MUTANT CHRONICLES, UN FILM SENZA UN PERCHÉ

MUTANT CHRONICLES, UN FILM SENZA UN PERCHÉ

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Mutant Chroniclesnon voglio dire sia la cosa più popolare di tutti i tempi, che pure i sassi di Marte dovrebbero conoscere, no. Però nei primi anni novanta fu ungiochilloabbastanza noto. A ogni modo, dopo quasi vent’anni dall’uscita, nel 2008Mutant Chroniclesè diventato un film. E il risultato è… una cosa che non ho capito. Non mi va di ripetere sempre le stesse cose, ma tant’è: media diversi, significalinguaggidiversi. Quello che in forma scritta funziona, non è detto che funzioni in forma visiva. Perché le parole hanno una tempistica e le immagini tutt’altra. Tuttavia, se una storia dispone di una specie diproprietà transitivaintrinseca che la rende funzionale in ambo i sensi (scritto e visivo), perché in una trasposizione prendere le distanze siderali dalconceptd’origine? D’accordoadattarele cose per renderle funzionali, altro paio di maniche è andarsene per frasche. Mutant Chroniclesparte subito con uno spiegone. Una delle cose, per me, più brutte in assoluto, specie se non sono necessarie ai fini della storia.Ci viene spiegato che più o meno verso l’età della pietra dallo spazio giunse sulla Terra un terribile male. Un aggeggio chiamatoNecromacchina. Lo scopo di questo oscuro e malvagio affare è distruggere l’umanità. Il potere della Necromacchina consiste nel trasformare i morti (e pure gli agonizzanti) in una specie di zombie, chiamati, molto elegantemente,mutanti. Finché un tizio preistorico riunì tutte le tribù e riuscì a sconfiggere la Necromacchina sigillandola nelle profondità della Terra. In soli dieci minuti di film è interessante notare due cose, di questoMutant Chronicles. In primis, la totale perdita di tempo per spiegare un antefatto trascurabile e l’aver bellamente sorvolato su qualsivoglia motivazione.I famosi dove, quando e perché sono dettagli accessori. La Necromacchina cos’è? Com’è arrivata dallo spazio? Come funziona e perché vuole conquistare il mondo? Boh! La Necromacchina a quanto pare è, appunto, una macchina. Nel senso che non è un essere senziente. Quindi, a pensarci bene, la storia delle tribù preistoriche (e tutto il resto appresso del film, in fondo) è un po’ come se riunissi i condomini dello stabile per dare battaglia al frigorifero. Attenzione però, la lagna mica è finita qui.Mutant Chroniclescontinua con le spiegazioni. Ci viene detto che all’incirca verso la seconda metà del XXVIII° secolo il mondo è al collasso. L’ordine mondiale vede un nuovo assetto, con quattromega-corporazioni(Capitol, Mishima, Bauhaus e Imperial) che si spartiscono il globo. Per accaparrarsi il maggior numero di risorse possibili, le mega-corporazioni hanno mandato all’aceto il pianeta. Naturalmente arrivando alla guerra. Dimenticavo: gli unici a custodire il ricordo della Necromacchina sono gli appartenenti aL’Ordine. Una specie di setta guerriera a metà fra i monaci Shaolin e i francescani medievali. Terminato questo pippone, finalmenteMutant Chroniclesmostra un po’ d’azione. Ficcandoci nel mezzo di una battaglia di trincea, in pieno stile Prima guerra mondiale.Passi la trincea che, volendo, è unevergreen. Però le divise, gli elmetti e i fucili con la baionetta?… Per fortuna che il film è ambientato nel 2700, eh. Sennò c’era pure la fanteria a cavallo a menare sciabolate. Sul campo a massacrarsi ci sono da un lato iCapitole dall’altro iBauhaus. Quello che le due fazioni non sanno è che stanno proprio nel punto in cui il tizio preistorico sigillò la macchina crea-mutanti.Tra un colpo di mortaio qui e una granata là, il sigillo viene rotto. La Necromacchina torna in funzione e subito sbucano da sottoterra migliaia dimostrillitutti uguali che iniziano ad attaccare i due eserciti umani, costringendoli a ritirarsi. A questo punto la notizia del risveglio della macchina giunge al monastero dell’Ordine, a Samuel (Ron Perlman), il priore o l’abate o… non so cosa. Il capo della baracca comunque, il quale capisce che l’umanità è in pericolo. Così va a ripescare ilLibro delle Cronache,una sorta diguida for dummiesin caso di apocalisse. Quindi,armato di guida, Samuel si incontra con i capi delle corporazioni. Chiede aiuto per contrastare l’avanzata dell’oscurità. C’è da dire che ha fatto piuttosto in fretta a riunire i capi di fazioni in guerra da decenni, ma tant’è. Gli uomini di potere hanno già tirato le somme.La Terra è spacciata, speranza non c’è, prendiamo le navicelle e ci schiaffiamo sopra quanta più gente possibile. Poi via, verso le colonie extra-mondo. Per il resto, vale il sempreverde chi s’è visto s’è visto. A Samuel però la cosa non sta bene. Perciò si lancia in una delirantearringache mischia alla buona vari concetti religiosi (di base cattolico-cristiani) con cui convince il capo della, credo, Capitol. Il quale gli concede una navicella e dei pass per le colonie di salvataggio, con cui far leva sui tizi che lo pseudo-prete ha bisogno di reclutare per