I FRATELLI BISSON, TALENTI DIVERSI PER UN UNICO OBIETTIVO

I FRATELLI BISSON, TALENTI DIVERSI PER UN UNICO OBIETTIVO – FOTOSTORIA 12, 1840-1860 Dire Bisson vuol dire parlare sia di Louis Auguste sia di Auguste Rosalie, perché i Bisson furono due fratelli. Chiunque si sia interessato di alpinismo e montagna, prima o poi non ha potuto evitare di imbattersi in una delle foto alpinistiche più famose di tutti i tempi, che documenta un’ascensione sul monte Bianco a cui parteciparono. Bisson: Ascensione al monte Bianco, 1863 Ma i Bisson non passarono alla storia solo per i paesaggi montani o per le panoramiche alpine, il loro contributo andò anche alla geologia, alla storia naturale, all’architettura, all’innovazione tecnica e all’arte. Louis Auguste(1814-1876) eAuguste Rosalie(1826-1900) erano figli del pittore François Bisson, che nel 1841 aveva cominciato a interessarsi di fotografia, in particolare di dagherrotipia. Lo stesso Louis, grande entusiasta della chimica, probabilmente era stato istruito sul processo del dagherrotipo dallo stesso Daguerre in quell’anno. I figli finirono per seguirlo nell’avventura aprendo degli studi fotografici. Louis Auguste aveva fatto studi di architettura e preso lezioni di disegno privatamente, diventando nel 1838 architetto dell’amministrazione municipale parigina.Il figlio minore, Auguste Rosalie, nel 1850 avrebbe trovato impiego come controllore nell’Ufficio dei Pesi e delle Misure a Rambouillet. Bisson: Parigi, Cattedrale di Notre Dame, 1857 Bisson: Teatro in Parigi, 1860 Bisson: Reims, Cattedrale, Portale nord Bisson: Parigi, Notre Dame, Portale nord Bisson: Caen, San Pietro, abside Bisson: Arles, Duomo Saint Trophime Bisson: Bourges, Cattedrale Bisson: Caen, San Pietro Bisson: Nimes, Arena Bisson: Tours, Cattedrale Saint Gatien Bisson: Caen, San Pietro Bisson: Orleans, Cattedrale Nel 1842 il figlio maggiore, Louis, sviluppò e migliorò il processo del dagherrotipo accorciando i tempi di esposizione, al punto tale che i suoi ritratti non sarebbero stati eguagliati da nessuno in tutta Parigi. Nei tre anni successivi rivendicò ben 6 brevetti, e li presentò all’Accademia delle Scienze.Nel 1843, il padre e il figlio maggiore avevano aperto uno studio in rue Saint Germain l’Auxerrois in cui stampavano negativi propri e quelli altrui. Negli anni immediatamente successivi a Louis venne offerto l’incarico di fotografare su dagherrotipo i 900 rappresentanti del parlamento, cioè l’Assemblea nazionale. I patrocinatori si aspettavano risultati di alta qualità e questo costrinse Louis e Auguste (che per l’occasione aiutò il fratello) a mettere a punto sistemi ingegnosi per fare fronte alle aspettative dei committenti. Sistemi che più tardi sarebbero diventati parametri di procedura in fotografia. Bisson: Il monte Bianco preso da Buet, 1861, I Bisson: Il monte Bianco preso da Buet, 1861, II Bisson: Alpi, I Bisson: Alpi, II Bisson: Alpi, III Bisson: Alpi, IV Bisson: Alpi, V Bisson: Alpi, VI Bisson: Alberi e monte Bianco, circa 1860 L’introduzione del processo al collodio umido in Francia avvenne nel 1851 e i fratelli Bisson lo utilizzarono immediatamente (ma utilizzarono anche colloidi secchi e albuminati). Unito all’esperienza su dagherrotipo, con questo nuovo procedimento avrebbero imposto la superiorità della loro tecnica fotografica, espressa, per lo più, in negativi e stampe di grande formato che spesso superavano il metro. Innovatori e sperimentatori, usarono filtri, dorature e argentature delle lastre mediante elettrolisi e, non ultimo, brevettarono la fotografia su carta trasparente. Perfino la fotografia aerea, realizzata a bordo degli aerostati, non mancò tra le loro esperienze. In quegli anni, mentre Louis lavorava prevalentemente con il padre nel loro studio, Auguste si era insediato in uno studio