CECCHI GORI, IL CINEMA DA MARIO A VITTORIO

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Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Dai primi film con Totò, al decennale e quantomai proficuo sodalizio con il “mattatore” Vittorio Gassman, fino ai premi ottenuti da Troisi e Benigni,MarioeVittorio Cecchi Goricon le loro produzioni hanno contribuito in modo determinante al successo della commedia all’italiana, a cui il marchio Cecchi Gori è indubbiamente legato.Nella filmografia dei due produttori tuttavia non mancano, come vedremo, riuscite incursioni in altri generi. Mario e Vittorio Cecchi Gori InLadro lui, ladra lei, diretto nel 1958 da Luigi Zampa, il truffatore di borgata Cencio coinvolge nei suoi colpi la bella Cesira (Sylva Koscina), di cui è innamorato. Cencio si tira indietro quando  sta per restare vittima di una delle truffe  il commerciante Raimondi, con cui Cesira ha una relazione. Alla fine viene arrestato per l’ennesima volta, mentre Cesira e Raimondi si sposano. Totò nella Luna(1958, regia diSteno) è un omaggio ironico al cinema di fantascienza, in un periodo nel quale in Italia il genere poteva contare solo su qualche sporadica produzione. Il carattere affettuoso del film è dimostrato dall’editore interpretato daTotò, che disprezza i viaggi spaziali e la narrativa di fantascienza (la definisce “fantaschifezza”). Ma sulla Luna ci finisce davvero e troverà un motivo per apprezzarla. Mario Cecchi Gori produce per Steno e Totò ancheI tartassati, del 1959. Costruito essenzialmente sulla coppia formata daTotòeAldo Fabrizi, al loro terzo film insieme, può contare anche sulla partecipazione del grande comico franceseLouis De Funès.Il maresciallo della Guardia di Finanza Fabio Topponi è incaricato di procedere a una verifica dei conti del cavalier Pezzella, proprietario di un lussuoso negozio di abbigliamento. Mario Cecchi Gori fa una comparsata nella scena in cui il figlio di Pezzella esce dal negozio dove lavora come commessa la figlia di Topponi. Dal 1959 al 1963 Mario Cecchi Gori produce ben cinque film di Dino Risi, che culminano con il grande successo, di pubblico e di critica, ottenuto daIl sorpasso(1962) eI mostri(1963), entrambi interpretati daVittorio Gassman.Nel primo Gassman è Bruno, uno sfaccendato che vuole insegnare allo studente Guido (Jean-Louis Trintignant), conosciuto il giorno di Ferragosto, a godersi la vita.I mostri, in venti episodi, ritrae in maniera satirica e in alcuni casi davvero impietosa la società italiana attraverso una serie di personaggi che vanno dal baraccato romano che si reca allo stadio per tifare per la Roma al padre di famiglia (Ugo Tognazzi) che acquista la tanto sospirata Fiat 600. Vittorio Gassman è uno degli attori con cui Mario Cecchi Gori ha lavorato più spesso. Nel 1965 esceSlalom, regia diLuciano Salce. Uno dei tanti film che negli anni sessanta si rifacevano in chiave spesso umoristica alle gesta di James Bond. In vacanza al Sestriere con moglie e amici, Lucio perde la testa per una bellissima bionda, Helen (Beba Loncar), che lo coinvolge in un’intricata e pericolosa vicenda spionistica.L’anno successivo è la volta di uno dei capolavori diMario Monicelli,L’armata Brancaleone. Storia di una compagnia di ventura formata da briganti di mezza tacca capeggiata da Brancaleone da Norcia, che vuole impossessarsi di un ricco feudo. Nella seconda metà degli anni sessanta Mario Cecchi Gori realizza varie pellicole che hanno per protagonistaMaria Grazia Buccella, in quel periodo definita“la Marylin Monroe italiana”. Alcune pellicole sono dirette daPasquale Festa Campanile, una delle migliori è la commediaDove vai tutta nuda?, del 1969.Protagonista è il bancario Manfredo (Tomas Milian) che durante una festa conosce una ragazza molto disinibita, Tonino (Maria Grazia Buccella appunto), e la sposa. Il frate francescano e giornalista Nazareno Fabbretti sul film di Festa Campanile scrisse che“è rimasto sul terreno delle buone intenzioni, sopraffatto più dalla descrizione del nudo che dalla sua satira”. Nel 1970 esceBrancaleone alle Crociate, seguito diL’armata Brancaleone, diretto sempre da Monicelli e con Gassman protagonista. Il regista spiegò che aveva accettato di girarlo perché“Brancaleone è l’unico, fra i film che