alfred hitchcock

“IL DELITTO PERFETTO” INCONTRA “L’ESORCISTA”

“IL DELITTO PERFETTO” INCONTRA “L’ESORCISTA”

Il delitto perfetto (Dial M for Murder), diretto nel 1954 da Alfred Hitchcock, e L’esorcista (The Exorcist, 1973), di William Friedkin, sono o possono sembrare film del tutto diversi.Il primo è un esempio perfetto di suspense cinematografica, seppur girato quasi per intero in un appartamento e con una rigorosa sottrazione narrativa.L’esorcista è un film dell’orrore estremamente a... »

HITCHCOCK E LYNCH, LA DONNA CHE VISSE A MULHOLLAND DRIVE

HITCHCOCK E LYNCH, LA DONNA CHE VISSE A MULHOLLAND DRIVE

Nella mia personale top ten tra i capolavori cinematografici di tutti tempi figurano La donna che visse due volte (Vertigo, 1958), di Alfred Hitchcock, e Mulholland Drive (2001) di David Lynch. Due opere distanti nel tempo ma che rimandano, pur nelle differenze stilistiche e narrative, ad alcune tematiche e figure affini. Entrambe le pellicole sono suddivise in due parti. Si tratta di sezioni ben ... »

Lana Turner

L’ASSASSINA ERA DAVVERO LA FIGLIA DI LANA TURNER?

È il 4 aprile 1958 quando squilla il telefono di Jerry Geisler, il famoso avvocato delle stelle di Hollywood. «Sono Lana Turner», dice una voce incerta, «è successa una cosa terribile, può venire a casa mia?». Raggiunta la grande villa in stile coloniale, l’avvocato incontra l’attrice con il volto solcato dalle lacrime e la figlia quattordicenne, Cheryl, in piena crisi isterica. In una camera v... »

Alfred Hitchcock

LA COSTRUZIONE DEI FILM DI HITCHCOCK IN 19 SEQUENZE

Trentanove anni fa, il 29 aprile del 1980, moriva Alfred Hitchcock. Trentanove, come gli scalini del titolo originale di uno dei capolavori del periodo inglese. Per un certo periodo considerato semplicemente il maestro del brivido, poi giustamente un maestro del cinema tout court. Del cinema “puro”. Si sa, per esempio, che di Psycho a Hitchcock interessavano ben poco il soggetto e i personaggi, e ... »

I SEGRETI DEI REGISTI IN 15 SEQUENZE

I SEGRETI DEI REGISTI IN 15 SEQUENZE

È uscito pochi giorni fa nelle sale italiane Il mio Godard (Le redoutable, 2017), di Michel Hazanevicius. Non ci interessa per il momento il discorso sulla qualità del film e, soprattutto, sulla sua necessità e legittimità. Fidiamoci della buona fede del regista, che ha affermato di voler rendere omaggio a uno dei più grandi autori della storia del cinema. Seguendo l’esempio di Hazanevicius,... »