CAPITAN AMERICA, UN QUIZ SU TELEVISIONE E NAZISTI

Capitan America viene creato nel 1941 daJoe SimoneJack Kirbyper laTimelydiMartin Goodman, prima dell’arrivo di Stan Lee nella casa editrice come ragazzo tuttofare.Le avventure di Capitan America terminano per il disinteresse dei lettori alla fine degli anni quaranta, insieme a quelle di tutti gli altri supereroi della Timely, daSub-Marineralla Torcia Umana. Alcuni dei maggiori supereroi Timely/Marvel dei primi anni quaranta Nel 1952 una serie televisiva di Superman, interpretato daGeorge Reeves, sembra riaccendere l’interesse per i supereroi e laAtlas(il nuovo nome della casa editrice di Martin Goodman) decide di rilanciare Capitan America, oltre a Subby e la Torcia.Il nemico ora è cambiato, la minacchia non è più incarnata dalla sconfitta Germania nazista, ma dalla trionfante Russia comunista. Ecco una breve storia del 1954 scritta daDon Rico(autore anche di alcune storie Marvel degli anni sessanta: a lui si deve la creazione di Vedova Nera nelle pagine di Iron Man) e illustrata daJohn Romita, in seguito diventato disegnatore dell’Uomo Ragno.Episodio pubblicato in origine suYoung Men n. 25, che qui vediamo nell’edizione italiana dell’Editoriale Corno uscita nel 1976 in appendice a Capitan America n. 83. La prima pagina dell’edizione originale Colpisce la brevità dell’episodio, solo sette pagine. Scelta discutibile per una vicenda avventurosa, dovuta alla volontà di mettere molte storie in un solo albo di 32 pagine.Riguardo all’acceso anticomunismo non bisogna dimenticare che gli Stati Uniti fino a pochi mesi prima erano impegnati nella Guerra di Corea. I coreani comunisti di Kim Il-sung, sostenuti dai soldati della Cina di Mao Zedong e finanziati dall’Unione Sovietica di Iosif Stalin, sono stati fermati dagli americani e i loro alleati a metà conquista, dividendo così in due la Corea.Comunque il trattamento riservato ai sovietici nei fumetti di Capitan America è più blando rispetto a quello subito da tedeschi e giapponesi nella Seconda guerra mondiale. Probabilmente su stimolo dell’editore Martin Goodman, che nel frattempo ha cambiato il nome della casa editrice inMarvel Comics, nei primi anni sessanta Stan Lee fa un “test” inserendo Capitan America in una storia della nuova Torcia Umana, dove alla fine si rivela un impostore. Il vero Capitano viene introdotto nel numero 4 diThe Avengers(i Vendicatori), uscito nel 1964. La faccenda viene risolta in poche pagine.Namor il Sub-Mariner sfugge ai Vendicatori e per sfogare la rabbia butta in mare l’uomo contenuto in un blocco di ghiaccio adorato da alcuni eschimesi. Probabilmente Jack Kirby non ricorda con precisione che Sub-Mariner aveva combattuto a fianco di Capitan America durante la Seconda guerra mondiale. Anche perché quando accadde se ne era già andato alla Dc Comics con il socio Joe Simon.Il blocco di ghiaccio si scongela, i Vendicatori lo trovano e Capitan America esce dall’ibernazione come se niente fosse. Capitan America racconta che una ventina di anni prima lui e Bucky, il suo “Robin” personale, erano stati attaccati da un nemico. Bucky ci lasciò le penne, lui finì congelato. Non viene considerato il fatto che, come abbiamo visto, Capitan America era attivo anche negli anni cinquanta, disegnato da John Romita. Jack Kirby probabilmente non rammenta neppure questo particolare.Nei primi anni settanta, sulla scia della Contestazione studentesca, i nuovi giovani sceneggiatori “spiegheranno” che il Capitan America degli anni cinquanta era in realtà un malvagio impostore. Ma non è che questo Cap risorto dei primi anni sessanta sia meno anticomunista, almeno fino a quando lo gestisce Kirby. Sempre nel numero 4 degli Avengers, Capitan America sbarca a New York. Subito la sua