GLI STAKANOVISTI DEI FUMETTI SEXY

fumetti sexy

Durante l’età d’oro del fumetto, negli anni settanta, quando l’Italia è la nazione dove si vendevano più fumetti nel mondo, a Milano ci sono diverse case editrici di grandezza media che se la passano piuttosto bene. Quelle specializzate nei fumetti sexy sono la Edifumetto di Renzo Barbieri, con sede in via Francesco Redi 22, e la Ediperiodici di Giorgio Cavedon, in via Ermanno Barigozzi 2.
Inizialmente, nella seconda metà degli anni sessanta, Barbieri e Cavedon avevano un’unica casa editrice: la Erregi.

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Leone Frollo

L’apogeo dei fumetti sexy

Negli anni settanta Barbieri e Cavedon pubblicano più di una trentina di tascabili al mese con fumetti sexy, contribuendo a forgiare indelebilmente l’immaginario collettivo di generazioni di lettori. La critica ai tempi, nei rari casi in cui li prende in considerazone, li bolla come fumetti di qualità meno che modesta, e attribuisce il loro successo solo all’argomento trattato.

Con gli anni questo giudizio totalmente negativo è stato parzialmente modificato e ad alcune di queste pubblicazioni è stato riconosciuto il merito di essere riuscite ad andare oltre al fenomeno di costume. Con i loro fumetti sexy, diversi autori hanno confezionato, in realtà, opere che hanno contributo ad allargare gli orizzonti del genere.
Il loro limite più grande, in realtà, è una certa approssimazione nei testi e nei disegni dovuta soprattutto alla periodicità quattordicinale della maggioranza di queste pubblicazioni (raramente vengono alternati diversi autori sulla stessa testata, come fa la Bonelli). Si trattava, quindi, di tascabili realizzati da autentici “stakanovisti”.
Facciamo una rapida e certo non esaustiva carrellata dei più noti disegnatori dei fumetti sexy.

Alessandro Biffignandi

Ai tempi d’oro l’illustratore Alessandro Biffignandi (1935-2017) riesce a dipingere anche venti copertine a colori al mese, tutte di buona qualità. Primeggia tanto nell’horror quanto nel fantasy, avvolgendo tutto con la sensualità prorompente delle eroine del fumetto sexy.


Ha dato con Zora e Biancaneve, ma anche con altre pubblicazioni che, a dispetto della spesso scarsa qualità dei disegni interni, è riuscito a nobilitare con le sue magnifiche copertine.

Emanuele Taglietti

Nato a Ferrara nel 1935, Emanuele Taglietti lavorò come scenografo in alcuni capolavori del cinema italiano come “Giulietta degli spiriti” e “Il mio nome è nessuno”. Dal 1973 al 1988 collabora con la Edifumetto, sviluppando uno stile personale molto realistico.

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Famoso in particolare per le copertine della vampira Sukia, che ritrae abilmente con le fattezze della bella Ornella Muti. Dopo la lunga parentesi come copertinista dei fumetti sexy, Taglietti si dedica all’insegnamento artistico e alla pittura.

Roberto Molino

Nipote di Walter Molino, indimenticabile copertinista della Domenica del Corriere, Roberto Molino è stato attivo soprattutto nel campo dell’illustrazione pubblicitaria, eccellendo nella realizzazione degli storyboard per la sua capacità di visualizzare una scena con pochi tratti. Collabora a lungo con la Edifumetto, per la quale realizza numerose copertine, come quella dell’albo “Vendetta macumba” disegnato all’interno da Magnus.


Roberto Molino è sempre stato un ritardatario cronico, ma le arrabbiature di chi gli commissionava il lavoro sparivano appena consegnava le illustrazioni, solitamente splendide. In particolare si distingue tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta come copertinista dei tascabili vagamente ispirati ai fatti di cronaca, che in quel periodo tendono a soppiantare il fenomeno delle eroine sexy.

Carlo Jacono

Copertinista principe dei Gialli mondadori e di Segretissimo, Carlo Jacono si è dedicato ampiamente anche ai fumetti sexy. Famose le sue copertine per Goldrake, Thrilling, Belzeba, Messalina e Wallestein.


Ovviamente ha reso più erotiche le illustrazioni dei tascabili rispetto a quelle eseguite per la Mondadori, ma senza cadere mai nel contorsionismo erotico fine a se stesso.

