KRIESTER, UNO SCULTORE TEDESCO IN ITALIA

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Rainer Kriester è stato uno scultore tedesco che ha lavorato molto in Italia. Aveva affittato una torre saracena nell’entroterra ligure di Albenga in località Castellaro, nella Valle Arroscia. La torre saracena si trova nel territorio comunale di Vendone, in cima a una altura. Ha una spianata tutto intorno, ora occupata da una trentina di opere di Rainer Kriester, che lo scultore alla sua morte ha donato al comune di Vendone. Vendone, località Castellaro, parco delle sculture di Rainer Kriester Nel 1982 il comune di Vendone mise in affitto la torre medievale di Castellaro di cui è proprietario. Rainer Kriester desiderava venire a lavorare in Italia perché amava scolpire all’aperto e voleva farlo in un paese mediterraneo La torre medievale di Castellaro affittata da Rainer Kriester era stata costruita dai marchesi di Clavesana per avvistare e difendersi dagli sbarchi dei saraceni. La torre medievale di Castellaro Erano chiamati più o meno impropriamente saraceni i pirati di religione musulmana (arabi, mori o turchi) provenienti dalle loro basi sulle coste dell’Africa settentrionale. Arrivavano dal mare per spingersi poi nell’entroterra con lo scopo di depredare i piccoli borghi catturando la popolazione per ridurla in schiavitù o chiederne il riscatto. Liguria, Laigueglia, rievocazione storica dello sbarco dei saraceni, 2017 Il Torrione di Ceriale, paese sulla costa molto vicino alla valle Arroscia, fu costruito durante il dominio dei genovesi nel Cinquecento. Non  poté fermare l’assalto dei pirati saraceni al comando dell’algerino Ciribì nella notte tra il primo e 2 luglio 1637. Con i suoi uomini Ciribì mise a ferro e fuoco il piccolo borgo. Alla devastazione della chiesa seguirono l’uccisione di una trentina di abitanti e il rapimento di circa trecento persone per essere deportate in Algeria. Ceriale, Liguria, il Torrione costruito durante il dominio genovese come torre d’avvistamento, ora occupato da una agenzia immobiliare Le confraternite del riscatto si incaricarono, per conto dei parenti, di raccogliere le ingenti somme richieste per il rilascio dei prigionieri. A causa di scorrerie come questa, i signori del luogo erano stati costretti a dotare tutta la costa di castelli e torri di avvistamento. Tali torri ora sono in parte abbandonate, alcune sono state affittate e restaurate e altre ancora sono state demolite. Furono chiamate “saracene” perché avevano lo scopo di difendere la popolazione dai pirati saraceni. Alcune furono conquistate dai saraceni stessi, che le occuparono per farsi pagare il pedaggio e tenere sotto controllo la popolazione.Kriester raccontava ai visitatori che l’aveva affittata perché Castellaro era in una zona non particolarmente turistica. Infatti il turismo si riversa sulla costa, mentre la torre è leggermente all’interno. Berlino, la casa dove viveva e lavorava Rainer Kriester in Wissmannstraße 6 Berlino, una traga ricorda dove visse e lavorò il pittore e scultore Rainer Kriester Rainer Krister diceva:“Sono un tedesco nato nella Germania orientale. Vivo a Berlino. Ho sempre sognato di scolpire all’aperto ed ora ne ho avuto l’opportunità. Potevo finire in Toscana come hanno fatto tanti miei connazionali, ma non mi sarebbe piaciuto. Quella è un’Italia per i turisti. Qui è stato difficile, nulla è facile. I liguri non s’interessano del mio lavoro, e mi va bene così”. Kriester era nato nel 1935 a Plauen in Vogtland, nella Germania sotto il regime di Adolf Hitler. Rovine di Plauen in Vogtland nel 1945. Nel 1943 la città era stata bombardata dagli aerei alleati che la rasero al suolo. Plauen in Vogtland subì un bombardamento nel 1943 che rase al suolo la casa natale di Rainer Kriester.Alla fine della Seconda guerra mondiale la Germania fu divisa in due: Plauen in Vogtland, trovandosi a Est, finì nella parte orientale controllata dall’Unione sovietica. Nella Germania orientale, chiamata Repubblica democratica tedesca, i russi adottarono la politica che praticavano in tutti i paesi satelliti governando attraverso dei partiti simpatizzanti che avevano insediato al governo. Al contrario di quanto accadde nella Germania occidentale, nella parte controllata dai russi, la Repubblica federale tedesca, non si ebbe mai un boom economico. Inoltre il regime divenne sempre più sospettoso e paranoico. Mise sotto controllo tutta la popolazione attraverso la Stasi, la polizia segreta.Molti tedeschi dell’Est cercarono di fuggire per stabilirsi ad Ovest, e per impedirglielovennero innalzati murie fili spinati. Il vecchio municipio di Lipsia Rainer Kriester dal 1954 al 1957 studiò medicina a Lipsia, città della zona orientale sede di una