Meno lavori e più la pensione è alta, il segreto sono i CONTRIBUTI DI RISPARMIO | Se li conosci puoi riposarti subito

Importantissime novità per i lavoratori italiani, lavorerete di meno ma la pensione sarà più alta e il segreto è racchiuso nei contributi di risparmio.

Nel corso degli ultimi anni le varie squadre di governo hanno lavorato attivamente su quelle che sono le effettive necessità da parte dei cittadini, un esempio pratico e lampante per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dagli incentivi economici messi a disposizione.

C’è un’altra cosa, però, da tenere bene in mente e riguarda la pensione e, in questo caso specifico, la pensione.

Infatti, ben presto verranno introdotte delle importantissime novità alle quali possiamo fare già affidamento nel 2025 con un’alta probabilità, che ci permetteranno di lavorare meno e avere un assegno pensionistico più alto.

Un decreto salva contributi sta già stuzzicando l’interesse dei cittadini. Ecco di cosa si tratta nello specifico e perché sarà possibile avere davvero un assegno pensionistico più alto.

Lavorare di meno per avere la pensione più alta, finalmente è davvero possibile

Iniziamo subito dicendo che negli anni sono stati messi a disposizione una lunga serie di vantaggi per i vari cittadini italiani che hanno così deciso di cambiare radicalmente la propria vita, mettendo da parte il mondo del lavoro e godendo appieno dei frutti maturati nel tempo, ovvero i contributi che si sono trasformati in pensione.

Sulla base di tale motivazione, infatti, l’attuale squadra di governo, così come fa sapere anche il Ministro del Lavoro Marina Calderone, ha annunciato che si sta lavorando attivamente a un nuovo modello di pensione che possa integrare la previdenza obbligatoria insieme a quella integrativa con nuove possibilità per i lavoratori.

Pensioni più alte per gli italiani: basta solo questo documento

Secondo quanto reso noto dal portale web impresamia.com, il ministro Calderone ha fatto sapere che ben presto verranno introdotte delle importantissime novità per quanto riguarda la situazione del lavoratore con riferimento alla previdenza complementare. In particolar modo, l’obiettivo è quello di trasferire il trattamento di fine rapporto, ovvero il TFR, verso i fondi pensione. Facendo questo si potrà garantire capitali più alti durante l’accesso alle forme pensionistiche anticipate per i lavoratori.

Questo, probabilmente, diventerà oggetto di discussione in vista della nuova legge di bilancio che verrà promulgata entro la fine dell’anno. Infine, poi, il ministro intende prediligere l’accesso alla pensione anticipata contributiva a 64 anni e fare in modo che vengano colmate le differenze di accumulo dei fondi pensione. Una lunga serie di cambiamenti che, quindi, potrebbero entrare in vigore già a partire da gennaio 2026.