la missione suicida. Ovvero raggiungere le profondità della Terra e distruggere la Necromacchina. Ovviamente è inutile perdere tempo visto che, alla fine, gli unici personaggi importanti (e vagamente caratterizzati) sono tre.Perciò eccoMitch Hunter(Thomas Jane) dei Capitol. Così stereotipato che ci mancava solo il cartello addosso“guardatemi, sono il protagonista”. PoiMax Von Steiner(Benno Fürmann) dei Bauhaus. Dulcis in fundo,Valerie Duval(Devon Aoki) altra Bauhaus. Al di là di questi personaggi, gli altri fanno semplice numero per allungare il brodo. Tanto per dare un’idea, una volta riunito il commando per la missione, con una navicella si dirigono nel punto in cui dovrebbe esserci la via d’accesso per raggiungere la Necromacchina. Uno del gruppo, un Imperial a essere precisi, stando alla regola che il tizio di colore è sempre quello che muore per primo,uhm…niente. La conferma morendo per primo. E manco in battaglia viene tolto di mezzo. Durante il viaggio c’è un incidente aereo dove il tipo viene trafitto da una scheggia di metallo. Non voglio dire, ma ha senso inserire un personaggio del genere? Arrivati a questo punto è inutile andare oltre, perciò passiamo direttamente a “La Domanda”:com’èMutant Chronicles? Allora, Mutant Chronicles in origine è soloun gioco di ruolo da tavolouscito nei primi anni novanta. Certo, non voglio mettermi a fare un paragone diretto tra questo e il film. Tuttavia un paio di cose le voglio dire, per sottolineare meglio il concetto di adattamento, che spesso diventa un qualcosa di astratto e veramente molto lasco. La storia alla base diMutant Chronicles(come sempre in questi casi) è ricca, dettagliata e molto curata. Nel film, alcuni… diciamoassiomi fondamentalidel soggetto, come per esempio il nuovo assetto mondiale, in cui a comandare sono le mega-corporazioni e la guerra per l’accaparramento delle risorse, ci sono.Quindi, la domanda sorge spontanea: perché questo sì e il resto no? La differenza sostanziale tra Mutant Chronicles gioco eMutant Chroniclesfilm, sta nei particolari. Particolari in grado di reggere e rendere plausibile la storia. Nel primo, la Terra è al collasso, tuttavia l’umanità da tempo ha colonizzato gli altri pianeti. Del resto spartiti anch’essi fra le corporazioni (tipo Venere è la sede dei Bauhaus, Marte dei Capitol, Nettuno dei Mishima e così via). Seguendo il concetto dellacorsa all’arricchimento, gli Imperiali si spinsero oltre Plutone, scoprendo un nuovo pianeta, chiamatoNero. Qui, senza volerlo, liberaronoL’Oscura Legione, una razza di demoni antichi quanto l’universo, capeggiati da quattroSignori Oscuri. Non so, si inizia a capire qual è la grande differenza? Non è una questione di soldi, manco di difficoltà narrativa se è per questo. Perché non ci vuole la scienza per arrivare a capire che questa è una base che si apre a ventaglio su una serie di possibili sviluppi pressoché infiniti. Oltre al semplice fatto che un nemico senziente è preferibile a un oggetto inanimato che dà vita a zombie rincoglioniti. Nondimeno, fingiamo per un attimo che tutto questo non conti, ok? Ma come la mettiamo con il resto? Diciamo che da un film chiamatoMutant Chroniclescerto non mi aspetto un livello di profondità alla Quarto Potere, per dire. Però un minimo di coerenza, sì.Cioè, il film ci tiene a spiegare che dalla battaglia fra Capitol e Bauhaus, la quale ha riattivato la Necromacchina, al caos mondiale sono passate appena sei settimane. Capisco il voler dare un senso di grave urgenza, ma così no. Ecco che torniamo al punto di prima: la plausibilità. La Necromacchina si riattiva durante una battaglia tra due eserciti, giusto? I mutanti creati, i quali non sono altro che tizi con una specie di artiglio osseo al posto della mano destra, escono e fanno tutti a pezzi.Eh, ma come? Come lo fanno, come ci riescono? Com’è possibile? D’accordo l’effetto sorpresa, ci può stare. Però, stiamo comunque parlando di due eserciti schierati con armi pesanti e mezzi da battaglia in campo. Diciamo che è un po’ come vedere una flotta di barchette a remi che affondano una portaerei. E non sto neanche prendendo in considerazione quanto non si regga in piedi pure tutto il resto. Un mondo futuristico pesantemente militarizzato e sempre in all’erta perché in guerra, per giunta, conquistato in sei settimane da esseri simili. Nel gioco Mutant Chronicles, come detto, L’Oscura Legione è una razza senziente. Con una civiltà avanzata e linee gerarchiche ben precise. Con un esercito. Organizzato, pesantemente armato e in costante aumento, perché costituito in gran parte da morti rianimati dal male conosciuto come Simmetria Oscura. Che di battaglia in battaglia si uniscono ingrossando le truppe. Sarebbe bastato veramente poco, non dico per salvare questoMutant Chronicles, ma, almeno, renderlo decente. Là fuori è pieno di “bei brutti film”che vale la pena guardare. Ma non questo, perché si prende drammaticamente troppo sul serio ed è solo noioso. Oltre che di un misero allarmante, tra l’altro.