AQUAMAN PERSEGUITATO DALLA CATTIVA FAMA

Aquaman, nome composto dalla parola latina aqua (acqua) e dalla parola inglese man (uomo), può vantare una lunga vita editoriale, anche se, prima dei recenti successi cinematografici, non aveva mai goduto di particolare fama.
Inoltre, per una discutibile rappresentazione in una famosa serie di cartoni animati, l’eroe dei sette mari della Dc è stato involontariamente protagonista di alcune gag comiche in show televisivi come I Griffin, South Park, Spongbob e The Big Bang Theory, che gli hanno appiccicato addosso la fama di “sfigato”.
Le origini di Aquaman
Creato nel novembre 1941 dallo sceneggiatore Mort Weisinger e dal disegnatore Paul Norris su More Fun Comics n. 73, Aquaman è la risposta Dc a Namor il Sub Mariner, il supereroe anfibio della rivale Marvel creato due anni prima da Bill Everett.
Aquaman è Arthur Curry, figlio di Tom Curry “uno scienziato che ha scoperto le rovine di un’antica città nelle profondità oceaniche, forse Atlantide. Lo scienziato riesce a insegnare al figlio a respirare sott’acqua, a sviluppare grande forza e nuotare con estrema velocità oltre a comunicare con le creature marine. Raggiunta la maturità, decide di combattere il crimine sulla superficie” (da Wikipedia). Lo possiamo vedere nelle quattro pagine iniziali del suo primo episodio.
Nella prima metà degli anni quaranta Aquaman, come molti supereroi dell’epoca, combatte soprattutto i nazisti e i loro alleati, mentre in epoca post-bellica le sue storie lo vedono contrapporsi a pirati moderni, mostruosità marine e generici criminali di mare.
Nella Silver age le origini di Aquaman vengono modificate.
Nel numero 30 di Showcase (febbraio 1961), scritto da Jack Miller e disegnato da Ramona Fradon, il padre di Aquaman è un guardiano del faro e di Atlanna, la principessa del mitico regno sottomarino di Atlantide.
Per via della sua natura ibrida, Arthur sviluppa dei poteri quali la capacità di respirare sott’acqua e di comunicare con le creature del mare.
Le sue origini sono molto simili a quelle di Namor il Sub-Mariner, dunque.
Nella Silver age Aquaman si vede affiancato dall’orfano Garth alias Aqualad, giovane spalla con i poteri identici a quelli del suo mentore, apparso per la prima volta su Adventure Comics n. 29 del 1960.
In seguito arriva anche la versione femminile, Tula alias Aquagirl (Aquaman n. 33 del 1967).
Solo nel febbraio del 1962 Aquaman ottiene un albo con il proprio nome nella testata.
Quindi si trova una fidanzata: Mera, principessa del regno acquatico di un’altra dimensione. Rispetto alle amanti degli altri eroi vanta alcune differenze: ha dei superpoteri (può solidificare l’acqua) e invece di restare per sempre “l’eterna fidanzata” si sposa nel n. 18 di Aquaman del 1964, a distanza di pochi mesi dal suo esordio (Aquaman n. 11 del 1963).
Arrivano anche altri personaggi come il dottor Vulko, anziano consigliere reale e figura paterna per Aquaman (ruolo simile, con le differenze del caso, a quello di Alfred per Batman), e nemici come Ocean Master (il suo fratellastro Orm) e il malvagio Black Manta.
A un certo punto si può dire che Aquaman abbia ottenuto tutto. Dopo essere stato riconosciuto come il figlio della principessa Atlanna, ottiene il trono di Atlantide. È un membro fondatore della Justice League of America e la sua bellissima moglie gli dà un erede, Arthur Jr, chiamato affettuosamente Aquababy.
Cosa può andargli storto?
Super Friends e il danno all’immagine
Nel 1973 la Hanna-Barbera produce Super Friends, una serie di cartoni animati della Justice League, trasmessa anche in Italia con il nome Superamici.
La formazione comprende Superman, Batman e Robin, Wonder Woman e, appunto, Aquaman.
Per il biondo re di Atlantide è l’inizio dei suoi problemi con il pubblico generalista.
All’interno del cartone animato Aquaman appare spesso a cavallo di un ippocampo (detto anche cavalluccio marino), la sua unica abilità è quella di dare ordini telepatici ai pesci.
Come Superman è vulnerabile alla kryptonite e Lanterna Verde è impotente davanti al colore giallo, Aquaman non può stare più di un’ora lontano dall’acqua, altrimenti perde i poteri.
Questa debolezza non gli pone gravi problemi nei fumetti, ma a quanto pare agli autori di Super Friends sì. Risolvono tutto relegando Aquaman nelle situazioni acquatiche, facendolo sparire in quelle molto più numerose sulla terraferma.
Data la maggior diffusione del cartone animato rispetto al fumetto, da questo momento nasce il luogo comune di Aquaman “inutile” che “parla solamente con i pesci”.
