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Pioggia di lettere di licenziamento, in Italia torna l'incubo disoccupazione - Giornalepop.it

Pioggia di lettere di licenziamento, in Italia torna l'incubo disoccupazione - Giornalepop.it (Foto X)

Da leader europei del settore a paese importatore: l’Italia si adegua alla UE in un settore strategico, a pagare sono i lavoratori.

Cosa sarebbe (stato) delle nostre bollette se l’Italia fosse stata indipendente in fatto di gas e non legata alle importazioni dalla Russia? L’interrogativo ha popolato il dibattito politico di qualche tempo fa, ma è ancora attuale.

Era il febbraio 2022 quando l’invasione dell’Ucraina fece scattare un conflitto non troppo lontano da noi, ma del quale abbiamo avvertito conseguenze soprattutto a livello economico. Colpa di un problema annoso, ma mai affrontato per davvero.

Come accade spesso in diversi settori, solo la contingenza obbliga a prendere in esame situazioni che costituiscono problemi seri, ma colpevolmente sottovalutati. In questo caso non era solo l’Italia a essere dipendente dalle importazioni dalla Russia, bensì l’intera Unione Europea.

A confitto ancora aperto, anzi già dal marzo 2024, si può dire che il problema è stato quasi risolto: i dati raccontano infatti di un’Italia che ha drasticamente ridotto le importazioni di gas naturale dalla Russia, trovando fonti di energia alternativa, ma soprattutto spostando verso altri Paesi l’approvvigionamento delle fonti di gas.

Dal gas al metallo prezioso: l’Europa non impara la lezione, conseguenze devastanti

Meglio tardi che mai e la speranza è che l’accaduto, che ha a lungo determinato conseguenze importanti e negative sulle nostre bollette, serva da lezione. Pia illusione, tuttavia, perché la storia si sta ripetendo con un altro elemento di primaria importanza per la nostra quotidianità.

L’acciaio non servirà per scaldarsi durante l’inverno, ma è comunque un materiale strategico anche a livello geopolitico, fondamentale anche a livello di sicurezza. Ebbene, pur essendo l’Italia una forza storica del settore, secondo produttore all’interno della UE, anche qui la tendenza è preoccupante.

Crolla la produzione di acciaio in Italia - Giornalepop.it
Crolla la produzione di acciaio in Italia – Giornalepop.it (Foto X)

Altro che secondo produttore europeo: l’Italia inizia a importare, la disoccupazione torna a salire

La produzione a livello europeo sta infatti crollando, anche in Germania, primo produttore europeo. “Colpa” della decisione di importare l’acciaio dalla Cina, la cui produzione supera quella di molti paesi europei messi insieme e che sta volando nell’esportazione grazie ai prezzi bassissimi.

Ecco quindi che l’errore commesso con il gas si sta ripetendo. Anzi, in peggio, perché almeno dell’acciaio si era quasi leader invece ora si sta decidendo di dipendere dagli altri, nella convinzione che l’uovo oggi sia sempre meglio della gallina domani. Il crollo nella produzione sta intanto portando all’aumento esponenziale della disoccupazione. Le acciaierie europee sono già state costrette a tagliare 18.000 posti di lavoro e siamo solo all’inizio. Per gli impiegati italiani del settore, che un tempo potevano dormire sonni tranquilli, il rischio di vedersi recapitata a casa una lettera di licenziamento o di mobilità è sempre più concreto. Per una mera questione di miopia.