AFFARI DI FAMIGLIA DI WILL EISNER

AFFARI DI FAMIGLIA DI WILL EISNER

Nel 1998Will Eisnerpubblicò il graphic novelAffari di famiglia(A family matter). Nell’introduzione,Eisner scrive dell’importanza della famiglia per gli ebrei e gli italiani nel quartiere di immigrati dove viveva da ragazzo.Eisner era nato nel quartiere newyorkese di Brooklyn nel 1917, da un padre ebreo di nazionalità austriaca e da una madre ebrea di nazionalità romena. Ai tempi dell’infanzia e della giovinezza di Eisner, la famiglia era profondamente diversa dalla famiglia nel 1998, quando Eisner scrive e disegnaAffari di famiglia. Il graphic novel coglie la sua evoluzione.Eisner nel 1998 si trovava in Florida, uno stato dal clima caldo nel quale si trasferiscono molti abitanti di New York quando vanno in pensione. Secondo lui, l’assistenza prestata dalle strutture private mina l’unità familiare delegando ad altri la cura degli anziani. Will Eisner scrive nell’introduzione di essersi ispirato“ad aneddoti, persone, storie famigliari di cui sono stato testimone personalmente”. In lui non c’è rabbia contro qualcuno, non c’è acredine, non c’è nemmeno la nostalgia del tempo passato. Eisner cerca solo di rappresentare e di capire. Che cosa è la famiglia Tutte le istituzioni, le società e le aggregazioni di esseri umani tendono innanzi tutto a sopravvivere. Si servono dei mezzi che hanno a disposizione, cioè della tradizione, degli insegnamenti, della ricchezza, del potere e della cultura. L’istituzione della famiglia non fa eccezione. Una delle osservazioni dei critici adAffari di famigliaè che ha un impianto teatrale, cioè è realizzato come se i personaggi recitassero su un palcoscenico.Tranne piccole divagazioni, soprattutto iniziali, per farci vedere da dove vengono i figli alla festa di compleanno del vecchio patriarca (questo è il tema del fumetto), tutta l’azione si svolge in poche ore a casa della figlia Greta. Sono rispettate le tre unità aristoteliche: unità di azione, tempo e luogo. Aristotele nella sua operaLa poetica(334-330 a.C. circa) osservava che le opere d’arte di alto livello a lui contemporanee si svolgevano in un giorno, nello stesso luogo e descrivevano un solo evento.Nel Rinascimento, con la riscoperta e la rilettura dei classici (si contano 1536 traduzioni in lingua latina dellaPoetica), le tre unità aristoteliche diventarono dei canoni da rispettare. Affari di famigliaè un’opera intensa e compatta. È stata pubblicata subito in volume, non soffre della serialità ripetitiva tipica di alcuni fumetti. È anche molto breve per essere un’opera che parla di una famiglia. Di solito le opere che descrivono le vicende delle famiglie sono estremamente lunghe e complesse. Ma nel caso diAffari di famigliail disegno supplisce alle lunghe descrizioni e l’espressione dei visi sostituisce i lunghi flussi di pensiero dei personaggi. Gli abiti e le scarpe indossate disegnano l’epoca che i personaggi ricordano. Il padre Ben ostacola la vocazione di Leo, che diventerà avvocato A pagina 25 dell’edizione diAffari di famigliapubblicata nel 2011 dalla Fandango Libri, vediamo il figlioLeoche sta andando alla festa di compleanno per i novanta anni dell’anziano capofamiglia,Ben. Guidando l’auto, Leo ricorda che il padre lo sconsigliava di studiare per diventare avvocato, come poi è stato. Si vantava di essersi fatto da solo con il commercio dei rottami di ferro. Il ricordo di Leo si colloca negli anni sessanta. Il capofamiglia compie 90 anni nel 1998. Tutta la famiglia si ritrova per la sua festa di compleanno. Quindi Ben è nato nel 1908 ed è un po’ più vecchio di Will Eisner, che era nato nel 1917. Nel graphic novel a un certo punto si dice che Ben si è sposato tardi, a 40 anni, perché prima si è dedicato ai suoi affari. Quindi si è sposato nel 1948. Leo è nato presumibilmente negli anni