DIABOLIK SI ISPIRA A TOTÒ DIABOLICUS

DIABOLIK SI ISPIRA A TOTÒ DIABOLICUS

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Dal n. 10 di Diabolik, del novembre 1963, Facciolo impostò lo stile grafico definitivo del personaggio e continuò a contribuire a realizzarlo fino a oggi, con una lunga pausa dal 1979 al 1998.A lui si deve quindi la fisionomia del protagonista basata sull’attoreRobert Taylor, su richiesta delle stesse sorelle Giussani. Nel 2022 è uscito il filmDiabolikdiretto dai Manetti Bros., una sorta di remake del terzo episodio dei fumetti, con il primo incontro tra il criminale edEva Kant. Si è preferito narrare quell’evento, piuttosto delle sue origini, anche per mostrare subito il costume e le altre sue caratteristiche tipiche. Del resto, nonostantetanti episodi dedicati al suo passato, chi sia veramente Diabolik resta avvolto nel mistero, essendo stato raccolto in mare neonato da alcuni criminali, cosicché nessuno ne conosce le origini e il vero nome. C’è chi ha ipotizzato che Diabolik sia figlio diFantômas, creato nel 1911 dagli scrittori francesiMarcel AllainePierre Souvestre, primo antieroe letterario“inguainato dalla testa ai piedi in una calzamaglia nera”, che in mare trovò una fine nel 1914, e la cui seconda serie proseguì poi fino al 1963. Poiché Diabolik esordì nel 1962, tale passaggio di consegne appare perfino possibile. Ma al di là dell’origine fittizia, da dove la creatrice Angela Giussani ha tratto ispirazione per Diabolik? Com’è noto la storia del n. 1 di Diabolik ricalca il primo romanzo di Fantômas del 1911, con delle scene identiche. Come quella del padre che accusa il figlio d’omicidio e della donna in manicomio che dà in escandescenze appena riconosce l’assassino. Ed è risaputo l’aneddoto sull’autrice che avrebbe trovato quel libro in treno. Di certo si sa solo che Angela Giussani ne possedeva una copia, in un’edizione italiana del 1915: se l’avesse davvero trovata per caso 47 anni dopo, abbandonata su un treno, sarebbe stata molto fortunata… Il titolo del primo capitolo del romanzo, “Il Genio del Delitto”, diventò quello del n. 5 di Diabolik e il colpo di scena finale, con il condannato sostituito, fu usato su Diabolik n. 3 (dal titolo simile al volume 11 di Fantômas). Vedi l’immagine sotto. Dal quartiereBellevilledi Parigi, citato in un punto del libro, può essere derivataClerville, l’immaginaria città-stato in cui Diabolik risiede e colpisce, e anche i comprimari furono ricalcati su quelli di Fantômas. L’ispettore Ginko al posto dell’ispettore Juve, Gustavo Garian al posto del giornalista Jérôme Fandor. E, dal n. 3, Lady Kant al posto di Lady Beltham, entrambe vedove di un lord che aveva vissuto in Africa e complici dapprima esitanti del criminale. Ma, naturalmente, tra Fantômas e Diabolik ci sono anche alcune differenze… Fantômas nascondeva il volto“sotto un lungo cappuccio, una maschera fluttuante”, non un passamontagna aderente. Benché fosse capace dei più incredibili travestimenti (così come il suo avversario Juve), nei romanzi non usava delle improbabili maschere di plastica che riproducono le fattezze di chiunque. Solo in un film del 1964 ne fu attribuito l’uso anche a Fantômas, riprendendo forse a sua volta l’idea da Diabolik. Come sarà avvenuto il passaggio dalle caratteristiche dell’uno a quelle dell’altro? Sarà stato dovuto solo a un’Angela Giussani alla prima esperienza di sceneggiatrice, o l’autrice si sarà ispirata anche ad altri epigoni intermedi di Fantômas? Già, perché dalla sua nascita Fantômas di epigoni ne ha avuti, eccome… Dei costumi neri attillati, simili a quello che poi avrebbe portato Diabolik, erano già stati indossati da un’intera banda di ladri nel serial cinematografico francese del 1915Le Vampires(I Vampiri) diLouis Feuillade, regista che poco prima, tra il 1913 e il 1914, aveva diretto ben cinque brevi serial di Fantômas. Il capo della banda deI Vampiriera una donna,Irma Vep, interpretata dall’attriceMusidora, ma il passaggio dal cappuccio alla Fantômas al passamontagna alla Diabolik avvenne con tali film, 47 anni prima dell’esordio dell’antieroe ideato da Angela Giussani, il ché non significa per forza che l’autrice li avesse visti. Tra l’altro daLes Vampiresfurono tratti anche alcuni libri, le cui copertine avrebbero potuto da sole ispirare Diabolik. Per il nome Diabolik, Angela e la sorella Luciana Giussani, a lungo coautrici dei testi della serie, intervistate dichiararono solo che fu ispirato all’antiquato termine “diabolo” (dal latinodiaboluse dal grecodiabolos), che sta per diavolo, ovvio. Si dà il caso che tra il 1922 e il 1923Diabolosfosse stato un altro nome di Fantômas… Nel 1921 fu prodotto negli Usa il serialFantomasin 20 episodi, ma quando uscì in Francia lo scrittore superstite del personaggio, Marcel Allain, non approvò come era stata rielaborata l’opera e la serie fu presto ritirata e ridistribuita, in quel Paese, con il titoloLes Exploits de Diabolos(Le Imprese di Diabolos). Angela Giussani si sarebbe quindi ispirata per il nome di Diabolik a questo serial in versione francese di 40 anni prima, oggi perduto? O al romanzo che ne fu tratto nel 1923, dallo scrittore F. J. Janin? È difficile dirlo, ma da lì può essere iniziata l’associazione tra un criminale alla Fantômas e un nome simile a Diabolo. In altri casi, degli assassini trasformisti assunsero nomi diversi, come Il Distruttore, apparso nel romanzo di Agatha Christie del 1927The Big Four(Poirot e iQuattro). Nei fumetti comici vengono rappresentati con costumi neri alla Fantômas i criminaliMacchia Nera, nato nelle strisce di Topolino disegnate daFloyd Gottfredsonnel 1939, eZagar, creato nel 1946 daJacovitticome acerrimo nemico del suo arcipoliziotto Cip. Zagar derivò il suo nome dal precursore di Fantômas del 1909:Zigomar, il quale è capace dei travestimenti più strani e incredibili. La tuta con il tempo divenne così stretta da sembrare quasi la sua pelle (un po’ come sarà per Diabolik) e, in seguito, porterà dei guanti chiari simili a quelli di Fantômas sui poster di un film del 1947. Macchia Nera in originale ha un nome che evoca quello di Fantômas:The Phantom Blot, cioè la Macchia Fantasma. All’inizio sotto la larga veste indossa una calzamaglia nera attillata. In una storia italiana del 1955 usa per mimetizzarsi un costume bianco, come (e questa è solo una curiosità) farà Diabolik sul n. 7 del 1963 e nel film del 1968.