FANTASCIENZA ITALIANA A FUMETTI, UN PERCORSO CONTORTO

FANTASCIENZA ITALIANA A FUMETTI, UN PERCORSO CONTORTO

La fantascienza è sempre stato uno dei generi preferiti dai fumetti americani. Basti pensare alFlash Gordondi Alex Raymond, con il suo universo immaginifico popolato da alieni ostili, mostri e belle donne.In Italia il genere ha avuto uno sviluppo minore e non lineare, almeno fino agli anni novanta, quando iniziarono a uscire, sulla scia della fortunata serie diNathan Never, diversi albi dedicati al genere.Ripercorriamo assieme il percorso della fantascienza italiana dagli anni sessanta fino ad arrivare a oggi. Tra inumerosi clonidellaBarbarelladiJean Claude Forest, che ha creato il connubio di eroina sexy e fantascienza, si può ricordare l’apparizione nelle edicole italiane, nel luglio del 1965, del primo numero diAlika.Originaria del pianeta Absur, la protagonista, che ha le fattezze dell’attrice Anita Ekberg, si muove nello spazio a bordo di un’astronave sospinta da… onde cerebrali. L’accompagnano l’astronauta Martell e un fedelissimo robot. I testi sono diAlessandro PascolinieAnna Taruffi, ai disegni si alternanoGiorgio Chiapperotti,Angelo Todaro,Umberto SammarinieRomano Felmang Mangiarano. Mentre alle copertine si alternanoUmberto Sammarini,Franco Piccionie un giovaneFranco Verola. Nel loro scorrazzare tra i generiMax Bunker(Luciano Secchi) eMagnus(Roberto Raviola) danno vita nel febbraio del 1966 aGesebel, la corsara dello spazio, affascinante personaggio femminile dalle forme voluttuose. L’iconografia magnusiana, dalle armi alle astronavi fino agli abiti, è derivata da Flash Gordon di Raymond, che il bolognese adorava, mentre l’elemento femminile lo ha reso in modo più aggressivo. Comunque nelle storie l’aspetto fantascientifico è solo di facciata, ci sono anche delle contraddizioni nelle storie, non essendo Max Bunker molto ferrato sul genere. Di poco successivo (esce nell’agosto del 1966 per le edizioni Bianconi) è il personaggio diUranella, altra fantasexy eroina, figlia della matita diFloriano Bozzi.I testi sono diMichele Gazzarri,Pier CarpieNino Cannata. Uranella viaggia assieme all’amico Antares, con il quale ha una relazione amorosa molto aperta. Entrambi sono costretti a peregrinare per lo spazio perché Morbus, il terribile mago del pianeta Inferia, ha distrutto il loro mondo. Capolavoro fantascientifico diBonvie diFrancesco Guccini, narra le vicende di un avventuriero spaziale (alter ego del disegnatore, di cui ha la fisionomia) e del suo amico robot (alter ego del cantautore) in sette irresistibili episodi realizzati tra il 1969 e il 1970. Le prime cinque storie furono originariamente pubblicate nella rivista Psycho, le ultime due apparvero in seguito direttamente in volume. Risentono del clima contestatario dell’epoca e sono intrise di psichedelia. Gli autori traggono in parte ispirazione dalla fantascienza trasgressiva di Robert Sheckley e altri scrittori della new wave. Nel novembre del 1973 esce un tascabile pubblicato dalla Elvipress (un marchio della Ediperiodici) dedicato aCosmine l’atomica del sesso. Una serie che ha come protagonista un robot donna dalle seducenti caratteristiche fisiche e dalla grande esperienza amorosa. L’albo è, sorprendentemente per i tascabili erotici dell’epoca, interamente a colori. Gli autori delle storie sono il cantautoreSilverio Pisuper i testi,Giorgio CambiottieAnnibale Casabiancaper le matite. Lo stesso Casabianca ha eseguito tutti i ripassi a china. Il numero 10, l’ultimo della sfortunata serie, è disegnato dall’allora poco conosciutoMilo Manara(lui e Pisu torneranno a collaborare conLo Scimmiotto). Roberto Bonadimanisi è dedicato in maniera pressoché esclusiva alla fantascienza. Negli anni settanta inizia a collaborare con l’Editrice Nord, casa editrice specializzata in fantascienza che pubblica la rivista Cosmoinformatore, sulla quale comincia a uscire la serieCittadini dello spazio(raccolta poi in volume nel 