BRIVIDO CON STEPHEN KING REGISTA

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Certo,Stephen Kingregista non è allo stesso livello dello scrittore. Però l’autore del Maine è figlio degliEc Comics, gli ironici fumetti horror dei primi anni cinquanta e quando si è ritrovato a fare il regista di un film, intitolatoBrivido(Maximum Overdrive, 1986), deve essersi ricordato di quello spirito beffardo. Il filmBrividoè un figlio pazzo delDueldi Steven Spielberg, del quale non ha la stessa tensione e in compenso è pieno di assurdità. Ma forse proprio per questo è invecchiato egregiamente. Già l’inizio del film, con Stephen King in carne e ossa che viene insultato da un bancomat, fa capire lo spirito dell’operazione.I primi sei minuti sono pieni di esplosioni e cadaveri, in particolare la scena del ponte levatoio è da antologia. Il livello di turpiloquio, poi, non è da fascia protetta, dato che ci sono persino dei bestemmioni. Pare cheBrividosia nato per una scommessa tra Stephen King eGeorge Romero, dopo che il primo disse al re degli zombi che fare il regista non deve essere tutto ‘sto gran sbattimento. Forse proprio per questoBrivido/Maximum Overdriverichiama in alcune coseLa notte dei morti viventidi Romero. L’assedio, gli sposini e l’antipaticissimo gestore della stazione di servizio, per esempio.Il fatto che il film sia stato prodotto daDino De Laurentiis, secondo me, ha anche ampliato lo spirito caciarone. Il rimando allaNotte dei morti viventisi ha anche nel modo in cui le macchine diventano vive e assassine, attraverso l’espediente dellacometaportatrice di sventura.Naturalmente il pretesto, per quanto debole, della cometa che crea lo scompiglio è pensato solo per dare una qualche giustificazione alla trama. Insomma, a causa del passaggio di questa iattura astrale tutti i marchingegni della Terra diventano “senzienti” e iniziano la mattanza: falciatrici, auto, cuffie audio, distributori automatici e videogame si mettono allegramente a uccidere le persone. RivedendoBrividoin Dvd ho pensato che negli anni ottanta eravamo ancora nella preistoria tecnologica, un remake ambientato ai giorni nostri, che sarebbe da auspicare, riuscirebbe ancora più divertente con i gingilli elettronici che ci sono in giro adesso. Per esempio, tutti fulminati all’istante dallo smartphone senza possibilità di fuga. La colonna sonora degliAc/Dcfa correre il film come i tir che imperversano negli States.Il Dixie Boy Truck Stop, la stazione di servizio dove si svolge quasi tutto il film sembra il Mel’s Restaurant del telefilm diAlice. Vedere i tipici camionisti americani combattere contro i loro bestioni assettati di gasolio, capeggiati da un gigante di lamiera con la maschera delGreen Goblindella Marvel, rende la pellicola pastosa come l’olio motore di una Fiat Duna. La Flo diAlicedella situazione, la cameriera che mentre lavora riceve i complimenti più pesanti mai sentiti in tv, si ribella alle macchine ribelli e prova persino a cazziarle:“Vi abbiamo fatti noi! Non potete farci questo!”, finendo crivellata dai colpi di una mitragliatrice. Un film che ci fa comprendere il duro mestiere del benzinaio, che in una vecchia classifica di una rivista italiana era considerato il peggiore degli impieghi possibili, e che ci mostra come in America nessuno possa sentirsi tranquillo perché anche i gestori di un autogrill possono avere in cantina un bazooka e alcune bombe a mano. Il film non lesina “colpi di scena” impensabili per il cinema moderno, come vedere ragazzini che giocano a baseball piallati da una schiacciasassi o ferocemente bersagliati da lattine di Coca Cola.Ah, gli anni ottanta, quando i teenager dicevano un sacco di parolacce e non restavano traumatizzati dai paginoni centrali diPlayboy. Del resto il target dei film horror è sempre stato quello dei bambocci: chi di noi a dodici anni non ha visto una videocassetta vietata ai minori divertendosi da matti con gli amici? Questo era il film perfetto per quel genere di serate con sigarette, birretta e patatine “Più gusto”.