I FILM LISERGICI DI ROGER CORMAN

I FILM LISERGICI DI ROGER CORMAN

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Più di cinquanta film diretti e almeno il triplo prodotti per altri registi. Nella storia del cinema americano,Roger Corman(nato a Detroit il 5 aprile del 1926) è l’unico che possa vantare una filmografia registico/produttiva di tali proporzioni. Naturalmente non è solo una questione di quantità. Corman ha girato film bellissimi e ne ha prodotti di altrettanto belli. Tra i primi ricordiamo i numerosi horror realizzati nella prima metà degli anni Sessanta: si va daI racconti del terrore(Tales of Terror, 1961), sceneggiato dal genialeRichard Matheson, aLa città dei mostri(The Haunted Palace, 1963) eLa maschera della morte rossa(The Masque of the Red Death, 1964). Ma non vanno certo dimenticati titoli come l’antirazzistaL’odio esplode a Dallas(The Intruder, 1961), l’inquietante fantascientificoL’uomo dagli occhi a raggi X(The Man with the X-Ray Eyes, 1963) e il gangsteristicoIl massacro del giorno di San Valentino(The St. Valentine’s Day Massacre, 1966). Per quel che riguarda le produzioni, spiccano il secondo lungometraggio diFrancis CoppolaTerrore alla 13^ ora(Dementia 13, 1963),Le colline blu(Ride in the Whirlwind, 1966), diMonte Hellman,Bersagli(Targets, 1968), esordio registico diPeter Bogdanovich,America 1929 – Sterminateli senza pietà(Boxcar Bertha, 1972), diMartin Scorsese, e Piranha (id., 1978), diJoe Dante. Come si può notare dai nomi dietro la macchina da presa, Roger Corman è stato anche uno straordinario scopritore di talenti. Ai registi citati vanno aggiunti Irvin Kershner, Jonathan Demme, Ron Howard e James Cameron, lo sceneggiatore Robert Towne, nonché attori ormai leggendari che hanno iniziato nella sua factory: Jack Nicholson, Robert De Niro, Charles Bronson, Peter Fonda, Bruce Dern e Dennis Hopper. Questa e altre particolarità (i film girati in pochi giorni e con budget ridotti, il riutilizzo di attori e scenografie da un set all’altro, la ricetta sesso, violenza e donne nude) vengono usate normalmente per descrivere in modo sommario la figura di Corman.Tuttavia sia a livello produttivo che tematico il suo cinema mostra di nascere da una personalità più complessa e artisticamente tormentata di quanto si possa pensare. Non a caso a un certo punto della carriera, all’alba degli anni Settanta, Corman abbandona l’attività registica. Limitandosi a intervenire sporadicamente in qualche sua produzione, comeI magnifici sette nello spazio(Battle Beyond the Stars), di Jimmy T. Murakami.Torna poi a dirigere unicamente nel 1990 con lo sfortunatoFrankenstein oltre le frontiere del tempo(Frankenstein Unbound). Del resto altrettanto significativa nel delineare lo sfaccettato ritratto cormaniano risulta la scelta di trarre ispirazione, in maniera tanto feconda, daEdgar Allan Poe: vale a dire lo scrittore “maledetto” per eccellenza. Roger Corman, dopo aver assimilato la lezione dei maestri Ford, Hitchcock, Hawks e partendo quindi da un cinema classico (ma di ricerca) ha adottato poi soluzioni espressive del tutto personali. I suoi film sono a tratti tesi, nervosi, e in altri casi lirici, avvolgenti e lisergici. Negli horror le visioni allucinate, oniriche, intrise di colori intensi e fantasmagorici, la fanno da padrone. A tal proposito, va detto che Roger Corman ha ottenuto degli straordinari risultati artistici anche grazie all’apporto di alcuni assidui collaboratori di grande talento, come il direttore della fotografiaFloyd Crosbye lo scenografoDaniel Haller(passato poi alla regia). Gli Studios, in passato, erano popolati da persone colte, adesso il profitto ha preso il comando. Chi si interessa più della qualità di un film? Una strana dialettica quella di Corman: una metodologia barocca che lavora su e non per strutture gotiche. L’ambiguità degli spazi ricavati è tutta per la messa in scena della morte in technicolor. Il simbolismo mi permette di mettere in luce le angosce del subcosciente. L’idea della morte, della sepoltura in un enorme eterno silenzio, il ritorno alla matrice, sono terrori che risalgono all’infanzia. Corman è noto, unisce a un indubbio talento un particolare senso degli affari. Non sono completamente soddisfatto di nessuno dei film che ho fatto. È questa la ragione per cui intraprendo tante attività, faccio tanti film insieme e poi mi fermo. Mi fermo perché mi sento scoraggiato. Un maestro del cinema da tre soldi. Vorrei sempre fare qualcosa che abbia un preciso significato per me, che interessi il pubblico e che quindi si riveli un buon successo commerciale. L’originalità del cinema di Roger Corman è manifesta: essa consiste nella sua attitudine a disinteressarsi sempre di più all’intrigo e al destino dei personaggi per puntare tutta l’attenzione sulle luci e sulle ombre, sui panneggi e sui balenii, veri protagonisti della tragedia. Penso che non esistano generi “inferiori”. Tutto mi interessa: le avventure di un mostro di 120 piedi, di un gangster, di una collegiale presa dal rock and roll. Ho accettato di girare storie tanto diverse perché pensavo in questa maniera di imparare il mestiere. Tutto mi era utile, tutto mi arricchiva. Accanto a Corman, si impara non la poetica ma il mestiere. Bisogna riuscire a fare un film in una settimana, rinunciando agli orpelli stilistici e alle ambizioni intellettuali. Il mondo diventa sempre più sanguinario. La violenza sulle strade d’America è grande come quella della storia.