AMORI NASCOSTI E FOLLI DEL SEGNALIBRO

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Chi non ha mai inserito qualcosa all’interno di un libro per ricordarsi quale pagina è arrivato a leggere, in mancanza di un segnalibro sottomano?Si dice che Gabriele D’Annunzio ci lasciasse fiori e foglie. Nelle “Confessioni”, Sant’Agostino scrive“chiuso il libro tenendovi all’interno il dito o forse altro segno”. Pare che Einstein usasse come segnalibro cartamoneta di grosso taglio.Io ne infilo uno diverso in ogni libro e, quando ho finito di leggerlo, ce lo lascio, un po’ come se fosse un riassunto simbolico e un pro memoria di quello che il libro contiene. La storia del segnalibro ha origini antiche tanto quanto il testo a stampa. Anzi, appare ancora prima, quando esistevano i codici, anche se non con le sembianze che conosciamo oggi.Il più antico ritrovamento documentato è un segnalibro delVI secolo d.C.rinvenuto in un codice copto, nel Convento Apa Geremia, a Saqqara, nell’area della necropoli faraonica, tolemaica e romana, ai margini del pianoro che si affaccia sulla valle del Nilo. Gli scavi erano iniziati fin dal 1912, ma la scoperta del segnalibro avvenne anni dopo, nel 1924-25. Si presenta come una striscia di cuoio lavorato e rivestito di pergamena nella parte posteriore, legato tramite una cinghietta alla coperta del codice. Saqqara, Monastero di Apa Geremia: scavi del 1912 Altri segnalibri molto antichi, o resti di segnalibro, sono stati rinvenuti in codici copti che datano dalprimoall’XI sec. d.C.a cui si aggiungono ritrovamenti effettuati nei codici carolingi dall’VIIIalXII sec. d.C.Il codice, ocodex, nella versione più prossima a noi, è un libro scritto a mano, a volte miniato, che raccoglie una serie di fogli, di papiro o pergamena, rilegati entro coperte con anima in legno e rivestite di cuoio o pelle. Comincia ad apparire nel primo secolo d. C. Codice copto, sec. ? (Biblioteca Civica di Rovereto) Manoscritto carolingio (Francia, VII-X secolo) Nel tardo Medioevo, all’incircadal XIII al XV secolo, sono stati ritrovati interessanti segnalibri all’interno di pagine di codici, manoscritti, libri delle ore o messali, nelle biblioteche monastiche o di cattedrali. Di solito si presentano come frammenti di pergamene, di stoffe o di pelle, cioè di materiali utilizzati per la messa a punto delle legature. Ma ne sono stati rinvenuti anche di carta o esemplari atipici come, per esempio, fermafogli triangolari. Alcuni tra i più sofisticati sono dischi ruotanti di cuoio o di pergamena, venivano utilizzati per indicare la pagina o la colonna della pagina.Si sa che erano utilizzati dei nastri per i libri da messa già nel 1377 (Le Robert: “Dictionnaire Historique de la langue française”). Segnalibro a disco, di pergamena, per indicare la colonna della pagina, circa 1500 (Antiquariato Steinbesser) Anche la pittura è un importante testimone dell’esistenza di segnalibri in epoca così antica. Nel suo dipinto a olioMadonna del Cancelliere Rolin(1435 ca.), il pittore fiammingo Jan van Eyck pone sulle ginocchia del cancelliere un libro di preghiere miniato, alla cui sommità si vede una sorta di bottone come segnapagina. Jan van Eyck: Madonna del Cancelliere Rolin (1435 ca.) Piero della Francesca, nella tempera delSan Girolamo e il donatore Girolamo Amadi(1440-1450), mostra l’eremita mentre sta leggendo un testo sacro da cui fuoriescono delle strisce. Piero della Francesca: San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi NelPolittico di Porto San Giorgio(Carlo Crivelli,1470), ancora oggi purtroppo smembrato tra musei europei e statunitensi, sono ritratti i santi Pietro e Paolo: reggono dei testi sacri e da uno dei due spunta chiaramente un segnalibro (Londra, National Gallery). Ricostruzione del Polittico a Porto S. Giorgio (Fermo) Polittico di S. Giorgio: Pietro e Paolo NelSan Girolamo nello studiodi Antonello da Messina (1474-75) il santo regge un libro da cui si intravedono uscire delle strisce. Antonello da Messina: San Girolamo nello studio E anche Albrecht Dürer ci mostra nel suoGirolamo nello studio(1521) il santo davanti a libri da cui fuoriescono segnapagine. Albrecht Dürer: Girolamo nello studio Esistono molte altre testimonianze nelle arti pittoriche dei secoli successivi, oltre a queste citate. L’immaginoso Giuseppe Arcimboldo, nel suo famoso olio di