GHOSTBUSTERS LEGACY HA POCO DI GHOSTBUSTERS

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. A prendere giusto un attimo le distanze, ci metti poco a capire che quel running time diGhostbusters Legacyè la dimostrazione di quanto diceva John Le Carré quando definì il cinema un“legame forzato di opposti inconciliabili”. Si parte sempre da una storia scritta, una sceneggiatura di centoventi pagine che, però, ha bisogno del denaro di qualcun altro. Poi quel denaro arriva, ma arriva pieno di note sulla storia, di telefonate, discussioni economiche, leggi sindacali, problemi di programmazione e post-produzione. In pratica, un regista diventa l’amministratore delegato di una società dove la creatività è solo una delle tante attività manageriali secondarie. Alla fine ti rendi conto che c’è una specie di nota stonata in sottofondo piuttosto disturbante che proprio non va. Tanto che a un certo punto arrivi persino a chiederti che cosa diavolo piacesse alla gente del film originale. Nel senso cheGhostbustersnon era un prodotto peculiare e caratteristico. Il film del 1984, come tanti altri residuati bellici di quell’epoca, peculiare e caratteristico, specchio e manifesto di un passato che ormai fatica a diventare remoto, lo è diventato con il tempo. Prima era semplice intrattenimento popolare regolato dalle convenzioni del giorno. Appunto: Chevy Chase, Eddie Murphy, John Belushi, Dan Aykroyd, Chris Farley, Bill Murray e compagnia cantante, cioè i protagonisti di tutti quei film oggi messi alla stregua di sacre reliquie venerate e riverite sull’altare dell’amarcord, erano le punte delSaturday Night Live. Film comeGhostbusterserano confezionati per e su di loro. Il film originale seguiva trecazzoni– un nerd, un nerd intelligente e uno a tanto così dall’essere praticamente un truffatore – che a forza di sputi e fischi dimostrano l’esistenza del paranormale. Ci riescono perché, di base, sono scienziati. Sì, classici scienziati fai-da-te degli anni ottanta, come il professor Szalinski o il dottor Brown, per dire. Quelli che a tempo perso, nel giardino di casa e con la roba che trovano alla ferramenta all’angolo, ti costruiscono macchine del tempo e raggi in grado di rimpicciolire i figli. Al di là di tutto,Ghostbustersfunzionava perché in perfetto equilibrio tra le sue parti: abbastanza serio da far emergere la storia e rendere plausibili i personaggi, ma mai troppo da perdere di vista il punto che si tratta pur sempre di una commedia a uso di un gruppo di comici per infilarci battute di repertorio. Il perché e il per comeGhostbusters IInon funziona come seguito, se n’è già parlato. Quindi, inutile allungarla più del necessario. In estrema sintesi, il problema sta nella convinzione che il pubblico, in testa o magari in culo, vallo a sapere, abbia una specie di pulsantereset. Lo premi e per magia dimentica tutto. Per dire, mica ce lo siamo dimenticati il dott. Egon Spengler che ti faceva gli esempi scemi con i plumcake o il dott. Ray Stantz che, addirittura, se lo faceva ciucciare dai fantasmi. No, eh? Ecco, il punto cruciale di tutta la pappardella è proprio questo: ricordare. Siamo tutti perfettamente in grado di ricordare ciò che vediamo e ciò che ci viene raccontato. Se vieni a dirmi che inGhostbustersl’esistenza di un piano astrale è un fatto riconosciuto e consolidato da tutti e, in più, ci metti quattro sciroccati poi conclamati salvatori del mondo, cosa pretendi? Ovvio che uno ricordi perfettamente questa cosa, esattamente come ricorda cheLo squalo, tanto per dire, non è un documentario di Jacques Cousteau sulla fauna marina.L’uscita diGhostbusters Legacyera prevista per l’estate del 2020. Quindi, ce n’è stato di tempo per parlarne, no? A gennaio di quest’anno faceva notizia una visione di prova del film finita a pianti, abbracci e complimentoni tra il registaJason Reitmane suo padre, Ivan Reitman, al secolo regista dei due film originali. I propositi di Reitman figlio di rendere questo film nella forma di tributo al lavoro di suo padre, sono comprensibilissimi. Quello che non è per niente comprensibile, invece, sta nell’affermare cheLegacyrestituisce il franchise ai suoi fan.Ah, sì… e chi sarebbero, di preciso, questi fan? No, perché, sai com’è, nel suo insieme è clamorosamente chiaro lo scopo mercenario del film. Quindi, a chi ti stai rivolgendo: a quelli che ancora oggi adorano una simpatica commedia di fantascienza nella misura della sua semplice assurdità? Oppure, magari, stai cercando disperatamente di far leva su quelli che non hanno ancora metabolizzato il lutto della loro infanzia ormai andata, che sputano a spregio su tutto quello che non regge e non reggerà mai il confronto con la bellezza dei loro idealizzatissimi ricordi color oro-amarcord? Ghostbusters Legacy, appunto, nasce con il duplice, nonché chiarissimo, scopo di rilanciare il brand e nel frattempo mettere una grandissima pezza al disastroso tentativo direboot al femminile del 2016.Come? Per lo più affidandosi a convenienza al magico pulsantereset, naturalmente. Ignorare completamente il film del 2016, va be’, quella era la parte facile. Piuttosto, la cosa buffa è che nonostanteGhostbusters Legacysia stato, esplicitamente, confermato come terzo film ufficiale, i fatti diGhostbusters IIvengono completamente, bellamente, magnificamente fanculizzati pure loro. La melma ectoplasmatica che ha fatto impazzire New York? Macché. Vigo il carpatico che voleva reincarnarsi in Oscar, il figlio di Dana Barrett? Ma quando