SONYA CALEFFI UCCIDEVA PER SEMBRARE PIÙ BRAVA
«Li uccidevo con iniezioni d’aria», confessa Sonya Caleffi, «insufflate in vena attraverso la flebo del braccio. 40-50 cc di aria, anche con somministrazioni ripetute, e il paziente va in embolia gassosa, il volto diventa cianotico, le labbra blu…». Sonya Caleffi nasce a Como nel 1970, primogenita in una famiglia dove regna un’atmosfera un po’ macabra. Il padre lavora in un’azienda di pompe funebr... »