REVENGEANCE: LA STORIA DI UN POVERO CACCIATORE DI TAGLIE

REVENGEANCE: LA STORIA DI UN POVERO CACCIATORE DI TAGLIE

Marco Milone, oltre a essere produttore di Black Death: the Series, tratto da un fumetto di Andrea Gallo Lassere, è anche il coproduttore di Revengeance, il nuovo film di Bill Plymptoon. Ecco quello che ci ha raccontato di questa esperienza.

Puoi dirci qualcosa di Revengeance?
Il film è un omaggio a Quentin Tarantino: siamo curiosi di sentire la sua reazione e sapere se avrà osservazioni e/o critiche da fare. La trama è incentrata su un povero cacciatore di taglie che riceve l’incarico della sua vita quando un ex-biker/ex-wrestler, diventato senatore degli Stati Uniti, gli affida il compito di ritrovare della merce che gli hanno rubato e la donna che ha commesso il furto.

revengeanceposter_600Revengeance è stato selezionato a l’Étrange Festival il 14 settembre. Avete altre presentazioni in programma?
Sì, dopo l’anteprima mondiale a l’Étrange Festival, ci saranno la presentazione al New York Comicon, la proiezione al Sitges Festival e una nuova presentazione a Portland. Alcune clip inedite sono già state proiettare al San Diego Comicon.

Revengeance è il tuo primo lavoro come produttore. Puoi dirci come sei entrato in contatto con Bill Plymptoon?
Innanzitutto, tecnicamente non è il mio primo incarico nell’ambito della produzione: stavo, infatti, già collaborando con Nate McDonald come assistente alla produzione per il pilota di Zero Journey, ma il progetto, essendo autofinanziato, va a rilento e non è ancora stato completato. Il mio background culturale si è modificato nel tempo: se sono stato attivo nell’editoria a fumetti (finalista al premio Franco Fossati nel 2006), mi sono successivamente spostato nell’ambito della cultura giapponese classica e sul cinema sperimentale, ambito nel quale sono stato attivo collaborando con festival e curando rassegne. In particolare, ho cercato di dare risalto a quelle voci del panorama indipendente che rimangono spesso sconosciute al grande pubblico, e mi sono voluto sperimentare in una nuova veste, cercando di comprendere quali fossero le esigenze di questo mercato.

Perché hai deciso di produrre Revengeance?
Quando sono entrato a far parte del progetto, era già stata lanciata la campagna di crowfunding su kickstarter che aveva dimostrato come ci fosse una buona base di pubblico per questo progetto. Personalmente sono un grande fan di Bill: apprezzo il suo modo surreale di fare satira della società e di reinventarsi esplorando vari generi cinematografici; le sue gag umoristiche sono intrise di sesso e violenza, senza degenerare mai nella volgarità o nello splatter, ma invece mostrando una riscoperta di valori morali dentro l’essere umano come se anche il più bieco degli uomini fosse dotato di una certa dose di sensibilità. Inoltre, mi ero confrontato con Signe Baumane che aveva dichiarato di essere incuriosita e fiduciosa da questo nuovo film: Revengeance è il primo film di Bill, non sceneggiato da lui stesso (ma affidato a Jim Lujan). Proprio la sceneggiatura, talvolta, si è rivelato il punto debole dei suoi progetti cinematografici: chiediamoci come mai sia stato più volte candidato all’oscar per miglior cortometraggio animato, e mai per un lungometraggio!

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Gli amanti elettrici
, l’ultimo film di Plymptoon, ha avuto problemi di distribuzione: non sei intimorito da questo precedente?

Personalmente ho trovato incantevole Gli amanti elettrici, e sembra che non sia l’unico a pensarla così: il film è stato nominato per tre Annie Awards, ma è difficile vincere quando sei in competizione con Disney, Dreamworks e Studio Ghibli. Non nego, però, che è un aspetto che io stesso ho preso in considerazione, e che ho approfondito con Bill. Revengeance rappresenta uno spartiacque nella sua produzione: come dicevo prima, è il primo film affidato a un altro sceneggiatore, ma pure a Jim Lujan è stato affidato per la prima volta il character design; inoltre, rappresenta un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi film verso un taglio meno sperimentale. Idioti e angeli e Gli amanti elettrici sono stati i suoi primi film muti, ma soprattutto la tendenza sperimentale si è rafforzata in Gli amanti elettrici grazie all’effetto acquarello della colorazione: proprio la combinazione di film muto con effetto di acquarello ha reso difficile la distribuzione del film. Sia io che Bill siamo fiduciosi sulla distribuzione di Revengeance, e posso dirti che abbiamo già ricevuto offerte da più distributori… speriamo che si faccia avanti anche qualcuno in Italia, dove le sue opere, malgrado l’interesse di Sky per “L’universo animato di Bill Plymptoon”, hanno sempre riscontrato difficoltà al di fuori dei festival.

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Oltre Revengeance, produci Black Death: the Series, per la regia di  Luca Brucculeri. Hai altri progetti ancora?

Black Death: the Series è un progetto in cui credo molto, e ho deciso di dare fiducia a Luca, confidando che per lui sarà un passo verso una grande carriera. Ho vagliato altre sceneggiature e progetti di Carlos Atanes, Signe Baumane e Tatia Rosenthal, ma ancora non c’è nulla di definito. Sto altresì vagliando altri progetti di registi minori, come pure avevo preso contatto per How I Became a Supervillain, Love, Passion and a Pontiac Bonneville e Manivalds and the Absinthe Rabbits, tre serie tv straniere che spero trovino i finanziamenti di cui necessitano.

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