Averardo Ciriello

Nato a Milano nel 1918 e scomparso nel 2016, Averardo Ciriello è stato uno dei massimi illustratori del secolo scorso. Copertinista di alcuni settimanali di informazione, intraprese in seguito la carriera di cartellonista per il cinema ed è in questo settore che si procurò la maggiore notorietà.


Ma nonostante abbia realizzato quasi millecinquecento manifesti cinematografici (da “Riso Amaro” a “Divorzio all’italiana” fino al “Casanova di Fellini”) Ciriello verrà per sempre ricordato dai fumettofili per i seni ipertrofici di Lucifera e di Maghella della Ediperiodici.

Sandro Angiolini

Tutto comincia con Sandro Angiolini (1920-1985), disegnatore formatosi nei fumetti di “animali buffi” per bambini, quando insieme a Giorgio Cavedon nel 1966 crea il personaggio di Isabella, duchessa dei diavoli. L’eroina è ricalcata sulla figura di Angelica marchesa degli Angeli, il personaggio femminile dei romanzi di cappa e spada di Anne e Serge Golon, portati sul grande schermo dalla splendida Michèle Mercier. È lo stesso tipo di erotismo appena accennato presente in quei film, che con il suo tratto fluido e sintetico Angiolini riesce a riversare sulla pagina stampata.


Poi, malgrado il grande successo di Isabella (che chiuderà nel 1976), Angiolini lascia la Erregi per creare il tascabile di Vartan, l’improbabile indiana bionda dell’editore Viano durata dal 1969 al 1977. Quindi si aggrega alla nuova casa editrice di Barbieri, la Edifumetto, per la quale crea l’ermafrodita Belzeba (una “donna” infernale dotata sia dell’organo femminile sia di quello maschile), le cui vicende sono ambientate ai tempi del grande inquisitore Torquemada. La serie, particolarmente divertente oltre che molto erotica, dura dal 1977 al 1979 per un totale di 30 numeri. Alla fine della carriera Angiolini deve adeguarsi alla tendenza alle storie contemporanee, ma senza rinunciare alla protagonista femminile, creando nel 1980 la fortunata La Poliziotta.
Il suo originale stile non del tutto realistico non è mai stato sufficientemente considerato dalla critica, ma era amatissimo dai lettori.

Magnus

Transfuga da Alan Ford, non ancora osannato da critica, Magnus (1939-1996) trova nella Edifumetto della metà degli anni settanta l’opportunità di lasciare la sua inconfondibile impronta nei fumetti sexy. Anche se già dieci anni addietro era stato il primo a disegnare qualcosa di molto simile, nel numero 5 di Kriminal, come ricorda poeticamente Filippo Scozzari, “… una povera troietta, condita da pizzi e mutandine, finita impalata sulle lance di un cancello. Mutande, culo, bellissima fighina infilzata, occhi fissi per sempre ad esplorare il mistero, arrapamento, atrocia nuovissima”.


Dieci anni dopo, nessun fumetto sexy si è ancora spinto fino al punto di mostrare esplicitamente l’organo sessuale maschile: a farlo è proprio Magnus nel 1975, che infrange il tabù in una vignetta del secondo numero dello Sconosciuto, “Largo delle Tre Api”, le cui drammatiche vicende sono ambientate a Roma.

Milo Manara

Milo Manara si fa le ossa sulle pagine del tascabile erotico dedicato alla piratessa Jolanda, dove ha modo di approfondire il suo stile realistico basato sul frequente utilizzo di riferimenti fotografici per disegnare corpi femminili caratterizzati da insolite qualità plastiche.

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Si dedica anche, con spirito goliardico, alle irriverenti pagine di Telerompo, piccante tascabile di satira televisiva. Sempre per la Ediperiodici confeziona il bizzarro numero conclusivo di Cosmine, saga sexy-spaziale interamente a colori (cosa abbastanza rara per i tascabili del periodo).

Giovanni Romanini

Già inchiostratore di Magnus e suo continuatore su Satanik come disegnatore titolare, Giovanni Romanini lavora per la Edifumetto su diversi personaggi, tra cui il fortunato Ulula, una licantropa dalla pettinatura “lupesca” particolarmente azzeccata, realizzando opere di buon livello qualitativo nonostante i ristretti tempi di lavorazione.


Uno dei personaggi più particolari che gli capita di disegnare è Bionika. Mix di due tra le serie televisive più apprezzate degli anni ottanta, La donna bionica e Supercar, Bionika è un bizzarro pastiche di fantascienza di matrice televisiva, con azione e sesso estremo. Purtroppo la serie dura appena dieci numeri, in un periodo in cui i tascabili stanno per entrare in crisi a causa della diffusione delle videocassette porno.

