CANNIBAL HOLOCAUST, SPLATTER O SNUFF MOVIE?

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History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Nel filmCannibal Holocaustrisultano particolarmente disturbanti le scene di stupri e le uccisioni, specialmente di animali, le quali non si avvalgono dell’ausilio di effetti speciali e appaiono nude e crude dinnanzi all’occhio della telecamera. «Il film di Deodato tocca livelli addirittura rivoltanti, secondo noi con effetti sulla psiche molto più dannosi della pornografia in quanto annullano totalmente la dignità umana. Al di fuori dei frequenti sequestri di film pornografici, questo operato dal dottor Cerrato appellandosi all’art. 70 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (divieto di spettacoli “contrari alla morale”) può essere uno stimolo a sopperire alla carenza legislativa in un settore che, proprio nel clima di violenza reale che ci troviamo a vivere, dovrebbe trovare più sensibile la maggioranza dei cittadini». Con queste parole, pubblicate nell’edizione del 13 marzo 1980, ilCorriere della seracommenta il primo caso in cui la magistratura italiana interviene nei confronti di un’opera cinematografica con riferimento a scene compiaciute di esplicita violenza.L’interesse dei giudici per questo film diRuggero Deodatoha avuto inizio dopo l’iniziativa di sequestro del manifesto pubblicitario con l’immagine di una donna nuda impalata. Censurato in oltre cinquanta Paesi,Cannibal Holocaustè uno dei film più violenti e controversi di tutti i tempi, attualmente considerato uncult moviedagli amanti del cinema estremo di tutto il mondo. Il film utilizza l’espediente del falso documentario, uno stratagemma narrativo che venti anni dopo risulterà fondamentale per il successo diThe Blair Witch Projecte per la conseguente diffusione di un nuovo filone delcinema horror. Gli attori protagonisti scelti da Deodato (tra i quali un giovanissimo ed esordienteLuca Barbareschi) hanno firmato un contratto che impone loro di restare fuori dalle scene per almeno un anno dall’uscita del film, in modo da alimentare molteplici “leggende” sulle presunte uccisioni perpetrate nel film.L’idea pubblicitaria è fin troppo efficace, tanto che in alcune nazioni l’opera viene totalmente bandita, poiché considerata alla stregua di un autenticosnuff movie. Particolarmente disturbanti risultano le scene di stupri e le uccisioni, specialmente quelle di animali, le quali non si avvalgono dell’ausilio di effetti speciali.Effettuate nell’estate del 1979 a Leticia, una località sulRio delle Amazzoni, al confine tra Brasile, Perù e Colombia, le riprese mostrano l’uccisione di una scimmia da parte di un indio.L’uomo decapita l’animale con un colpo secco di machete, per poi succhiarne il cervello ancora caldo davanti alla macchina da presa.A perire durante il film sono anche altri animali, tra i quali un serpente, una tarantola, un topo muschiato, una tartaruga e un maialino. Fatta eccezione per la scena del documentarioThe Last Road to Hell,che mostra filmati di repertorio contenenti alcune vere fucilazioni in Nigeria, le violenze sugli esseri umani presenti nel film sono tutte simulate. A Deodato viene imposto di portare in tribunale gli attori coinvolti per mostrarne le reali condizioni fisiche.La sentenza del 4 giugno 1980 condanna regista, sceneggiatore e produttori diCannibal Holocausta quattro mesi di reclusione, un mese d’arresto e 400mila lire di multa per diffusione di spettacolo osceno e di violazione dell’articolo 70 del testo unico di Pubblica Sicurezza.Una sentenza della Cassazione riabiliterà il film nel 1984. Dal punto di vista tecnico, oltre alla notevole direzione della fotografia diSergio D’Offizie agli efficaci allestimenti dello scenografoAntonello Geleng, ricoprono un ruolo fondamentale le musiche diRiz Ortolani.Il contrasto tra le immagini brutali e la musica distensiva crea un senso di straniamento nello spettatore: una bizzarra collisione che il lavoro di Ortolani aveva già proposto nel film di Lucio FulciNon si sevizia un paperino(1972). durante la scena del linciaggio di Florinda Bolkan sulle note diQuei giorni insieme a tecantata da Ornella Vanoni. (DaSpazio70).