Buste paga tagliate di € 155,25 già da settembre per queste categorie | Fare la spesa diventerà impossibile

Rincari d'autunno, la spesa costerà ancora di più - Giornalepop.it (Foto X)
L’autunno inizia male per milioni di lavoratori: arriva la svolta tanto temuta, andare al supermercato costerà sempre di più.
Quali sono i requisiti da cercare di soddisfare nella ricerca di un nuovo lavoro? L’aforisma “cercare lavoro è esso stesso un lavoro” è sempre più attuale e purtroppo sempre più fondato.
Avere un impiego è il bene più prezioso, ovviamente dopo la salute propria e quella dei nostri cari. Perché è vero che “quando c’è la salute, c’è tutto”, ma lo è altrettanto che stare bene al massimo permette di risparmiare, ma non di guadagnare e di vivere dignitosamente.
Le spese per la sanità sono infatti tutt’altro che modiche, ma una volta che la fortuna ci assiste è indispensabile avere una forma di introito che ci permetta di vivere nella maniera più dignitosa possibile.
Se il lavoro non c’è le conseguenze non sono solo sul piano economico. Essere inoccupati può infatti causare stress e frustrazione, magari frutto delle risposte che latitano dai tanti annunci cui si è risposto.
Stipendio con buoni pasto, doccia fredda in arrivo per milioni di lavoratori
O magari di un iter di selezione molto lungo. Una volta che il fatidico sì è arrivato la parola passa poi al “campo”, nella speranza che le nostre aspettative si concretizzino, tanto dal punto di vista della realizzazione professionale, quanto da quello economico.
Il tasto stipendi è sempre delicato. Capita sempre più spesso di imbattersi in annunci di lavoro full time pagati poco o nei quali una parte del salario è tramutata nei famosi “buoni pasto”. Un vantaggio per le ditte e una possibilità allettante per il dipendente, in particolare se questo ha famiglia. Da oggi, però, le prospettive cambiano. Per tutti.

Stop alle commissioni: cosa cambia per i buoni pasto
La possibilità di alleggerire il carrello della spesa senza intaccare lo stipendio fa gola a molti, ma dall’altra parte indispettisce i negozianti, costretti a pagare commissioni salate. Dal 1° settembre 2025 le commissioni sui buoni pasto non potranno superare il 5% del valore. Una vera e propria svolta, in grado di far respirare bar, ristoranti e supermercati e destinata a non influire sui lavoratori. Ma solo sulla carta.
Se infatti il valore medio del buono resta di 6,75 euro il variare degli equilibri economici tra aziende e negozianti può essere una fonte di preoccupazione. In un mese di 30 giorni al dipendente ne spettano 23 per un guadagno superiore ai 150 euro al mese, che potrebbe ridursi drasticamente. Le società che emettono i buoni pasto incasseranno infatti di meno e di conseguenza, per recuperare i mancati introiti, il rischio è quello di un aumento dei prezzi dei pacchetti venduti alle aziende, che potrebbero quindi decidere di effettuare tagli su altre voci del welfare, se non di ridurre l’importo stesso dei buoni. Senza contare che la platea di esercizi che li accettano, già non così numerosa, potrebbe ridursi ulteriormente. Alla fine, quindi, a rimetterci rischia di essere sempre il dipendente.