I MOLTI SUPEREROI DI MARVEL PREMIERE

Nel 1971, a fronte di una grave crisi nelle vendite, la Marvel e la Dc si misero d’accordo per alzare i prezzi degli albi (che dal 1969 costavano 15 centesimi di dollaro). La loro intesa verbale prevedeva che il numero di pagine di ogni albo passasse da trentasei a cinquantadue (comprese le copertine), a fronte di un prezzo di venticinque centesimi. Così, per esempio, il n. 115 dei Fantastici Quattro costava ancora15 centesimi, mentre il n. 116 era già schizzato a25. Tuttavia, dopo un mese, l’editoreMartin Goodmantornò alle pagine di prima per20 centesimi, offrendo comunque un margine di guadagno maggiore agli edicolanti e assicurandosi un’esposizione migliore per le uscite Marvel. Questa mossa costò il primato di vendite alla Dc comics, che si accodò più tardi al nuovo prezzo: dopo tanti anni la Marvel divenne la casa editrice di fumetti numero uno d’America. I festeggiamenti durarono poco, perché le tirature continuarono a calare inesorabilmente.Fu allora che la Casa delle idee riprese una sciagurata strategia commerciale che rischiò di portarla al fallimento: quella di inondare il mercato di nuovi titoli, nel tentativo di acquisire sempre maggior spazio nelle edicole a scapito della Dc (le fumetterie praticamente non esistevano ancora).Una politica commerciale tipica della Marvelgià dai primi anni cinquanta. “Ovunque venga individuato un nuovo trend”, si leggeva nel piano di marketing,“ovunque vi sia da soddisfare un desiderio di lettura da parte del pubblico di oggi, la Marvel farà ogni sforzo per fare proprio quel trend e per soddisfare quel desiderio”. Perseguendo questa politica, la Marvel arriverà a fare uscire più di quaranta titoli al mese. In questo mercato impazzito nacque l’idea dei cosiddettitryout book, letteralmente “albi di prova”. Cioè serie che pubblicavano per alcuni numeri, o anche un numero solo, nuovi personaggi per vedere se potessero attrarre abbastanza lettori da giustificare il lancio di serie a loro dedicate. Marvel Spotlight Il vantaggio di questi albi con personaggi a rotazione era che consentivano all’editore di valutare la popolarità di un nuovo personaggio senza l’investimento di marketing richiesto per il lancio di una nuova serie, e senza subire danni di immagine se la nuova serie chiudeva immediatamente. Marvel Feature Vennero cosi pubblicate alcune serie dedicate a questi “albi di prova” che spesso raggiunsero l’obiettivo di lanciare nuove testate, come i Difensori, Ghost Rider e Moon Knight.I tre albi contenitori eranoMarvel Feature,Marvel SpotlighteMarvel Premiere. Di quest’ultima parleremo in modo più approfondito. Marvel Premiere Marvel Premiere uscì dall’aprile1972, con periodicità variabile da mensile a bimestrale. Contrariamente al nome della testata, per la maggior parte i personaggi presentati su Marvel Premiere non erano una “prima” in quanto erano già apparsi altrove.Ricordiamo i più interessanti. L’intuizione di associare la figura di Gesù alla cultura hippie appare, con il senno del poi, quasi scontata. Dopotutto entrambi predicavano, a modo loro,peace and love. Eppure fece scalpore, nel 1970, l’uscita del concept albumJesus Christ Superstar, un’opera rock composta da Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice.Fu la omonima produzione teatrale che debuttò l’anno successivo a Broadway a ispirare allo sceneggiatoreRoy Thomas, il braccio destro di Stan Lee, la creazione di un supereroe messianico sulle orme del “compianto”Silver Surfer. Con la differenza che non sarebbe stato argentato, ma dorato. Roy Thomas decise di riprendere e sviluppare un personaggio creato qualche anno prima daJack Kirbynei numeri 66 e 67 dei Fantastici Quattro. Si trattava diLui(Him), un essere umano “perfetto” creato da un gruppo di scienziati. Lui riapparve sui numeri 163-166 di Thor, dove