ho fatto, a cui credo di poter aggiungere delle idee nuove, delle situazioni talmente originali che me lo fanno piacere forse più del primo”. Brancaleone questa volta va in Terrasanta per combattere gli infedeli. Marcello Fondato, regista e sceneggiatore di… Altrimenti ci arrabbiamo, prodotto da Mario Cecchi Gori nel 1974, ha raccontato qual era la sua idea di partenza del film in un’intervista ad Andrea Pergolari (pubblicata nel libroLa fabbrica del riso – 32 sceneggiatori raccontano la storia del cinema italiano, unmondoaparte edizioni, 2004):“Io dicevo sempre: «Voglio fare un fumetto». Un fumetto animato, in cui la gente casca dal quinto piano, fa una buca per terra, si rialza e cammina. Questo è: … Altrimenti ci arrabbiamo! è un fumetto. Fu molto difficile farlo, perché allora i produttori, compreso Cecchi Gori padre, consideravano i film di Bud Spencer e Terence Hill dei filmetti di serie B, un’occasione per fare soldi sfruttando il loro nome e facendo costare i film il meno possibile”.Tra i film interpretati daBud SpencereTerence Hillè quello che ha fatto registrare il maggior incasso, anche se Cecchi Gori, non credendo che potesse funzionare, lo vendette alla Cineriz, che lo distribuì nelle sale.Due amici appassionati di motori lottano contro un gangster che al posto di un luna-park vuole fare costruire un grattacielo. Anche se il nome di Mario Cecchi Gori è legato soprattutto alla commedia, non mancano tra le sue produzioni film di altri generi. Per esempio il poliziottescoVai gorilla, diretto nel 1975 da Tonino Valerii. Mani di velluto(1979), diCastellanoe Pipolo(Franco Castellano e Giuseppe Moccia) vedeAdriano Celentanonei panni di Guido Quiller, che ha inventato un nuovo vetro antiproiettile. Quando si invaghisce di una borseggiatrice (Eleonora Giorgi), le fa credere di essere anche lui un ladro. I due registi presentarono così il film:“Non fa ricorso né alla violenza, né alle parolacce, né al sesso”. Il primo film in cui Vittorio Cecchi Gori affianca ufficialmente come produttore il padre èMia moglie è una strega, del 1980. I registi Castellano e Pipolo realizzano uno dei più grandi successi della stagione mettendo insieme Eleonora Giorgi eRenato Pozzetto.Una strega, Finnicella, condannata al rogo nel 1656, viene fatta rinascere trecento anni dopo dal Diavolo perché si vendichi sul discendente del prete che la incriminò. Solo che Finnicella si innamora di Emilio e fa di tutto per salvarlo. Negli anni settanta Mario Cecchi Gori produce due film con Adriano Celentano, ma è nel decennio successivo che comincia la proficua collaborazione con il Molleggiato. Dal 1980 al 1985 escono ben nove film prodotti da Mario e Vittorio Cecchi Gori e interpretati da Celentano, a cominciare daIl bisbetico domato, diretto da Castellano e Pipolo, nel quale l’attore e cantante fa coppia conOrnella Muti.Un ricco campagnolo, scontroso e poco propenso ad avere relazioni sentimentali dopo alcune spiacevoli esperienze con le donne, conosce casualmente una ragazza di città, la quale decide di conquistarlo a ogni costo. Gli incassi sono talmente elevati che i produttori mettono subito in cantiere un secondo film con Celentano e la Muti,Innamorato pazzo, sempre per la regia di Castellano e Pipolo. Una sorta di rifacimento italiano dell’hollywoodiano Vacanze romane (di William Wyler, con Audrey Hepburn e Gregory Peck)La Muti è una principessa che, arrivata a Roma con i genitori e desiderosa di libertà, si avventura in giro per la capitale e conosce un autista di autobus. Celentano divide la scena con Diego Abatantuono, Carlo Verdone, Enrico Montesano ed Eleonora Giorgi, diretti di nuovo da Castellano e Pipolo, inGrand Hotel Excelsior, del 1982.Ambientato nel Grand Hotel di Stresa dove, sotto gli occhi del severissimo capo Taddeus, vede incrociarsi le vicende dei vari personaggi fra i quali Ilde, proprietaria di una banca e segretamente innamorata dello scontroso Taddeus. Altri personaggi sono il mago di Segrate, giunto all’hotel per effettuare un esperimento di levitazione dalla finestra della sua camera, il pugile Pericle, che deve allenarsi in vista di un incontro e il nuovo cameriere Egisto, che mantiene la figlioletta in un collegio svizzero e le ha detto d’essere un ricco uomo d’affari.