CHI HA PAURA DELLE LEGGI SULLA PROSTITUZIONE?

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Il fenomeno della prostituzione in Italia è in continua crescita. Nel 2014, uno studio da parte delle associazioni del volontariato rivelò che il numero delle prostitute sul territorio italiano andava da 60.000 a 120.000 donne. Nel 2005, un altro studio ne aveva contate “solo” 45.000. È in aumento il numero di donne italiane che si prostituisce, perché in tempi di crisi molte madri non riescono a mantenere le loro famiglie. Ma sono in crescita anche le baby squillo: c’è un aumento di circa il 10% di adulti che cercano rapporti sessuali con minorenni. Queste ultime provengono soprattutto dall’Est Europa: Romania 22%, Albania 10,5% e il resto da Bulgaria, Moldavia e Ucraina. Molte anche dalla Nigeria (36%). Inoltre, si amplia lo sfruttamento di ragazzi egiziani, cinesi, rom e romeni nel mercato sessuale, nell’accattonaggio e in altri traffici illeciti. Molte donne si prostituiscono per strada (circa il 65% dei casi): il 37% di loro ha una età tra i 13 e i 17 anni, nel 52% tra 18 e i 30 anni, e nel’11% ha una età superiore ai 30 anni. Il rilievo economico di questi traffici non è indifferente: secondo il Transcrime (Centro interuniversitario sulla criminalità transnazionale) ammonta tra i 2 e i 7,5 miliardi di euro. In Italia, quello della prostituzione è un problema perennemente impantanato nelle sabbie mobili del moralismo e della superficialità.Da molto si parla di legalizzare la prostituzione ponendo vincoli e limiti di legge: vietare la tratta delle persone o lo sfruttamento sessuale di minorenni, punire violenze e costrizioni. Altre volte si è pensato di colpire i consumatori del sesso con multe salate o sanzioni penali severe. Per fare questo, occorrerebbe introdurre leggi adeguate e opportuni controlli da parte delle autorità. Di certo tirare fuori dalla strada le donne non è sufficiente: occorre anche metterle in situazioni di sicurezza, perché non siano vittime delle ritorsioni da parte di chi le sfrutta, e deve essere potenziata la rete dei servizi a sostegno delle donne in difficoltà economiche, per evitare che si prostituiscano contro la propra volontà. Un locale di Berlino. In Germania la prostituzione è legale e regolamentata Come viene gestita la prostituzione nel resto dell’Europa? In Germania è legalizzata dal 2002, con precise norme igienico-sanitarie e chiari adempimenti fiscali, perché le prostitute guadagnano almeno 100 euro a prestazione, sui quali pagano regolarmente le tasse. Anche in Austria e Grecia è legalizzata e le prostitute sono regolarmente registrate. In Austria, peraltro, i controlli sono molto severi, con monitoraggi continui nelle case dove si svolge l’attività. In Olanda la prostituzione è stata legalizzata dal 2000, in Irlanda è legale e lo sfruttamento duramente colpito. In Finlandia il mercato del sesso è legale, ma sono proibite le case chiuse e la prostituzione all’aperto. Il caso del Belgio è particolare, perché la gestione dei bordelli è illegale, ma in realtà sono tollerati. Anche in Italia, date le dimensioni del fenomeno, sarebbe opportuno fare scelte chiare.