1977). Bonadimani propone storie avvincenti dagli intrecci complessi e ricche di rimandi. Disegna alieni esteticamente belli e astronavi ricche di particolari tecnologici. Dove però Bonadimani eccelle veramente è nella creazione di ambientazioni extraterrestri, realizzate sempre a partire da uno spunto reale, che poi viene “esasperato” fino a raggiungere risultati personalissimi. Fanrappresenta una serie singolare, essendo un tascabile per ragazzi di una casa editrice specializzata in pubblicazioni erotiche (la Edifumetto). Esce nel 1978 sull’onda del successo di Guerre Stellari. Scritto senza molta verve daRubino Ventura(alias Giuseppe Pederiali), che invece nel campo erotico ha creato dei piccoli gioielli come Biancaneve, e disegnato dal michelangiolescoLeone Frollo, racconta le storie del Principe Fan, reggente del pianeta AS 11824 di Alfa Centauri. Forse unico vero elemento di interesse, in appendice Fan pubblicava a puntateI Brigantidi Magnus.La pubblicazione durò solo dal novembre 1978 al maggio 1979, per un totale di 6 numeri, senza lasciare particolari rimpianti. A opera del soloMagnusesce sulle pagine del n. 94 (gennaio 1980) de Il Mago, mensile a fumetti della Mondadori nato per fare concorrenza a Linus, l’episodio “Il principe dell’equilibrio e della quiete galattica”: 6 pagine a 6 quadretti su 3 strisce in bianco e nero. La protagonista è Paulonia Romana contessa Zumo, un colonnello dei Servizi Segreti della Dinastia Imperiale membro della setta degli Esecutori, in arte Milady, agente militare del controspionaggio galattico.“Nell’universo di Milady non volevo gente comune, né mostri extraterrestri, né alieni di nessun tipo. Mettevo unicamente in scena l’aristocrazia terrestre e la immaginavo all’apogeo del proprio splendore”, ha spiegato l’autore. Prima di Blade Runner e di Terminator,Stefano Tamburiniscrive e disegna per la rivista underground Cannibale le storie di un irritabile androide assemblato con pezzi di una fotocopiatrice Rank Xerox e con componenti biomeccanici. Nella successiva versione disegnata daTanino Liberatore, uscita per la prima volta sul numero 3 di Frigidaire del gennaio 1981,Ranxeroxraggiunge il successo internazionale (dalla Francia al difficile mercato degli Stati Uniti, uscendo su Heavy Metal).Ambientato in una Roma distopica e oscura, caotica megalopoli costruita su più livelli in cui si muove una variegata umanità, Ranxerox contribuisce al rinnovamento del linguaggio fumettistico. Nel 1985 l’eco delle fantaeroine sexy lanciate da Barbarella non si è ancora spento del tutto ePaolo Eleuteri Serpierilo aggiorna con una eroina dalle forme strepitose che lascerà il segno:Druuna, pubblicata dal mensile Charlie in Francia e dall’Eternauta in Italia.Rielaborando alcune suggestioni dallaCosa di Carpentere diAlien di Ridley Scott, Serpieri costruisce un universo popolato da orribili creature biomorfe dedite a pratiche disgustose. Al centro di questo universo in pieno degrado fisico e morale si muove una ragazza mora estremamente formosa, tanto che sembra uscita da un paginone centrale di Playboy più che da un racconto di fantascienza. In breve diventa un fumetto di culto, acclamato forse più all’estero che in Italia grazie ai disegni accurati. Proprio nel periodo della caduta del muro di Berlino un giovane artista pugliese,Onofrio Catacchio, lavora sul personaggio del colonnello Grigory Vostok, comandante della stazione Kosmograd, avamposto nella colonizzazione sovietica di Marte, soprannominatoStella Rossa.Le avventure di questo granitico personaggio appaiono sul numero uno del mensile Fuego nel febbraio del 1990. La prima storia è un capolavoro, fedele all’epopea della cosmonautica sovietica, costruita su toccanti flashback che, tra cosmodromi e shuttle di classe Buran, ci riportano nostalgicamente alla epopea della conquista dello spazio. Senza ombra di dubbioNathan Neverè la più importante saga di fantascienza a fumetti italiana. Il mensile