VIAGGIO NELLA CORSICA… ITALIANA

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. LaCorsicaè davvero“la più italiana delle isole straniere”perché è legata al nostro Paese sia storicamente sia culturalmente. Distante solo 12 chilometri dalla sua “gemella”, la Sardegna, “l’sola della bellezza” è una regione francese, ma qui il senso di appartenenza del fiero popolo còrso fa pensare che ci si trovi in tutt’altro posto. L’isola è facilmente raggiungibile sia dall’Italia sia dalla Francia prendendo iltraghetto dal porto di Nizza verso la Corsica, ma i francesi che ogni estate la scelgono come meta per trascorrere le vacanze devono prepararsi a sbarcare in un luogo dove ci sono ben pochi elementi che rimandano alla madrepatria, a cominciare dalla lingua. Il francese è la prima lingua, certo, ma ilcòrsoè l’idioma che rappresenta più di tutti questa terra, e che non è mai scomparso completamente, tanto da essere ancora utilizzato per indicare i nomi delle città. Sui cartelli stradali della Corsica i toponimi sono riportati sia in francese sia in còrso. Per chi viene dall’Italia non ci sarà bisogno di fare un corso accelerato difrançaisprima di partire, dal momento che l’italiano è la terza lingua più parlata sull’isola. L’italiano è una delle lingue più studiate al mondo, ma le ragioni per le quali in Corsica viene parlata in modo corrente sono unicamente di carattere storico. L’isola, infatti, è stata legata al nostro Paese fin dai tempi antichi in virtù della sua posizione geografica privilegiata. La vera storia della Corsica italiana inizia nel XII secolo, quando l’isola divenne oggetto di un’aspra contesa tra due delle Repubbliche Marinare, Genova e Pisa. Ildominiogenovesedurò, tra alterne vicende, fino alla fine del XVIII secolo, con iltrattato di Versailles. Nel1768, infatti, il re di FranciaLuigi XVentrò in possesso dell’isola, con il benestare dellaRepubblicadiGenova, che cedette l’intero territorio al sovrano in cambio dell’aiuto militare dei francesi. Sull’isola era in corso unarivolta del popolo còrso, che le milizie genovesi non riuscivano in alcun modo a sedare. Da qui la richiesta di rinforzi nei confronti della Francia, che inviò le sue truppe e riuscì a soffocare la ribellione. In cambio del suo sostegno,LuigiXV, chiese e ottenne la possibilità dioccuparel’isola, fino a che Genova non avesse ripagato i suoi debiti nei confronti del sovrano. Cosa che non avvenne mai, perché la Repubblica non era in grado di corrispondere quanto dovuto, per cui la Francia, da allora, detiene formalmente il controllo dell’isola. Ma una parte del popolo còrso non si è arreso a questo stato di cose e per secoli ha continuato a rivendicare l’indipendenza.