aperto in Boulevard des Italiens con il socio in affari P. A. Guevin, dove però stava raramente a causa del suo impiego a Rambouillet. Anche se in quel periodo erano spuntati molti piccoli studi, come era prevedibile vista la novità del mezzo fotografico, Louis e Auguste, ognuno indipendentemente, seppero mantenere la loro clientela e la popolarità grazie al comune talento che li contraddistingueva. Mentre Louis era interessato all’aspetto tecnico e ottenne risolutivi miglioramenti nonché numerosi brevetti, Auguste era più sensibile all’aspetto estetico, come si può vedere dalle suo foto di architettura in cui, oltre al grande impatto estetico del grande formato, c’è una ricerca straordinaria per gli effetti di luci e ombre. Infatti, Auguste scattò tra le più belle fotografie degli anni Cinquanta: per esempio, l’interno della cattedrale di Rouen (1858) e le fotografie di grande formato del Louvre (circa 1854). Nel 1851, Louis fu uno dei membri fondatori dellaSociété héliographique, la prima nel suo genere, una sorta di istituzione dove confluirono fotografi, artisti, scrittori e scienziati, il cui obiettivo era non solo lo scambio da un punto di vista artistico, ma anche tecnico, oltre quello di far conoscere il nuovo mezzo fotografico attraverso la pubblicazione di un settimanale,La Lumière, il primo periodico consacrato alla fotografia e alla sperimentazione in fotografia. Alcune architetture di Rouen. Bisson: Rouen Bisson: Rouen, Cattedrale, circa 1855 Bisson: Rouen, Cattedrale, circa 1860 Bisson: Rouen, Chiesa di Saint Ouen Bisson: Rouen, Hotel Bourgtheroulde Bisson: Rouen, Cattedrale, 1857 Bisson: Rouen, Hotel Bourgtheroulde Bisson: Rouen, Resti dell’abbazia di Saint Amand Bisson: Rouen, Chiesa di san Maclovio, I Bisson: Rouen, Chiesa di san Maclovio, II Ben presto, però, i due fratelli unirono le forze a causa della grande competitività tra i vari studi fotografici di ritrattistica nella capitale francese e anche perché, sebbene i ritratti dei membri dell’Assemblea nazionale fossero già stati in parte pagati, c’era ancora molto lavoro da fare. Ma gli eventi sociali e politici non li favorirono perché la Rivoluzione del 1848 e i susseguenti riassestamenti e rimpasti avrebbero modificato l’assetto originario dei membri costituenti. Un altro motivo che indusse i due fratelli a collaborare strettamente fu il successo di Gustave Le Gray allaExposition des Produits de l’Industrie, nel 1849, in cui anche i due Bisson parteciparono ricevendo una medaglia di bronzo per i loro scatti su carta: l’ambiente relativamente ristretto del mondo fotografico vedeva in ogni innovazione l’occasione di migliorare.In breve tempo, i Bisson divennero l’impresa fotografica più quotata nel campo della fotografia d’architettura, e non solo in Francia ma, dopo il 1854, anche in Spagna e in Italia. Allo stesso tempo, preferirono contratti indipendenti l’uno dall’altro che permetteva la scelta di temi e generi che più si confacevano alla loro personale natura. Per esempio, Auguste accettò un incarico dal Museo di storia naturale di Parigi. Un altro incarico, in cui fu aiutato anche dal critico d’arte Charles Blanc, gli venne dalla direzione del Louvre per fare riproduzioni fotografiche artistiche che sarebbero confluite in una pubblicazione su Rembrandt. A entrambi i fratelli, o comunque alla Bisson Frères, fu invece commissionata nel 1853 una serie di fotografie per la pubblicazioneZoologie photographique, ou représentation des animaux rares dés collections du muséum d’histoire naturelle, con 60 tavole fotografiche stampate secondo il metodo fotomeccanico di Niepce. Bisson: Studio di cavallo tenuto da un uomo, circa 1844-48 Bisson: Studio di cavallo, circa 1844-48 Bisson: Mitra di san Luigi, un oggetto della collezione del duca di Luynes, 1859 (albumina)