rapisce la bella dea Sif per farne la sua compagna scatenando l’ira del fidanzato, il dio del tuono. Lui è una creatura nata già adulta dentro un bozzolo, senza quindi alcuna esperienza di vita. Di conseguenza appare estremamente confuso e tormentato. Il personaggio ideale per incarnare una nuova guida spirituale per un movimento hippy ormai al tramonto.Per realizzare questo nuovo messia dei fumetti Thomas pensò aGil Kane, detto “El Greco”, per la sua propensione a realizzare figure umane lunghe e affusolate, ideali per la rappresentazione della spiritualità del personaggio. Dalla copertina del primo numero di Marvel Premiere apprendiamo che finalmente Lui ha un nome, adesso si chiamaWarlock(stregone). Lo troviamo vestito con un costume rosso sul quale spicca un fulmine che cita quello presente sul torace delCapitan Marveloriginale, oggi chiamato Shazam. Incastonata sulla fronte c’è la misteriosa “gemma dell’anima”, a rimarcare l’elemento spirituale. Il parallelo cristologico viene reso visivamente in modo assai esplicativo dalla splendida posa di Warlock sulla copertina del primo numero, che ricorda la crocifissione. Dulcis in fundo, il titolo “Il nume risorto” fuga gli ultimi dubbi (anche se l’aspetto complessivo rimanda a un dio greco come Apollo, più che alla religione biblica).Nella prima pagina troviamo una tavola storica di Gil Kane, con il corpo galleggiante di Warlock e il volto ripreso dal basso dell’Alto Evoluzionario. A pagina 10 la potenza della battaglia tra lui e Thor, inserita in una complicata gabbia prospettica, forse supera anche la versione che ne aveva dato Kirby. A pagina 15 c’è la stupenda illustrazione dell’Alto Evoluzionario, uno scienziato diventato una specie di dio-padre. Sta cercando di creare la Controterra, un mondo libero dagli istinti omicidi in un’orbita opposta, dall’altra parte del Sole, della nostra Terra. A pagina 18 vediamo una figura diabolica, una specie di “angelo ribelle” nelle fattezze dell’Uomo Bestia, che riporta il male sulla Controterra.A pagina 24 una ennesima magistralesplash pagedi Gil Kane, che raffigura Warlock mentre esce dal bozzolo. Si tratta di un Gil Kane ai massimi livelli che fa un uso estremo, ma coerente, della prospettiva, con molte figure inquadrate di scorcio o da punti di vista anomali. C’è una esasperazione delle posture plastiche, sempre diverse e originali, a rimarcare la tensione dei corpi. Tutto ciò esalta la drammaticità dei personaggi e contribuisce a creare un’atmosfera inquieta. Il secondo numero si apre con una posa impossibile tipica di Kane: Warlock giace privo di sensi sul terreno, in uno scorcio dall’incredibile potenza prospettica. In questo numero ad affiancare il messia arrivano anche i “quattro evangelisti”, interpretati da ragazzi con idee pacifiste.Dopo le prime due avventure su Marvel Premiere, Warlock debuttò su una sua testata personale (The Power of Warlock), ben presto però Thomas abbandonò la sua creatura che con il n. 8 cessò le pubblicazioni. Ritornerà nella versione diJim Starlin, sicuramente la migliore. Sul n. 3 di Marvel Premiere fa il suo ritorno il Dottor Strange, personaggio creato nel 1963 daStan LeeeSteve Ditkosulle pagine di Strange Tales n. 110. Strange Tales era un albo con due storie di una decina di pagine per numero, formato tipico della Marvel negli anni sessanta, l’altro personaggio era Nick Fury dello Shield.Nel 1968 il Dottor Strange ebbe una rivista tutta sua, che ospitò la run scritta da Stan Lee e disegnata daGene Colan, il quale gli aveva disegnato una maschera integrale, durata solo 15 numeri. Dopodiché le avventure del mistico dottore subirono una battuta d’arresto di due anni. Lo stregone supremo esordisce su questo albo con una splendida storia firmataBarry Smith, non ancora Barry Windsor Smith, e riscritta da Stan Lee. Il Dr. Strange