della Sergio Bonelli Editore esce nel giugno del 1991, presentandosi con un numero uno disegnato dal grandeClaudio Castellini, che ha curato anche il layout del personaggio. I soggetti sono opera della cosiddetta “banda dei sardi”, tre sceneggiatori accomunati dalla origine isolana che vengono dal lavoro svolto su Martin Mystère, il primo vero eroe fantascientifico della Bonelli, e Dylan Dog. I tre autori inizialmente scrivono insieme e poi producono singolarmente, specializzandosi in storie con ambientazioni e tematiche differenti.Antonio Serrascrive con impeto saghe dal sapore epico,Michele Meddaeccelle nelle storie ad ambientazione urbana eBepi Vignadà il meglio di sè creando torbide atmosfere da thriller futuristico. Nata comespin offdi Martin Mystère,Zona X, serie ideata e curata daAlfredo Castelli, fa la sua comparsa nelle edicole con periodicità trimestrale nel maggio 1992.Dal numero 10 la periodicità passa a bimestrale e il curatore diventa Federico Memola.Con il numero 21 diventa mensile e lo rimarrà fino alla sua chiusura, che avviene nel marzo 1999. Anche il nostroSauro Pennacchioliha scritto alcuni episodi, come quello del secondo numero dedicato all’iconico Godzilla (lui stesso ne parlaqui). Tra i numerosi disegnatori ricordiamoCorrado Roi,Ivo Pavone,Jesus Blasco,Giovanni Romanini,Giancarlo AlessandrinieRaul Cestaro. Serie creata nel 1992 dal compiantoAde Capone, definita da alcuni“un bonellide migliore degli albi Bonelli”. Lazars Ledd mette in mostra una fantascienzasoftricca di nozioni scientifiche e di elementi mistico-religiosi, dominata da un costante riferimento al ruolo del destino. L’episodio n. 24, “La scacchiera”, è scritto dal nostroMarcello Toninelli.La collana ha avuto il merito di affidarsi a giovani disegnatori, questo se da una parte aiutò molti di loro a farsi un nome portò qualche volta i fan a criticare certe inevitabili défaillance. Serie pubblicata dalla Star Comics per 13 numeri usciti tra il 1995 e il 1996, caratterizzata per una particolare attenzione alle tematiche cyberpunk.Hammerè unaserie a fumetticreata daRiccardo Borsoni,Giancarlo Olivares,Mario Rossi,Gigi SimeonieStefano Vietti. Tra il nutrito gruppo di autori che si è cimentato nella stesura dei testi ricordiamo:Riccardo Borsoni,Giancarlo Olivares,Marco Febbrari,Mario Rossi,Fabio Pezzi,Luigi Simeoni,Giovanni BarbierieStefano Vietti. Tra i disegnatori spicca Mario Rossi, aliasMajo, che poi approderà aDampyr. Nel numero uno, “Doppia fuga”, i protagonisti scoprono che la prigione in cui sono rinchiusi è in realtà una gigantesca simulazione virtuale. Lo svolgimento della vicenda presenta numerose affinità con quello che quattro anni dopo sarebbe stato un film di successo planetario: “Matrix”. Ispirata nel carattere alla figura di Ellen Ripley, protagonista della saga di Alien, prende pure le fattezze dell’attrice Sigourney Weaver, dalla quale adotta il cognome. Presente negli albi di Nathan Never dal primo numero,Legs Weaverottiene una testata tutta sua nel 1995 in seguito al successo del detective dello spazio. Quattro numeri sono disegnati daLuca Enoch, che in quel periodo sta affinando il suo segno estremamente pulito dopo l’esperienza di Sprayliz suIntrepido. In tre occasioni l’artista milanese è autore anche dei testi, prefigurando il lavoro che lo condurrà a Gea. Serie di fantascienza post-apocalittica, ma anche thriller e gothic fantasy, dominata dall’inguaribilespleencheClaudio Chiaverotti, autore di tutte le storie, si porta dietro dai tempi di Dylan Dog. Il protagonista Brendon D’Arkness è un cavaliere di ventura di un futuro regredito a medioevo che apparentemente agisce solo dietro compenso, ma in realtà si ritrova spesso coinvolto in situazioni che non prevedono alcun ricavo.La collana esce nel 1998 e procede con periodicità bimestrale fino alla sua conclusione con il n. 100 nel 2014. Tra i disegnatori si distinguonoMassimo Rotundo,Corrado Roie lo spagnoloEsteban Maroto.