Nei fumetti, intanto, Aquaman vive un momento straziante e uno dei rari (per allora) lutti per i supereroi. Il suo nemico Black Manta rapisce il piccolo Arhut jr e lo rinchiude in una bolla d’aria.
Il bambino, che non ha sviluppato la capacità di respirare sia in acqua che fuori dall’acqua, muore per la mancanza di ossigeno. Aquaman, impegnato in un altro scontro, arriva troppo tardi.
“Morte di un principe” è una delle saghe più tristi e drammatiche dei fumetti dell’epoca, che va in netto contrasto con l’immagine fanciullesca che Super Friends ha dato di Aquaman.
Con la morte del figlio nel cuore e un matrimonio a pezzi la serie di Aquaman viene chiusa nello stesso anno, il 1978, con il numero 63.
A pensar male verrebbe da dire che gli hanno ammazzato il figlio nella speranza di guadagnare qualche copia in più venduta, come era successo all’inizio del decennio con Gwen Stacy sull’Uomo Ragno, ma ormai per Aquaman era troppo tardi.
Il personaggio continua ad apparire fino alla metà degli anni ottanta su Justice League, dove per un certo periodo è anche il leader, specie quando il team si trasferisce a Detroit.
Aquaman compare anche in Crisi sulle Terre infinite, venendo risparmiato dall’epurazione dei personaggi compiuta dalla Dc (tra l’altro, Aquaman è uno dei pochi eroi a non avere una controparte su Terra 2).
Nella Dc post Crisis si cerca varie volte di rilanciare Aquaman. Nel 1986 c’è un tentativo di rinnovargli l’immagine dandogli un costume blu marino al posto del classico arancio/verde, ma non dura molto.
Occorre aspettare gli anni novanta per un restyling convincente del personaggio.
Aquaman di Peter David
Peter David, lo sceneggiatore che alla Marvel aveva appena rinnovato il mito dell’Incredibile Hulk, prende in mano Aquaman con una miniserie intitolata “Tempo e Onda” e poi con una nuova serie regolare nel 1994.
David cambia tutto, anche l’aspetto fisico del personaggio.
Il limite di tempo che può stare sulla terraferma viene a cadere, rendendo Aquaman in grado di vivere in entrambi gli ambienti, diventando così più libero di agire.
Le origini di Aquaman vengono riscritte. Ci viene rivelato che Orin (questo il vero nome di Aquaman) non è il figlio del guardiano del faro ma di Atlanna, principessa di Atlantide, e del misterioso mago Atlan.
Poiché era nato biondo, colore che agli atlantidi ricorda “il marchio di Kordax”, un pazzo che aveva minacciato il loro regno in passato, viene mandato in esilio (e quindi alla morte) quando è ancora in fasce.
Il piccolo viene però allevato da un branco di delfini, come un novello Mowgli o Tarzan.
Cresce con essi, ma non appena scopre la sua vera natura inizia a vagare per gli oceani e il mondo.
Viene quindi accolto dal guardiano del faro Arthur Curry, che gli dà il suo nome e gli insegna la realtà del mondo di superfice.
Divenuto uomo va in Alaska, dove conosce una eschimese, Kako, con la quale ha una relazione amorosa. Questo rapporto darà a Orm, che in seguito diverrà Ocean Master (e che si scoprirà essere anche lui figlio del mago Atlan), motivo di gelosia e rancore verso il nostro eroe.
Arthur scoprirà infine la propria eredità e diverrà Aquaman, vivendo le avventure narrate fino a quel momento.
La nuova serie di Aquaman, la quinta, inizia dove era terminata quella del 1978.
Aquaman ha perso tutto: il trono, la famiglia, gli amici. Vive in completa solitudine in una caverna, trascurando di radersi e di tagliarsi i capelli.
Peter David ci descrive un eroe tormentato, il cui stato mentale è vicino al punto di rottura.
Durante la prima avventura della nuova serie, Aquaman perde la mano sinistra, fatta divorare dai piranha da un criminale chiamato Cariddi, e la sostituisce prima con un arpione, poi con un uncino tecnologico multiuso fornitogli dagli Star Labs.
Anche la celebre cotta di maglia arancione viene sostituita da un manicotto metallico tipo gladiatore romano.
Il nuovo look di Aquaman, che gli fornisce un aspetto truce e aggressivo, finalmente ottiene successo e consensi.
L’intera serie di Aquaman è fatta di rimandi ai miti e alle tragedie greche: Arthur Curry alias Orin di Atlantide è un eroe tormentato dal suo retaggio paterno e in conflitto con gli dei del mare. Persino il dio Poseidone lo vede come un nemico, in quanto le creature del mare invocano l’intervento di Aquaman anziché il suo nei momenti di pericolo.
Aquaman trova un nuovo amore nella splendida Dolphin, ragazza dotata di poteri anfibi, che però lo tradirà mettendosi con Garth, ora non più Aqualad, ma Tempest, un giovane adulto fornito di nuovi poteri magici.
Arthur scopre di avere un figlio, Koryak, concepito in gioventù in Alaska durante la relazione con Kako, ma il ragazzo lo detesta e instaura con lui un rapporto di amore e odio.