mai. I Ghostbusters che salvano il mondo pilotando la statua della libertà coi pad del Nes?See, buona notte, proprio. In che modo, poi, la trama diGhostbusters Legacyavrebbe potuto giustificare il fatto che il mondo avesse dimenticato i Ghostbusters? Certo, perché un’invasione di fantasmi che paralizza una metropoli, il Titanic che entra in porto e un pupazzo di quaranta metri che butta giù i palazzi, sì, quelli te li dimentichi facile. Così, nel tentativo di rendere in qualche modo più semplice questa transizione, addio New York. Il film è ambientato a Summerville, Oklahoma. Popolazione: quattro gatti. Questo perché a un certo punto imprecisato, ma stabilito dopo lo scontro con Gozer, il dottor Spengler ha messo su famiglia. Le domande principali, tipo dove, come, quando, perché e con chi è successo, per il film non sono assolutamente rilevanti e Reitman il giovane ha già stabilito che aifanZnon interessa. L’unica cosa importante èPhoebe(Mckenna Grace), figlia diCallie(Carrie Coon) a sua volta figlia che, vattelapesca quando, Egon ha avuto. Il punto è che, da un lato, la scelta di Reitman il giovane di ambientare la storia in una piccola città è anche comprensibile. In questo modo, attraverso gli assolati paesaggi dell’America rurale e un sapiente gioco di filtri e inquadrature spielberghiane, riesce a imprimere alla storia un carattere più intimista. Pure la questione di aver strutturato il tutto principalmente come un’avventura per bambini, sempre da questo lato, è carina. Il problema è che, dall’altro, tutto pare tremendamente posticcio e fin troppo manipolativo. Roba che la parentesiGirlZ PowerZdiAvengers Endgamepare un momento genuinamente sentito e per niente forzato. In un’ora e mezza non c’è quasi nessuna esposizione. Quelle poche volte che i personaggi si fermano un attimo a prendere fiato, giusto per farti capire che non stai vedendo un’unica, lunga sequenza, tutto si riduce a due cose:fanserviceeparaculaggine. Chiaro, l’approccio tipico di Hollywood alle storie è sempre stato quello di avanzare pertropi, pompando cliché in archetipi socio-morali e va be’. Ma in questo caso stai andando oltre. L’intero film, ogni sequenza non pare per niente il frutto di un vero sforzo creativo. Al contrario, pare modellato, strutturato su tutti quegli elementi di film e serie del momento, che hanno incontrato il favore del pubblico attuale. Non c’è una sola cosa inGhostbusters Legacyche non dia quest’impressione e che non venga trattata con agghiacciante, ingiustificata e a tratti tediosa ampollosità. Ogni minima scoperta, ogni minima sciocchezza che Phoebe – versione Mini-Me di Egon e fastidioso stereotipo del bambino-genio-scienziato brutto già di suo – viene a sapere riguardo i Ghostbusters è trattata come la più santa delle reliquie, lascito divino magnanimamente concesso dai tuoi sacri dei. In sostanza,Ghostbusters Legacynon fa altro che saltare, in continuazione e a convenienza, da un punto all’altro senza una reale soluzione di continuità. Tipo, quando fa comodo, tutti sanno chi sono i Ghostbusters: quelli che hanno definitivamente dimostrato l’esistenza dei fantasmi e pure salvato il mondo. Invece, quando i ragazzini, soprattutto Phoebe nei momenti in cui deve ammantarsi di solennità indossando le sacre vestigia del dott. Spengler, devono far capire agli stupidi adulti cosa sta succedendo, vai con il magico pulsante reset.Parlavi di Acchiappachecosa, scusa? No, mai sentiti. Nel frattempo piovono riferimenti costanti e inutili come se buferasse. Sia chiaro, la citazione, la strizzata d’occhio, il riferimento, sono cose divertenti. Però… fare le cose con criterio è un conto, buttarle lì nella convinzione che si giustifichino da sole è tutt’altro paio di maniche. Stay Puft Marshmallow Man, per dire, nel film originale era un dispositivo per la commedia. A un certo punto durante il climax, il dio Gozer dice“scegliete la forma del distruggitore”e Ray, nella sua stupidità, invece di non pensare a niente si immagina l’omino dei marshmallow. In altre parole, c’erano un come, un quando e un perché. InGhostbusters Legacytutti quei dispettosissimi mini Stay Puft che vengono fuori all’improvviso, ci sono per quale motivo? Perché dalle analisi sul target demografico e a giudicare dagli incassi di alla gente piacciono i Minions. C’è un momento, in realtà più di uno, in cuiGhostbusters Legacysi riesce sul serio a sentirlo come un tributo, un sentito grazie a tutti quelli che all’epoca hanno dato vita all’importante pezzo di cultura pop che tutti conosciamo e di cui, ancora oggi, parliamo. Peccato che scivolino via più facili delle lacrime di un replicante nella pioggia, mettendoci poco a passare il confine con il grottesco. Soprattutto il finale. Quel finale lì, terribilmente scontato e prevedibile, sarebbe stato anche perfetto se Reitman il giovane avesse capito quando fermarsi. Al contrario, ha continuato a spingere è tutto finisce per essere goffo, brutto e sinceramente disturbante, anziché emotivamente rilevante. Comunque, nella sua forma attuale, vattelapesca cosa sia (o cosa dovrebbe essere) ‘sto Ghostbusters Legacy. Le uniche cose evidenti del film sono il subdolo tentativo di pompare emozioni, corporativamente mirate, per fare appello e presa sui ricordi sfalsati di alcuni spettatori, e quanto sia vuoto strutturalmente tolta la patina sweet memories. C’è veramente pocoGhostbustersin questoGhostbusters Legacy. Ebbene, detto questo credo sia tutto. Stay Tuned, ma soprattuttoStay Retro.