cinquanta. La discussione con il padre avviene per l’iscrizione alla scuola superiore che apriva le porte all’Università. Quindi Leo aveva più di 10 anni. Siamo alla fine degli anni cinquanta, inizio sessanta. La madre, Mathilde Arditti, con il piccolo Elias Canetti e i due fratelli Lo scrittoreElias Canettidescrive una situazione simile nell’autobiografiaLa lingua salvata. Nato nel 1905 in Bulgaria, Canetti faceva parte di una famiglia di ebrei sefarditi provenienti dalla Spagna, scacciati nel lontano 1492 per volontà di Isabella di Castiglia. Il nonno paterno aveva un grosso emporio sul fiume Danubio e voleva che il figlio (il padre di Elias) si dedicasse anche lui al commercio. Ostacolò le aspirazioni del padre di Elias che aveva studiato a Vienna. Infine Jacques Canetti nel 1911 emigrò in Inghilterra, accompagnato dalla moglie e dai tre figli. Due fratelli della madre di Canetti avevano messo su un’attività, ma uno dei due era morto. Nel 1911, il fratello sopravvissuto chiamò Jacques a Manchester affinché lo aiutasse. Il nonno di Elias lo maledì perché non si dedicava al commercio. Dopo tre anni, Jacques morì improvvisamente. La morte del padre gettò una luce sinistra su tutta la vicenda. All’epoca le professioni liberali (medico, avvocato, professore, architetto) in genere non erano molto redditizie. Non c’era ancora l’assistenza pubblica per la sanità, non pagava lo Stato. Molte persone chiamavano il medico solo quando erano in fin di vita. Le attività cui si accedeva dopo lunghi studi potevano essere il capriccio o il passatempo di qualche rampollo di famiglia di nobiltà terriera. Chi doveva mantenere la famiglia, senza proprietà, doveva dedicarsi agli affari o al commercio. Anche nelle famiglie italiane i membri più giovani dovevano sottostare alle decisioni e alle scelte dei membri più vecchi. O, almeno, i membri più vecchi ci provavano a influenzare pesantemente i più giovani. Tornando al graphic novel, siamo negli anni sessanta e settanta. Ci soffermiamo suSelena, la figlia minore. Il padre Ben è vecchio e ha una mentalità ottocentesca. Per lui gli studi delle ragazze sono una perdita di tempo, la dispersione delle risorse familiari. Attualmente il numero di ragazze che portano a termine gli studi superiori ha superato quello dei maschi in Italia. Evidentemente le donne hanno capito che il miglioramento della propria vita è legato all’istruzione. Inoltre, la diminuzione delle nascite ha consentito alle ragazze di accedere alle risorse economiche familiari che un tempo erano riservate ai maschi. Greta, la vittima Greta, la figlia che ha organizzato la festa, si è presa il padre in casa per accudirlo dopo un ictus. Cerca di tenere insieme la famiglia di cui è vittima perché i fratelli scaricano su di lei tutti i compiti. Non si fa rispettare, piange e si dispera. Si sente e desidera essere la sostituta di sua madre. Greta fornisce manodopera gratuita, è stata ed è madre di un figlio obbediente che serve il nonno quando lei non ce la fa, È contenta di fare tutto questo, ma vorrebbe che i suoi fratelli glielo riconoscessero.Fin da bambina è stata anche una fornitrice di prestazioni sessuali. Il vecchio Ben è stato un padre incestuoso. Greta, la preferita di papà Greta non si è mai ripresa dal suo ruolo di vittima. Non ha neanche preso coscienza di che cosa le fosse successo nell’infanzia. Infatti pensa ancora di essere stata la bimba preferita del papà, il quale la “amava” più di tutti i suoi fratelli e le sue sorelle.Questa è una delle possibili reazioni psicologiche delle vittime di incesto. Selena era più consapevole che quello che le faceva papà non era giusto Anche la figlia minore, la piccola Selena, ha subito le attenzioni di papà. Però era molto più sveglia di Greta, ha capito subito che quello che le stava succedendo era una molestia.