Aquaman rivede nel figlio la propria storia, in quanto suo padre Atlan lo concepì e abbandonò sua madre quand’era incinta di lui.
Un figlio che lo odia, un fratellastro che lo sfida per il trono di Atlantide, il suo avo maledetto Kordiax che ritorna: la serie scritta da Peter David assume toni da tragedia shakespeariana e fa di Aquaman un eroe romantico dai tratti byroniani.
La caratterizzazione fatta da Peter David viene ripresa dagli sceneggiatori di Justice League (team di cui Aquaman torna a far parte) e dai suoi successori al timone della serie, come Dan Jurgens, che ne proseguono i toni.
La sua nuova popolarità è tale da fargli vincere lo scontro diretto contro Namor della Marvel durante Le Battaglie del Secolo, un crossover tra i due colossi editoriali avvenuto nel 1996, in cui l’esisto veniva stabilito da un sondaggio tra i lettori.
Aquaman nel frattempo torna con Mera, sostituisce l’uncino con una mano bionica, e riconquista il trono di Atlantide, ma la sua serie, dopo 7 anni, chiude nel 2001 con il numero 75.
Aquaman continua comunque ad apparire regolarmente su Justice League e in varie testate della Dc.
Il nuovo corso di Aquaman
Una nuova serie di Aquaman arriva nel 2003 a opera di Rich Veitch.
L’autore riprende la serie inizialmente con uno stile simile a quello di Peter David, in cui Aquaman è un solitario, scacciato da Atlantide per l’ennesima volta dopo L’era Obsidiana (una saga della JLA che vedeva coinvolti gli atlantidei del passato) e con Mera seduta sul trono al suo posto.
Arthur va a vivere con un guardiano del faro in Irlanda e viene a contatto con la Dama del Lago del ciclo arturiano, che gli fornice una mano composta di solida acqua magica dai vari poteri.
Tra questi poteri c’è la capacità di proiettare getti d’acqua, disidratare al solo tocco gli avversari e utilizzare gli specchi d’acqua come forma di trasporto.
Aquaman in questo periodo ritorna al look classico, sbarbato e con i capelli corti, e i suoi colori arancio-verde.
La serie cambia completamente, abbandonando le ambientazioni fantasy e assumendo toni più da detective stories quando ai testi arriva Will Pfeiffer nel 2004.
Il nuovo sceneggiatore inserisce Aquaman in uno scenario nuovo. L’eroe collabora con la polizia della terraferma quando deve indagare sul misterioso inabissamento della città californiana di San Diego.
Aquaman scopre che la catastrofe è stata compiuta da uno scienziato, il quale, temendo l’innalzamento degli oceani a causa del riscaldamento globale, è convinto che l’umanità sia destinata a soccombere. Per questo, utilizzando un campione del Dna di Aquaman, ha creato un siero che permette agli umani di vivere sott’acqua.
Gli abitanti di San Diego, ribattezzata Sub Diego, ora vivono nelle profondità dell’oceano, e Aquaman ne diventa il protettore.
La serie si giova degli ottimi disegni di Pat Gleason, e riscuote un certo successo, ma non dura.
Nel 2006, con il reboot dell’universo Dc dopo Crisi Infinita, appare un nuovo misterioso Aquaman: è più giovane dell’originale, dice di chiamarsi anch’egli Arthur Joseph Curry e di essere il figlio di un biologo marino che, per salvargli la vita a causa della nascita prematura, gli ha iniettato un siero mutageno per fornirgli poteri anfibi.
Le avventure del giovane Aquaman, scritte da Kurt Busiek e disegnate da Jackson Guice, sono un fantasy classico ambientato sotto l’oceano, tanto che la serie si chiama Aquaman: Sword of Atlantis, un titolo che richiama alla serie di Conan il Barbaro.
L’Aquaman originale appare nel ruolo di uno stregone invecchiato, e nel corso della serie trova la morte.
Questo tentativo di rivoluzionare il personaggio non dura molto: il nuovo Aquaman scompare dall’universo Dc con l’ennesimo riavvio dell’universo nel New 52. Si decide di riesumare l’originale Aquaman, resuscitato in seguito all’evento Brightest Day (in cui molto eroi defunti tornano in vita grazie alla Lanterna Bianca).
Geoff Johns, il principale architetto del nuovo corso Dc, e il disegnatore Ivan Reis fanno tornare il re di Atlantide al look originale e lo dotano di un tridente come Nettuno.
Aquaman è uno dei personaggi di punta del nuovo corso Dc, vive di una ritrovata popolarità anche grazie all’apparizione cinematografiche in Justice League e nel film interamente dedicato a lui.
In queste due pellicole è interpretato dall’attore Jason Momoa, che non assomiglia molto al biondo eroe dei fumetti, ma il suo look truce (che rimanda alla versione Peter David) ha successo tra il pubblico femminile contribuendo a far dimenticare i rimandi comici che hanno visto Aquaman tanto a lungo come un bersaglio.