L’UNESCO le ha dichiarate patrimonio, ma nessuno le conosce | Queste le 7 meraviglie d’Italia

Lo spettacolo di Amalfi, patrimonio UNESCO - Giornalepop.it

Lo spettacolo di Amalfi, patrimonio UNESCO - Giornalepop.it (Foto X)

Anche il 205 è stato un anno trionfale per il turismo nel nostro paese, ma il turismo non vive solo di maree delle località più conosciute.

Un’altra estate di successo per il turismo italiano è andata in archivio. Anche i ritardatari più incalliti delle vacanze, quelli che “i mesi più caldi è meglio passarli in ufficio” a favore della vacanza settembrina sono tornati alla vita di tutti i giorni.

Del resto le località balneari più rinomate e frequentate d’Italia già dalla seconda metà di settembre o comunque dall’ultima decade del mese conclusivo dell’estate non si sono solo svuotate, ma anche chiuse.

Il riferimento non è ovviamente agli alberghi, che restano aperti, bensì a tutto ciò che ruota attorno alle strutture ricettive. Quindi le spiagge e il business ad esse collegate, comprensivi di bar e ristoranti che tra luglio e agosto hanno vissuto giorni e giorni di sold out.

Ogni anno la storia si ripete, perché come dicevano i Righeira “L’estate sta finendo e un anno se ne va”. Del resto il brano che è diventato un cult per gli italiani conteneva in sé proprio una riflessione amara sul tempo che passava inesorabilmente, portandosi via i ricordi delle nostre vacanze.

Le mille bellezze d’Italia conquistano l’UNESCO: il Belpaese fa incetta di elogi

Per avere il bilancio definitivo del giro d’affari che è stato registrato tra Pasqua e metà settembre serviranno ancora alcuni mesi, ma è facile prevedere che sia stato un altro anno di successi, per la gioia dello Stato e delle sue casse.

Da sempre infatti l’Italia basa punti importanti del proprio Pil sull’industria del turismo. Del resto il Belpaese è tale di nome e di fatto. I paesaggi incantevoli sono ovunque e gli incassi d’oro non derivano solo da chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze al mare. Come tacere infatti della montagna e delle mille altre locations culturali, che conquistano in particolare i visitatori stranieri?

Uno scorcio di Sabbioneta, la "città ideale" - Giornalepop.it
Uno scorcio di Sabbioneta, la “città ideale” – Giornalepop.it (Foto X)

Le 7 perle dello Stivale che tutto il mondo ci invidia

A non tacerne è l’UNESCO, nella cui classifica dei Patrimoni dell’Umanità c’è tanto spazio per l’Italia. Sono ben 7 le località italiane contenute in elenco e del resto il numero non è casuale, perché si tratta proprio di meraviglie del mondo. E, ben inteso, non si tratta delle città più grandi, belle e conosciute della nazione, bensì di vere e proprie perle ingiustamente trascurate da molti. Al settimo posto c’è Ferrara. La prima capitale del Rinascimento italiano, con il Castello Estense, le mura ciclabili e il suo inconfondibile centro storico, precede un’altra città dell’Emilia-Romagna come Modena, conosciuta in tutto il mondo fin dal Medioevo per il suo Duomo, per la Torre Ghirlandina e per Piazza Grande, tutti patrimoni UNESCO.

E come trascurare Ivrea, la città industriale del Novecento progettata dalla Olivetti, con i suoi edifici ispirati all’architettura moderna? Ai piedi del podio c’è Pienza, lo storico capolavoro del Rinascimento voluto da papa Pio II. La provincia di Mantova domina i primi posti della classifica. Al terzo posto c’è Sabbioneta, la famosa “città ideale” del Rinascimento costruita dal duca Vespasiano Gonzaga e al primo c’è proprio Mantova, la roccaforte dell’era dei Gonzaga. La “medaglia d’argento” va a Urbino, la città simbolo del Rinascimento, storica sede universitaria, piccolo-grande capitale dell’arte e della cultura italiane.