importante e antica università. Le proteste dei tedeschi erano diffuse e continue per motivi economici e per la mancanza di libertà. Viaggiare all’estero non era ufficialmente proibito, ma in pratica era quasi impossibile. Poteva succedere che si finisse imprigionati per motivi politici. Anche Rainer Kriester fu arrestato con l’accusa di vilipendio dello stato e trascorse circa un anno, dal 1957 al 1958, in prigione. Uscì nel 1958 e fuggì a Berlino Ovest, nella zona controllata dagli Alleati. Nel 1961 Rainer Kriester venne ammesso alla Università delle arti di Berlino. Una fuga in galleria dalla Germania Est a quella Ovest Nel 1961 la Germania orientale costruì un muro lungo circa 150 chilometri e alto 3,60 metri. Era formato da due muri paralleli in cemento armato con una zona sgombra al centro. Lo scopo ufficiale era quello di erigere una barriera di protezione antifascista, in realtà funzionò come impedimento alla libera circolazione dei tedeschi in Germania. Furono uccise quasi duecento persone che cercarono di scavalcarlo. 1989, caduta del muro di Berlino Nel 1989 il muro di Berlino cadde sotto la spinta popolare e la Germania andò verso la riunificazione che si compì in maniera definitva il 3 ottobre 1990. Berlino Est, statua in granito alta 19 metri di Lenin realizzata nel 1970 da NIkolai Tomski, rimossa nel 1992 Rainer Kriester iniziò a lavorare come pittore, ma ben presto capì che le tele gli andavano strette e decise di passare alla scultura. Dalla Germania Ovest, nella quale si era fortunosamente stabilito, Kriester poteva viaggiare e conoscere i più grandi artisti viventi. Soggiornò in Spagna e in Italia. Rainer Kriester Nel 1996 e 1997 viaggiò in Africa, tra il 1997 e il 1998 andò negli Stati Uniti per istallare la grande scultura in bronzo “Segni solari” per la Schering Corporation. Le teste monumentali erano frequenti nella Germania dell’Est e, in generale, in tutto il blocco comunista. Erano però teste molto realistiche che rappresentavano gli “eroi del popolo” come Lenin e Stalin. Hannover, 1989, testa ferita di Rainer Kriester La scultura sopra ben rappresenta uno dei temi più importanti di Rainer Kriester: la testa. La testa ferita di Rainer Kriester ha le mani che tengono coperte le orecchie, quasi a non voler sentire. Ha una  piccola bocca che sta ingoiando una grossa pillola, una boccia di metallo. Gli occhi sono fessure e probabilmente non riescono a vedere. Rainer Kriester, 1982, grande testa bianca nel parco termale di Hakone, Tokio. Rainer Kriester vinse il premio Henry Moore. Scultura di Henry Moore che si trova a Berlino Henry Moore era uno scultore inglese che aveva cominciato lavorando il metallo e la pietra. Non veniva dal mondo accademico. Suo padre era un minatore. Henry Moore, 1969, Reclinabile, Monaco di Baviera, nuova pinacoteca Moore raccontò che quando c’erano i bombardamenti tedeschi sulla città di Londra (dal 1939 al 1945) si rifugiava dentro la metropolitana. Lì aveva tratto ispirazione per i suoi grandi corpi reclinati e per le sue sculture squadrate in pietra. Rainer Kriester, testa del chiodo Questa testa di Rainer Kriester è trafitta da chiodi. Le orecchie sono grandi e morbide, come se volessero recepire anche i suoni più lievi. Invece il viso è trafitto dalla visione della realtà. Il tema è la responsabilità dei tedeschi per i campi di sterminio. Le atrocità commesse dai nazisti furono rese possibili dalla connivenza delle persone comuni, che si voltarono dall’altra parte facendo finta di non vedere. In questa testa di Rainer Kriester gli occhi non ci sono: una celata copre il viso. Due teste a Berlino Una delle due teste La seconda testa “Le due teste” è un’opera di Rainer Kriester formata da due teste che sembrano fronteggiarsi e parlarsi. Si trova a Berlino. Le teste non si vedono l’un l’altra perché non hanno occhi per vedere. Quella più chiara ha il viso legato da una cordicella che potrebbe anche essere una stringa di cuoio. Quella più scura è segnata da linee ordinate, parallele. Hanno orecchie per ascoltare ma non occhi per vedere. Sicuramente ai tedeschi, ma forse anche a tutti noi, viene chiesto di ascoltare più di quanto venga chiesto di vedere e di parlare. Nel periodo in cui la Germania era divisa sotto l’occupazione russa e americana l’opera di disinformazione, di controllo e di spionaggio era incessante. Era il periodo della cosiddetta guerra fredda. Berlino, 1995, Grande sogno del sole, Via Robert Rossle 10 Rainer Kriester cominciò a passare sempre più tempo a Castellaro. Una griglia a rete chiudeva la spianata coperta d’erba secca, sulla quale s’innalzavano obelischi di pietra e occhi del dio egizio Horus che fissavano il mare in lontananza. Erano una trentina disposti in circolo.