WALT DISNEY CREA IL PROPRIO STILE

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Quanta parte della carriera diWalt Disneyè frutto di una calcolata strategia imprenditoriale? E quanto è frutto di un lavoro artistico e creativo?Parlando di una storia di successo così emblematica del Novecento, a questi interrogativi si risponde spesso con luoghi comuni. Walt Disney, nell’immaginario collettivo, è ricordato soprattutto per le apparizioni televisive degli anni cinquanta e sessanta: il bonario imprenditore di una certa età che ha partorito magicamente una gigantesca industria dell’intrattenimento.Disney è morto a 65 anni, un’età in cui oggi si possono ancora indossare i jeans attillati: ovvero, per i parametri attuali è sempre stato giovane. Occorre partire dagli anni venti, dall’inizio della sua storia imprenditoriale e creativa, quando Walt era un giovane che si industriava per“tirare avanti la baracca”.Non esordì nell’animazione seguendo la strada maestra con una serie basata su buffi personaggi, ma con uneditorial cartoon(satira giornalistica),un demo-reel(un filmato pilota) di un’animazione che prendeva di mira fatti di cronaca locale di Kansas City. Era il primo di una serie a cui diede il nome diNewman Laugh-O-Gram. Riuscì a farsi firmare un contratto dallo Newman Teather, una delle sale cinematografiche più grandi di Kansas City, per questi filmati di meno di 5 minuti con cadenza settimanale, che venivano proiettati in coda al cinegiornale. Rimane purtroppo un solo frammento delle forse 11 pellicole che sono state prodotte. Il frammento è però prezioso, dato che è l’unica animazione esistente realizzata interamente da Walt Disney. In questo filmato possiamo osservare diversi temi di attualità locale, come l’incremento della lotta al crimine: un malvivente viene cacciato a pedate da Kansas City. Quindi si passa alla moda, con un nuovo modello di calze da donna così lunghe che si devono indossare arrotolate. Poi si parla del dissesto stradale, con un’auto che salta sulle strade piene di buche:”Hai mai fatto un giro per le strade della città?”. Infine i disordini nel dipartimento di polizia: una fila di agenti entrano alla centrale dove vengono licenziati e scaraventati fuori a calci. Solo l’ultimo brano di pellicola è un vero e proprio cartone animato, i precedenti mostrano la mano fotografata di Walt Disney mossa instop motion, che disegna delle vignette satiriche partendo dal foglio bianco. Al di là degli aspetti tecnici, ciò che ci interessa è il motivo per cui il giovane aspirante animatore decise di esordire con la satira invece che con un cartoon classico, come proponevano gli studios già affermati.Non lo sappiamo, ma possiamo ipotizzarlo. Walt era impiegato in un’agenzia pubblicitaria, la Film Ad, dove stava facendo un’esperienza di animazione con la tecnica del “cut out” (ritagli ripresi a passo uno), con un buon stipendio di 60 dollari alla settimana. Lavorava in proprio la sera e la notte, non era verosimilmente in grado di fare cartoni animati veri e propri in questi ritagli di tempo.La satira era quindi un ottimo modo per mettere piede nel mondo dell’animazione come indipendente facendo il minimo sforzo. La satira su fatti mondani e di cronaca non è un genere che chiunque possa affrontare, richiede una certa sfrontatezza e conoscenza delle basi.Per questi lavori, nel giro di poche settimane Walt Disney divenne una piccola celebrità locale. L’indole satirica gli fu stimolata fin dall’infanzia. Suo padre, Elias Disney, era abbonato a un settimanale socialista di diffusione nazionale con sede in Kansas: Appeal to Reason.Il piccolo Walt dall’età di sei anni prese l’abitudine di ricopiare la vignetta di Ryan Walker che campeggiava regolarmente sulla prima pagina del periodico politico. Questo fu il suo primo approccio con il disegno. Racconta Walt Disney:“Ero arrivato a disegnare abbastanza bene il capitale e il lavoro: il grosso e grasso capitalista con i soldi, magari con il piede sul collo dell’operaio con il cappellino in testa”. Se osserviamo l’opera disneyana fino ai primi anni quaranta, l’antagonista più ricorrente dell’eroe di turno è sempre un personaggio grasso che veste indistintamente i panni del farabutto o dell’uomo di potere. Peg Leg Pete, Big Bad Pete o Black Pete, in tutte le varianti in cui è stato denominato nelle varie serie (in italianoPietro Gambadilegno), è il più longevo e trasversale dei personaggi disneyani. Nasce nel 1925 nelleAlice’s Comedies(Alice Solves the Puzzles), come antagonista di Alice e del gatto Julius. In seguito sarà altrettanto antagonista di Oswald The Luky Rabbit e di Mickey Mouse.Il fatto che in quasi tutti i casi il villain è assai più corpulento dell’eroe è uno dei più tipici archetipi disneyani. Significativo anche che il personaggio del successo planetario disneyano sia un topo, il più piccolo dei mammiferi dei