Ferdinando Tacconi

Maestro a tutto tondo del fumetto italiano, Ferdinando Tacconi (1922-2006) non disdegna di collaborare con la Edifumetto, e prima ancora con la Erregi, illustrando svariate copertine e disegnando i fumetti del personaggio del Dr. Barnard. Questa serie, che dura solo 12 numeri, è caratterizzata dal modo disinvolto in cui si passa dai toni della commedia a quelli del thriller.


Essendo realizzata all’inizio degli anni settanta, questa serie mette in mostra un erotismo ancora solo accennato, che filtrato attraverso il segno piuttosto algido del maestro milanese non risulta abbastanza stuzzicante per il lettore.

Stelio Fenzo

Per anni collaboratore del grande Hugo Pratt, Stelio Fenzo prende contatto con Renzo Barbieri nella seconda metà degli anni sessanta, dopo avere cessato di lavorare per i fumetti di guerra inglesi della Fletwood. La sua collaborazione con la Erregi inizia nel 1967, con l’ottima serie di Jungla, tarzanella scollacciata ideata con la collaborazione dell’amico sceneggiatore Paolo Trivellato.

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Viene più apprezzata dal pubblico la meno ispirata reinterpretazione porno del personaggio di Pierino, realizzata negli anni ottanta sull’onda del successo dei film con Alvaro Vitali.

Leone Frollo

Leone Frollo (1931-2018) è forse il massimo esponente della categoria dei disegnatori erotici italiani. La sua classe sopraffina e l’eleganza del tratto donano una soave leggerezza anche alle situazioni più sguaiate. Lancia svariati personaggi, come le super maggiorate Lucifera e Biancaneve, entrambi personaggi di successo. Con la splendida Yra raggiunge, nel 1980, l’apice artistico.


Yra dura appena dodici numeri, essendo un po’ in controtendenza in un periodo in cui i tascabili si stanno orientando sull’attualità e sul realismo. La chiusura anticipata costringe lo sceneggiatore Giuseppe Pederiali, autore della maggior parte dei fumetti sexy della Erregi e poi della Edifumetto, a tirare le fila della trama in maniera frettolosa. Yra è un concentrato del fumetto erotico, confezionato superlativamente. Merito di un Frollo in stato di grazia, capace di assecondare in maniera perfetta l’humour nerissimo e la vena vagamente demenziale di Pederiali, conferendo all’insieme una sorta di allegra e divertita levità.

Mario Cubbino

Nato a Gorizia e cresciuto professionalmente nello studio di Rinaldo D’Amy, Mario Cubbino (1930-2007) inizia a collaborare con la Erregi negli anni sessanta, passando alla Edifumetto nei settanta. Disegna varie testate tra cui Al Capone, Jungla (quando Fenzo non riesce a tenere il ritmo produttivo), Wallestein e Karzan.


Tra i vari tarzanidi di cui è ricca la storia del fumetto italiano, quello di Cubbino, Karzan, è probabilmente il più bizzarro. Pornoparodia del personaggio classico di Edgar Rice Burroughs, Karzan viene allevato da scimmie con le quali stabilisce rapporti molto intimi…

Giuseppe Montanari

Prima di diventare un autore della Bonelli, disegnando insieme a Ernesto Grassani diversi numeri di Dylan Dog, l’artista emiliano si è dedicato per un lungo periodo ai fumetti sexy. La collaborazione con il duo Barbieri-Cavedon inizia fin dai tempi della Erregi, rilevando il personaggio di Goldrake, creato da Sandro Angiolini.


Dal 1972, quando Barbieri si separa da Cavedon per fondare la Edifumetto, Montanari vi lavora per almeno un decennio, realizzando vari personaggi come il fortunatissimo Lando, dotato di una faccia che ricorda molto Adriano Celentano.

Raoul Buzzelli

Fratello minore del grande Guido Buzzelli, particolarmente versato per il fumetto grottesco, Raoul Buzzelli nel 1972 crea graficamente la serie comico-sexy di Peter Paper, ispirata ad Alan Ford, che porta avanti fino al 1978. Siamo di fronte a uno degli apici dei fumetti sexy, grazie anche ai testi grotteschi (anche se un po’ sconclusionati) dell’attore comico Pippo Franco.