fantasiaIl bibliotecario(1566), mostra un uomo costruito con libri nelle cui pagine sono inseriti numerosi segnalibri. Giuseppe Arcimboldo: Il bibliotecario La maggior parte della storiografia spicciola, comunque, pone l’esordio del segnalibro moderno nel1584. Sembrerebbe che in quell’anno il tipografo Christopher Baker abbia donato alla regina Elisabetta I un segnalibro, probabilmente una striscia di seta fissata alla sommità della cucitura dei fascicoli, un sistema che in seguito venne adottato per testi di pregio. Un esempio moderno di questa adozione si trova nella collanaI Meridianidella Mondadori. In questo caso, il termine giusto con cui denominare il nastro che segnala la pagina èsegnacolo. Un aneddoto, che sembrerebbe comprovato da effettivi ritrovamenti, ce lo racconta l’editore e bibliofilo padovano Gaetano Volpi in un libro dedicato alla bibliomania:Del furore d’aver libri, Varie avvertenze utili e necessarie agli amatori de’ buoni libri disposte per via d’alfabeto(1756), in cui narra che il bibliotecario Antonio Magliabechi usava mettere a mo’ di segnapagina sardelle di salame. Per inciso, nel 1774, la grande biblioteca personale di quest’ultimo contribuì a formare la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. In generale, comunque, dall’innovazione del Baker sembra che l’utilizzo di un segnapagina incorporato alla legatura continui invariato per molto tempo, finché, nellaprima metà dell’Ottocento, nasce la moda del segnalibrofai da te. È un periodo storico in cui i libri cominciano a essere alla portata della gente comune e i benestanti borghesi iniziano a crearsi biblioteche personali. Sono segnalibri di solito ricavati da carta o cartoncino, abbelliti da pizzi, illustrazioni, fiori e foglie essiccati, ricami. Segnalibro devozionale, XX secolo, I Segnalibro devozionale, XX secolo, II Una svolta avviene nellaseconda metà dell’Ottocento. Con l’avvento dell’industrializzazione nasce la grafica pubblicitaria che interessa, oltre alla cartellonistica, la cosiddetta “grafica minore”(che invece diede autentici capolavori in molti ambiti). E il segnalibro a stampa, nella veste di corpo isolato dal libro, prende piede anche come forma artistica. I primi a circolare furono probabilmente quelli pubblicati su commissione dalle Assicurazioni Milano, dalle Assicurazioni Northern of London e da Osram intorno al1880. Oltre, naturalmente, ai segnalibri pubblicitari di editori e librai. Secondo la classificazione data daArthur WilfredCoyshinCollecting Bookmakers, che interessa il territorio britannico, ma mostra un andamento storico simile un po’ in tutta Europa, la storia del segnalibro si divide in quattro periodi: il periodoRibbon, nastro (1850-1880), denominato così per i motivi spiegati; il periodoVictorian Advertising, pubblicitaria vittoriana (1880-1901), con segnalibri su cartoncino rigido, pubblicitari per prodotti come saponi, corsetti, cibo e farmaci; il periodoPre-World War, negli anni precedenti alla Prima guerra mondiale (1901-1914), con segnalibri pubblicitari di editoria e compagnie di assicurazioni; il periodoPublicity and Greetings, pubblicità e auguri (dal 1914 a oggi). Il primo segnalibro a stampa appartiene al periodoVictorian Advertisinge compare nel1862. È opera dell’industrialeThomas Stevens, il quale inventa un vero e proprio stile a cui darà il nome diStevengraph, denominazione che raccoglierà tutta la sua produzione: segnalibri,cartoline, ritratti, scene di genere, souvenir, calendari e decorazioni varie. Tutto all’insegna della seta e tutto, ai nostri occhi, viva testimonianza dei tempi e modi di vivere di quell’epoca.I suoi segnalibri su seta contengono immagini e piccoli testi, stampati o ricamati, e pubblicizzano ogni sorta di argomento.Alcuni esempi della sua vastissima produzione. 1492-1892, 400th Anniversary, In commemoration of the discovery of America 1492 1837 Jubilee 1887, Victoria D.C. Queen of an Empire on which the sun never sets Birthday greetings A Birthday Wish A happy Christmas to you A happy new year Botany Heads, Captain Cook But your own cherries Centennial 1776-1876, U.S.A., The father of our country England’s Joy Family worship, Cotters Saturday Night For a good girl Forget me not Good luck, A peaceful and prosperous life I wish you Home sweet home I love little pussy I wish you a merry Christmas Little Bo Peep