BELFAGOR, UN ROMANZO SCONOSCIUTO

BELFAGOR, UN ROMANZO SCONOSCIUTO

Parigi, metà anni venti del secolo scorso. Un misterioso omicidio avvenuto al Louvre mette in allarme la città: nel grande museo si aggira un fantasma chiamato Belfagor.
La polizia, guidata dall’ispettore Ménardier, indaga sul caso. Così come il famoso investigatore Chantecoq e il giornalista Bellegarde, entrambi decisi a scoprire chi si celi dietro la misteriosa figura del museo. Mentre i principali sospetti ricadono sul giornalista, l’investigatore comincia una mortale partita con il fantasma del museo, per smascherare una volta per tutte il terribile Belfagor.

Quando si parla di Belfagor (in francese Belphégor), il pensiero corre subito al famoso e inquietante adattamento televisivo francese del 1965, trasmesso in 4 puntate per la prima volta sul canale Ortf dal 6 al 27 marzo. In Italia andò in onda in sei puntate trasmesse dalla Rai dal 15 giugno al 21 luglio dell’anno successivo, le prime quattro sul Secondo Canale e le ultime due sul Programma Nazionale.

Chi ha sulle spalle un certo numero di anni tale d’averlo potuto vedere durante la sua prima messa in onda, così come i più giovani che lo hanno visto durante una delle repliche, probabilmente penserà che il personaggio sia nato per la televisione (per i particolari sulla serie vedi qui il nostro articolo – NdR).

Pochissimi sanno che si tratta di una serie ispirata a un romanzo del 1927 scritto da Arthur Bernède (Parigi 1871 – 1937), creatore anche di Judex, un eroe mascherato di nero che combatte il crimine .
Il romanzo di Belfagor è stato pubblicato a puntate sul quotidiano Le Petit Parisien dal 28 gennaio al 28 marzo, contemporaneamente all’adattamento cinematografico, sceneggiato dallo stesso Bernède e diretto da Henri Desfontaines, della durata di quattro ore, diviso in quattro parti che potevano venire proiettate in serate diverse. Le puntate del romanzo sono state poi pubblicate in un libro dall’editore Tallandier.

 BELFAGOR, UN ROMANZO DA LEGGERE

Manifesto dell’edizione tedesca del film “Belfagor” (1927)

 

Qualcuno invece ricorderà il trascurabile film del 2001, Belfagor – Il fantasma del Louvre, diretto da Jean-Paul Salomé e interpretato da Sophie Marceau, Julie Christie e Michel Serrault che, nonostante il cast di buon livello, non riesce a coinvolgere lo spettatore.
Dello stesso anno, il 2001, sono i 26 episodi di una serie animata franco-belga-canadese su Belfagor prodotta dagli Les Armateurs trasmessa anche in Italia.

BELFAGOR, UN ROMANZO DA LEGGERE

Belfagor, sceneggiato tv del 1965

 

Belfagor è un romanzo figlio dei suoi anni, questo è un dato di fatto. I personaggi, così come i dialoghi, sono un po’ antiquati, ma la lettura scorre agevole e liscia, senza particolari intoppi e problemi.
L’assortimento dei personaggi è piuttosto variegato. Tra giornalisti, detective, tutori dell’ordine, loschi individui, giovani donne, poetesse dannate e altro ancora non ci si annoia di certo. Anche se i personaggi principali tendono a essere un po’ sottotono quando messi a confronto non il “re degli investigatori” Chantecoq, il vero protagonista che riesce a primeggiare sempre sulle trame del diabolico e misterioso Belfagor.

Così come riesce sempre a tirarsi via dagli impicci Jacques Bellegarde, abile giornalista d’assalto, che fin da subito si è portati ad identificare come il protagonista del romanzo, sbagliando, dato che ben presto deve cedere il passo all’esperto detective privato di fama internazionale (Chantecoq viene coinvolto nella caccia al fantasma del Louvre perché sta lavorando a un caso di spionaggio per conto del governo italiano).

Anche l’ispettore di polizia Ménardier non sfugge al confronto con il detective e non brilla per le sue indagini, pronto com’è a seguire anonime tracce, indizi e abboccamenti, che lo portano regolarmente a rimanere con un palmo di naso.

Molti personaggi di contorno riescono a trovare un loro spazio. Simone Desroches e il suo innamorato respinto Maurice de Thouars, la guardia del museo, lo scagnozzo gobbo Lüchner, la governante, personaggi “minori” che risaltano dove altri faticano a lasciare il segno, compresa la stessa figlia di Chantecoq, la bella e coraggiosa Colette, che viene un po’ dimenticata.

Lo scrittore Arthur Bernède (Parigi 1871 – Parigi 1937)

 

La storia e la narrazione non sono perfette, tuttavia Bernède riesce a tenere un buon ritmo, alternando azioni misurate a colpi di scena, con capitoli corti e veloci, riuscendo a mantenere viva l’attenzione del lettore.
L’ambientazione a cavallo tra le due guerre mondiali, il museo del Louvre e i suoi misteri, lo scontro tra il bene e il male, il probo investigatore impegnato in un gioco mortale con il terribile Belfagor e i suoi sgherri completano un quadro affascinante.

Belfagor, film del 1927

 

Ho rinviato per anni la lettura del romanzo Belfagor forse perché sono sempre stato “schiavo” della serie televisiva del 1965, tanto da voler evitare l’inevitabile confronto con il libro da cui è tratta. Fatto sta che dopo anni di continui rinvii ho finalmente deciso, grazie alla nuova edizione della Fanucci, di mettere mano al romanzo. E non ne sono rimasto per nulla deluso.

L’intreccio regge e fino alla fine si resta con il dubbio di chi sia realmente il misterioso fantasma del Louvre. Gli eventi si susseguono velocemente, l’atmosfera è fantastica e il poliziesco si mescola con mistero, passaggi segreti e tesori nascosti, che fanno di questo “imperfetto” romanzo un vero e proprio gioiello della scrittura di genere.

Consigliato

 

Belfagor
Il fantasma del Louvre 
(Belphégor, 1927)

Arthur Bernède

Traduzione di Sara Lurago

Fanucci Editore
Piccola Biblioteca del Fantastico
2019
Pagine 320
rilegato

 

 

 

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