano dritta. D’Annunzio l’aveva adottato tra i legionari che avevano occupato la città di Fiume, popolata in buona parte da italiani, per impedire che dopo la Prima guerra mondiale fosse assegnata alla nascente Iugoslavia. Il fascio littorio Il fascio littorio, nell’antica Roma, era un insieme di bastoni di legno legati con strisce di cuoio intorno a una scure. Dalla parola fascio deriva il termine fascismo. I bastoni che costituivano il fascio littorio indicavano il potere di battere e di frustare. La scure richiamava il potere di vita e di morte che i magistrati avevano sui condannati. Il fascismo adottò questo simbolo per indicare l’unità e la coesione dei membri del partito fascista. Distintivo dei Figli della lupa La propaganda fascista pescò a piene mani nella simbologia romana. L’intento era di tenere unita l’Italia sotto il tallone di Mussolini. I bambini vennero organizzati quasi militarmente nei “Figli della lupa” a cui vennero iscritti fin dalla nascita. Croce celtica in un cimitero irlandese Così come in Italia i simboli romani sono stati ripresi e rielaborati da istituzioni moderne, non solo da quelle fasciste, così in altri Paesi si sono cercate le radici nel passato nazionale.LaFederazione cattolica nazionale(Fnc) fu fondata in Francia nel 1924. Fu attiva fra le due guerre e dopo la Seconda guerra mondiale. Combatté la modernità a favore della chiesa cattolica e della tradizione. La Fnc utilizzò la croce tipica del cristianesimo celtico. In seguito questo simbolo è stato usato da alcuni movimenti di estrema destra. Guerrieri celti del primo millennio avanti Cristo I celti non formarono un popolo unitario. Erano tenuti insieme dalle stesse origine etniche e culturali, dalla stessa religione e da una lingua con una base comune. Tra i vari gruppi delle popolazioni celtiche si distinguevano ibritanninelle isole britanniche, igalliin Francia, iboiin Germania meridionale, ipannoniin Ungheria, iceltiberiin Spagna e igalatiin Turchia. Furono tutti sconfitti dai romani negli ultimi secoli prima della nascita di Cristo. In seguito i romani portarono a compimento una tenace politica di assimilazione. Asterx il gallico, il fumetto di René Goscinny e Albert Uderzo Lo sceneggiatoreRené Goscinnye il disegnatoreAlbert Uderzo,dal 29 ottobre 1959, pubblicarono a puntate sul settimanale francese Pilote la serie a fumetti diAsterix il gallico. Gli autori avevano deciso di fare un fumetto con una storia tipicamente francese per contrastare i miti statunitensi imposti dal cinema. Passarono in rassegna la storia francese fino a giungere alla Guerra gallica. I ragazzi francesi conoscevano bene quel periodo storico perché il “De bello gallico” (La guerra gallica) scritto da Cesare si leggeva nella scuola dell’obbligo. Pilote si rivolgeva a un pubblico di adolescenti. I romani avevano sconfitto i galli, ma Goscinny e Uderzo non si attennero alla storia. Nel loro fumetto un villaggio di galli, cioè i celti che vivevano nell’odierna Francia intorno al primo secolo a.C., sconfigge i romani grazie a una pozione magica realizzata dal loro druido (sacerdote). Il grosso Obleix e il piccolo Asterix Asterix e il suo amico Obelix sono allegri e divertenti. Goscinny, di grande capacità creativa, era il geniale autore dei testi. Uderzo era in grado di comunicare con il disegno la gioia, il gusto per le burle e gli scherzi, la bonomia dei personaggi. Il re gallo Vercingetorige getta le sue armi ai piedi di Cesare dopo essere stato sconfitto ad Alesia