apparirà su Marvel Premiere dal n. 3 al 14, per un totale di 12 albi. Dopo l’episodio di Barry Smith seguono alcuni numeri piuttosto confusi affidati a disegnatori sempre diversi, fino a che, con il n. 9, si costituisce l’affiatata coppia diSteve EngleharteFrank Brunner, che trascinerà le avventure del dottore verso uno dei suoi momenti migliori.Frank Brunnerera un disegnatore di Brooklyn dai lunghi capelli biondi, una giacca di pelle scamosciata e una libreria piena di edizioni tascabili di Carlos Castaneda e H.P. Lovecraft. Brunner abbandonò il personaggio del Dr. Strange dopo aver disegnato l’episodio apparso su Marvel Premiere n. 6 perché non gli piaceva come scriveva il veterano della Dc,Gardner Fox. Fox se ne andò con il n. 8, cosicché Roy Thomas, che tifava perché Brunner tornasse sul titolo, gli chiese chi avrebbe voluto come sceneggiatore. Frank si ricordò di quel tipo che aveva incontrato a un party e che parlava di cabala, astrologia e satanismo: Steve Englehart. Lo sceneggiatore accettò immediatamente, desideroso di riportare Dottor Strange ai caleidoscopici fasti psichedelici dell’era di Lee e Ditko. La coppia si mise subito al lavoro. “Ci ritrovavamo ogni due mesi, cenavamo, ci stordivamo intorno alle dieci di sera e andavamo avanti fino alle 3 o alle 4 del mattino”, ricorderà Englehart.“Lui pensava alle cose che avrebbero avuto l’aspetto più fico, io invece parlavo di dove avrei potuto portare la mente di Strange, e alla fine Frank se ne usciva con una sintesi che era sempre migliore della semplice somma delle rispettive idee”. Le storie grondano del misticismo psichedelico di quegli anni, i disegni sono ricchi di trovate fantasiose ispirate a una poetica vena surrealista. Sul n. 14 di Marvel Premiere viene pubblicata una storia che ha come protagonista un mago del trentunesimo secolo di nome Sise-Neg, il quale aveva scoperto che muovendosi all’indietro nel tempo poteva assorbire le energie magiche di Cagliostro, di Merlino e dei sacerdoti di Sodoma e Gomorra, ottenendo potere a sufficienza per arrivare fino all’inizio dei tempi e così diventare Dio.“Quando l’albo uscì”, dirà Brunner,“Stan ne vide una copia e ci scrisse una lettera in cui diceva: Non possiamo mettere Dio nei nostri fumetti”. “Dovrete ritrattare, scrivere nella pagina delle lettere che non si trattava di Dio, ma soltanto di un dio… La reazione mia e di Steve fu del tipo: Ma andiamo! Il punto della storia è proprio questo! Se ritrattiamo non ha più senso! Pertanto ci inventammo un fantomatico reverendo texano di nome Billingsley e gli facemmo scrivere una lettera nella quale raccontava che un bambino della sua parrocchia gli aveva fatto vedere quel fumetto e lui ne era rimasto incredibilmente colpito, al punto da dire che era il migliore che avesse mai letto”. Englehart, che per le vacanze di Natale era andato a Dallas, spedì la lettera da lì, in modo che avesse francobollo e timbro postale texani.“Dopo qualche giorno ricevemmo una telefonata da Roy, che ci disse: Ehi, invece della ritrattazione mettete questa lettera che ci è appena arrivata. E così stampammo la nostra lettera!”.Tre mesi dopo il Dr. Strange ebbe finalmente un suo albo personale, fuoriuscendo da Marvel Premiere, dove la coppia Englehart e Brunner ebbe modo di sfornare altri capolavori sui primi cinque numeri, poi Brunner se ne andò. La storia diIron Fistè travagliata sin dall’inizio. Il personaggio nasce sull’onda della moda del kung fu lanciata dai film diBruce Leenei primi anni settanta. In seguito all’ottima accoglienza ricevuta dall’albo diShang-Chi, la Marvel ritenne che ci fosse spazio per un ulteriore maestro di arti marziali, con caratteristiche peculiari che lo distinguessero. Il compito della creazione lo prese la coppia Roy Thomas e Gil Kane, che si era fatta notare per il lavoro realizzato con Warlock.