COME SBAGLIARE L’ADATTAMENTO DI EVANGELION

È la polemica dell’estate: della nuova versioneNetflixdiNeon Genesis Evangelionne hanno parlato anche i quotidiani nazionali.Nell’occhio del ciclone c’è l’adattatore italianoGualtiero Cannarsi, colpito da aspre critiche, e che si è prestato a due lunghe sessionilivedove ha esposto le motivazioni dietro le sue scelte.Ora vi dirò perché, per me, il lavoro di Cannarsi è sbagliato (sotto diversi profili).Intanto, con un messaggio su Facebook, Netflix annuncia di avertoltoil nuovo doppiaggio. Chi ha visto/ascoltato le due live dove variyoutuberhanno dialogato con Cannarsi, avrà notato come quest’ultimo tenda ad assurgere a “personaggio”. Dopotutto, adattare in un certo modo i film dello Studio Ghibli (da ora in poi Stadio Gibli: si pronuncia così e lui non fa che rimarcarlo), lo aveva già portato sulla bocca dei fan dell’animazione giapponese.Aver toccato poi uncultassoluto degli anni novanta come Evangelion ha fatto solo scoppiare il caso a livello mediatico. Gualterio Cannarsi è una persona che, mentre parla in italiano, pronuncia le parole e i nomi stranieri con tono e fonetica originali. Un atteggiamento che ho sempre trovato ridicola ostentazione.Io dico:“Le mie opere preferite sono Palp Ficscion e Tuìn Pics”. Lui direbbe:“Le mie opere preferite sonopʌlpˈfɪkʃ(ə)n etwɪnpiːks”, che è lapronuncia corretta, ma suona male quando si parla in italiano.Immaginate come pronuncia Hayao Miyazaki. Ecco. In mezzo a venti parole con tono italiano, se ne esce con la intonazione giapponese. Al di là di questo, penso che l’adattamento operato su Evangelion da Cannarsi sia sbagliato, se non scorretto, per varie ragioni.Innanzitutto la sua ammissione: non gli importerebbe della comprensione da parte del pubblico italiano.Ma la regola, accademica e soprattutto del buon senso, di unabuona traduzioneci dice che bisogna cercare di far arrivare l’opera al nuovo pubblico con la stessa forza che l’autore originale ha pensato nella lingua di partenza.Ciò significaadattare. E adattare significa conoscere sia la cultura della lingua originale (e quindi un minimo di usi, costumi, giochi di parole, argot, slang…) e soprattutto della lingua di arrivo. Cioè la nostra. Tradurre pedissequamente, come Cannarsi ha fatto con Evangelion, non è mai corretto.Perché ogni lingua ha il suo costrutto. Il giapponese poi è un idioma così diverso che, se andassimo a tradurre parola per parola, ne verrebbero fuori frasi da supercazzola che in italiano manterrebbero solo vagamente un senso logico atto alla comprensione.In sostanza è quello che Cannarsi ha fatto con Evangelion. In molti, giustamente, hanno avuto da ridire sulla nuova traduzione del nome dei nemici, che era sempre stato (anche internazionalmente)Angeli.Angeli è ovunque: scritto in sovrimpressione all’interno della stessa opera, pronunciato nella sigla, utilizzato metatestualmente parlando di cabala e soprattutto è indicato nel materiale ufficiale della serie.Ma dato che il termine utilizzato in giapponese nell’anime èshito(letteralmente “apostolo”), Cannarsi ha tradotto apostolo. Generando il paradosso che sugli schermi dei soldati durante la serie appare scritto “angel”, e i dialoghi italiani ci parlando di “apostoli”. Ah, il titolo del primo episodio, però, resta “L’attacco dell’Angelo”. Così, per dire.Volendo sorvolare sulla questione, com’è che il termine berserk viene ora tradotto “stato di furia”?Oppure il gergo militare non viene rispettato, con l’esempio del soldato che pronuncia“ho ricevuto!”al posto del corretto“ricevuto!”?Checché Cannarsi ne dica, ha sbagliato.Rendendo inutilmente incomprensibile un cult dell’animazione giapponese, che non necessitava dell’utilizzo di un registro linguistico aulico o assurdamente arzigogolato come quello scelto da Cannarsi. Un lavoro del genere, portato in un esame di traduzione, sarebbe stato bocciato senza remore.Gli stessi nuovi doppiatori italiani hanno pensato di mollare la produzione, per quanto le frasi da pronunciare erano astruse se non illogiche.Il direttore del doppiaggio,Fabrizio Mazzotta, ha recentemente raccontato cosa è successo dietro le quinte al quotidianoLa Stampadi Torino. Insomma, con la paura che la gente ricorra aPurnhub, dove qualcuno stava caricando la versione storica di Evangelion, ora Netflix è corsa ai ripari. Quello che trovo strano e addirittura inconcepibile non è il fato che qualcuno facci amale il proprio lavoro o ,ma che questo qualcuno venga pagato e continui a lavorare ( male ) per anni.Come vedete ho generalizzato perchè a me di Cannarsi importa poco, lui è solo uno dei tanti che lavorano come detto male , ma misteriosamente lavorano sempre.