Le strampalate avventure di Peter Paper sono espressione di desideri mai esauditi, di angosce mai vinte, di serenità mai raggiunta, di quei paradossi esasperati che accompagnano da sempre la nostra vita. Catapultato in un mondo che lo respinge, Peter Paper riassume in sé tutte le nevrosi dell’uomo moderno. I disegni, per quanto realizzati necessariamente in fretta, sono sempre di buona qualità. Purtroppo Raoul Buzzelli, nato nel 1932, si suicida a Roma nel 1982, all’età di 50 anni.

Tito Marchioro

Alla fine degli anni sessanta, in pieno boom dei fumetti sexy, Tito Marchioro prende contatto con le edizioni Erregi di Barbieri e Cavedon, disegnando dal 1968 al 1982 la serie dedicata alla famosa gangster Bonnie, oltre a Walalla l’indiana bianca e alcuni numeri autonclusivi di Terror, tascabile ricco di trame forti e piene di intrighi nel solco della tradizione del grand guignol.

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All’inizio degli anni settanta continua Lucifera dopo i primi quindici numeri di Frollo, un mensile di storie sataniche di ambientazione medievale con tanto di diavoli e inquisitori.

Birago Balzano

Inizia a lavorare per Renzo Barbieri nel 1972. I suoi primi episodi autoconclusivi, “Il cannibale sul lago” e “Le ombre di cera” presentati dalla collana horror I Sanguinari, vengono apprezzati dall’editore, che gli affida la sua nuova testata di Zora la vampira. Ci lavora insieme allo sceneggiatore Giuseppe Pederiali fino al 1985, disegnando 270 numeri sui 288 pubblicati.

fumetti sexy
Zora la vampira nasce sull’onda del successo di Jacula, una succhiatrice di sangue pubblicata dalla Erregi a partire dal 1969. Quello che contraddistingue Zora è una certa atmosfera gotica, graficamente resa in maniera efficace da Birago Balzano, e lo snodarsi dell’intreccio che tiene la protagonista in bilico tra il bene e il male, non facendone una creatura del tutto malvagia e spregevole.

Eugenio Benni

Nel 1964, dopo che il trio esseGesse abbandona le Edizioni Dardo, viene proposto a Eugenio Benni di continuare a disegnare Capitan Miki e Il Grande Blek, personaggi destinati ai ragazzini per i quali realizza una trentina di episodi. Negli anni settanta, per l’Editrice Sie, disegna Angelica per una sessantina di albi, dal 1969 al 1974, e Teodora per 52 albi, dal 1970 al 1974.


Dalla fine degli anni settanta all’inizio degli anni ottanta realizza, per la Edifumetto, Il Tromba e Il Camionista. Fumetti fin troppo “popolareschi” che non gli danno soddisfazione professionale.

 

7 commenti

  1. Secondo me l’articolo non cita uno dei disegnatori migliori, oggi a massimi livelli, che disegnò per Edifumetto fra il 1979 e il 1990 una cinquantina di storie su testate varie, fra cui una serie personale. Non ne faccio il nome perchè potrebbe non gradire di venire ricordato in questo ambito, ma ci si può arrivare. 🤔

  2. di Romanini non si può non citare Pornostar(Beba e Fiona)

  3. Io avrei aggiunto anche Alessandro Chiarolla, quello de Lo Sciacallo…

  4. Io citerie pure : Giorgio Montorio (Diabolik), Massimo Pesce, Frank Verola, Mauro Laurenti…

  5. Salve a tutti. Del grande Giovanni Romanini ricordiamo due fumetti sexy famosi:
    Uno è la parodia porno di Dick Tracy e l’altro è il mega-episodio di Ulula dal titolo La Rivale.
    Allego i due link del blog dove potete leggerli tranquillamente.
    http://daicemadonnasecretinvisible.blogspot.com/2018/04/nick-tresy-in-jim-facciaditopo-1.html
    http://daicemadonnasecretinvisible.blogspot.com/2016/05/ulula-la-lupa-mannara-la-rivale.html

  6. nel fumetto del primo link di Daice ho beccato dei ricalchi da Bernet e Garcia Seijas solo nelle prime tre tavole! 😀

  7. Citerei anche Mario Rossi, che disegno’ “Zorro l’infilzatore” e diverse storie sparse in varie serie miscellanee di Barbieri, e poi Jorge Badia Romero, ovvero il “misterioso” autore dei primi 5 numeri di “Cliff”, al quale spettano diversi numeri di “Oltretomba” che su Wikipedia sono ritenuti di Frank Verola.

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