attenzione viene attirata da un grattacielo che ai suoi tempi non esisteva: il palazzo dell’Onu. Anche i nuovi modelli di auto lo incuriosiscono. Poi, presa una camera d’albergo, fa una scoperta. Un attimo… mettiamo la traduzione italiana fatta negli anni settanta dall’Editoriale Corno. Capitan America dice di vedere perla prima voltaun televisore. Dov’è l’errore? L’errore è che a New York la televisione c’era già, quando nel 1941 uscì il primo numero di Capitan America di Joe Simon e di Jack Kirby. C’era nei locali pubblici, almeno. E Jack Kirby lo sapeva benissimo, tanto che un televisore appare proprio sullo sfondo dello studio di Hitler nella copertina del primo numero. Con tanto di scrittatelevision, per essere assolutamente chiari. Con l’ausilio dellaWikipedia, che ogni tanto scrive inesattezze ma stavolta no, cerchiamo di essere più precisi. 1935: il 22 marzoviene messo in onda dalla Germania nazista il primo programma televisivo regolaredel mondo.1936: viene dato un impulso alla visione di massa in occasione della XI Olimpiade di Berlino. Secondo alcuni latrasmissione del discorso di Adolf Hitlerdurante la cerimonia di apertura è stata la prima con una potenza sufficiente a superare l’orbita terrestre.1936: inizia in Italia il monopolio radiotelevisivo con il codice postale e la convenzione per la concessione in esclusiva delle radioaudizioni circolari della Eiar.1936: 2 novembre:la Bbc inizia regolari trasmissionitelevisive in “alta definizione” dall’Alexandra Palace di Londra, alternando inizialmente gli standard televisivi Baird (240 linee per quadro) ed Emi-Marconi (405 linee).1937: 10 maggio:l’incoronazione di re Giorgio VI è il primo evento trasmesso in direttanella storia della televisione.1939: il 30 aprile, in occasione dell’inaugurazione della Fiera Mondiale di New York,la Nbc inizia negli Usa regolari trasmissionitelevisive.1939: il 22 luglio a Monte Mario, vicinoa Roma, entra in funzione un trasmettitore sperimentale televisivodell’Eiar (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) costruito dall’azienda italiana Safar, con una potenza di 2 kW.1939: 3 settembre: la Bbc sospende i programmi televisivi in seguito allo scoppio della Seconda guerra mondiale; a questa data sono circa 20000 gli apparecchi riceventi in funzione nel Regno Unito.1940: il 31 maggio ancheil trasmettitore sperimentale di Roma Monte Mario cessa le trasmissioniper l’approssimarsi dell’entrata in guerra dell’Italia; la grande antenna verrà poi smontata e trafugata durante l’occupazione nazista.1941: 1º luglio:la Nbc americana trasmette il primo spotpubblicitario televisivo (riguarda gli orologi Bulova).1942: in gennaio le emittenti americane Nbc e Cbs sospendono le trasmissioni per il coinvolgimento degli Usa nella guerra; solo7000sono comunquegli apparecchi televisivi in funzionenell’intero Paese, quasi tutticoncentrati nella zona di New York. Usciamo dalla Wikipedia.In Italia, nel 1939-1940 la programmazione televisiva era decisamente limitata, sia come numero di trasmissioni sia per estensione dell’irradiamento. Veniva coperta la zona di Roma fino alla costa, e Milano per il periodo limitato della Fiera. Bisognerà attendere il 1954 per la ripresa delle trasmissioni, stavolta su base nazionale. Diversamente da quanto successo nelle altre nazioni, i programmi della televisione tedesca, comunque limitati all’area di Berlino, non vennero interrotti durante la guerra. Andarono in onda senza interruzioni per dieci anni, dal 1935 al 1945. Stranamente nei film di oggi non si vede mai Adolf Hitler seduto davanti al televisore, come nella vecchia copertina di Cap. Comunque la programmazione quotidiana in Germania c’era, eccome: la vediamo in questo documentario (cliccare sull’immagine).