comics, contrapposto fin dal suo esordio (Steamboat Willie, 1928) a Peg Leg Pete, l’enorme gatto capitano del battello. Peg Leg Pete sarà di volta in volta secondino con Mickey Mouse galeotto (The Chain Gang del 1930), capocantiere con Mickey manovale, ricco proprietario di un’auto di lusso con Mickey, Goofy e Donald meccanici, sceriffo con Mickey, Goofy e Donald inquilini morosi, controllore con Mickey passeggero proprietario di un cane clandestino eccetera. La trafila di impieghi istituzionali che Peg Leg Pete ha impersonato nei cartoon è più lunga dei ruoli svolti come conclamato fuorilegge.Questo archetipo è indubbiamente il maggior anello di congiunzione tra Mickey Mouse e Charlie Chaplin, esile vittima designata di uomini di stazza XXL. Sappiamo quanto Walt Disney fosse affezionato da adolescente alla figura di Charlot, tanto da vestirne i panni in molte occasioni.Con il suo amico Walt Pfeiffer mise in piedi una compagnia teatrale:The Two Walts. La madre di Pfeiffer li accompagnava alle “serate del dilettante”, dove i due improvvisavano sketch basati sulle comiche di Charlot. Il carattere di Walt è fin da ragazzo molto socievole e piuttosto portato alla teatralità. Raccontava da adulto:“Avevo una voglia matta di fare teatro, cantare, recitare, realizzare spettacoli e film!”. Questo è un aspetto importante per mettere in luce quanta parte di ironia e satira, quanto teatro evaudevillesi respirino nei suoi cartoni animati, soprattutto nei primi dieci anni di attività. Nel maggio del 1922 Walt termina il primo vero cartone animato:Little Red Riding Hoode fonda laLough-O-Gram, che avrà sede al primo piano del MccConahy Building di Kansas City, oggi monumento storico. La Lough-O-Gram è la sua terza società in meno di due anni, dopo la chiusura delle prime due: Iwerks-Disney e Newman Loug-O-Gram.Da aggiungere a queste il KayCee Studio, così venne chiamato lo spazio che affittò insieme all’amico Fred Harman. Con il quale condivise il lavoro e il sogno di realizzare veri e propri cartoni animati alla Paul Terry, produttore della serieAesop’s Fables. Sulla fiducia creatasi in base alla qualità diLittle Red Riding Hood,Walt riesce a distribuire diverse quote societarie, anche se ancora non ha un distributore.Pubblicamente si presenta come un giovane brillante, che infonde fiducia e riesce facilmente a ottenere ciò che vuole. Bisogna anche tenere presente che Kansas City, benché sia una città del Midwest, conta con l’hinterland mezzo milione abitanti e che gli anni venti sono un periodo di grande crescita economica, mai vista fino a quel momento. Tra il 1922 e il 1928 (ossia tra il primo cartone animato di Walt Disney e Mickey Mouse) la produzione industriale degli Stati Uniti sale del 64%. Tra il 1919 e il 1929 il prodotto interno lordo sale del 40%, il salario degli operai, al netto dell’inflazione, del 26%! Forse anche questo clima di ottimismo economico, oltre all’intraprendenza di Walt, può spiegare come un giovane di 21 anni potesse convincere un medico, un macellaio, un fisico operante nel settore petrolifero e altri professionisti a investire in quote per avviare uno studio di cartoni animati, con un capitale sociale di 15mila dollari.Little Red Reading Hood(durata: 6 minuti e 17 secondi) è una parodia di Cappuccetto Rosso.Nella prima sequenza vediamo sulla destra la mamma di Cappuccetto che maneggia un impasto e lancia dietro di sé le pagnotte, sulla sinistra un gatto che con la carabina spara alle pagnotte formando delle ciambelle che finiscono in una bacinella. In alto a destra vediamo il viso incorniciato di un nonno barbuto, che in una seconda inquadratura osserva e ride, inquadrato in primo piano con mascherino (un contorno nero con cui si può personalizzare la forma dell’inquadratura, solitamente rendendola circolare, ossia a “occhiello”). Gli storici dell’animazione hanno ritenuto che il gatto èJulius, il primo character disneyano della storia. Rimarrà un personaggio ricorrente in questa serie e anche co-protagonista della serie successiva:Alice Comedies(1924 – 1927). Come Krazy Kat (il celebre gatto creato da George Herriman) nei cartoon della Bray Productions (da gennaio 1920 a febbraio 1921), il gatto Julius è nero con parti bianche: pancia, occhi, muso, piedi e mani… O zampe, se si preferisce, dato che non è del tutto antropomorfo: siede per terra, corre a quatto zampe, e non indossa abiti, anche se imbraccia il fucile. Nella forma Julius è anche molto simile al gatto che compare nelleAesop’s Fablesdi Paul Terry, come per esempio inCat and Micedel 1921 e inThe Dog and the Thiefdel 1922. Walt si era fatto procurare delle bobine originali delleAesop’s Fablesda una sua amica, Nadine Simpson, che lavorava presso il deposito di un distributore cinematografico. Le aveva studiate a fondo insieme ai collaboratori, che aveva acquisito tra le conoscenze e con annunci sui giornali.