BOMBOLO, LA PRIMA VOLTA DI BRACCIO DI FERRO IN ITALIA

BOMBOLO, LA PRIMA VOLTA DI BRACCIO DI FERRO IN ITALIA

Azzardo cheBombolo e Stinchisia da identificare con la serieLittle Willie and Tiny Tim, una derivazione dei classiciWeary Willie and Tired Timcreati nel 1896 daTom Browneper “Illustrated Chips”. Negli anni trenta entrambe le serie erano disegnate daPercy Cocking. O, almeno, così si evince da100 anni 100 eroi – Il Fumetto inglesediDenis Gifford, pubblicato nel novembre 1975 come n. 21 della rivistaComics, organo dell’allora Salone dei Comics di Lucca. I grandi film illustratiè una delle prime opere diCarlo Cossio, membro di un terzetto familiare che realizzava gran parte del fumetto italiano tra le due guerre.La Saev di Lotario Vecchi fu, negli anni Trenta, la vera incubatrice del fumetto italiano: ebbero lì i loro natali artistici non solo Carlo Cossio, ma ancheGianluigi Bonelli, per dire. Il tratto di Cossio è già maturo sul numero 18 di “Bombolo”, in queste parodie dei grandi successi diGreta Garbo(quiGrata Gherbo, poi riprenderà il suo nome originale). Wallà PerièWallace Beery, gran divo dellaHollywoodanni trenta, ispiratore diPietro Gambadilegno. Era uso comune, all’epoca, storpiare, italianizzandoli, i nomi dei divi, con gustose varianti regionali. A Firenze,Spencer TracyeraSpezza Trenci, dove iltrenciera il cappotto britannico, iltrench. Laurel e HardydiGeorge W. Wakefieldimperversano un po’ in tutti i numeri di Bombolo, e in occasione del successo del filmFra’ Diavolo(The Devil’s Brother, 1933) occupano la copertina con un potente “strillo”.