L’Uomo Ragno: “Ritorno all’attacco”, da Amazing Spider-Man n. 19 del dicembre 1964.
Scritto da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko.


Dopo la guarigione di zia May, Peter Parker è deciso a dimostrare a tutti che l’Uomo Ragno non è affatto un vigliacco, come era stato fatto passare negli episodi precedenti.
Tanto per cominciare sventa una rapina, per la disperazione di J.J. Jameson, il direttore del Daily Bugle, che lo vedeva già finito.
Per la gioia, invece, di Flash Thompson, l’antipatico compagno di classe di Peter. Il quale riottiene la fiducia degli amici, ma non di Liz Allan, che è ancora arrabbiata con lui per averla trattata male.
Nel frattempo la gang dei Duri (composta da Bue, Montana e Fancy Dan), aiutati per l’occasione dall’Uomo Sabbia, catturano la Torcia Umana.
Peter Parker va alla redazione del Daily Bugle per far pace con Betty Brant, la quale però ha cominciato a frequentare un nuovo ragazzo, Ned Leeds, cronista del giornale di Jameson.
Betty, sotto sotto, sperava che Peter diventasse un po’ geloso, invece sembra tranquillo, quasi felice che lei abbia trovato la serenità.
L’Uomo Sabbia e i suoi vogliono usare la Torcia Umana come esca. Il povero Johnny Storm è chiuso in un tubo di vetro con giusto l’aria sufficiente per respirare, ma non per “accendersi”.
L’Uomo Ragno rintraccia il covo e, nonostante sappia che è una trappola, si butta a capofitto iniziando un bel pestaggio con l’Uomo Sabbia, i Duri e altri malviventi assortiti.

Libera la Torcia e insieme i due conciano per le feste gli avversari, anche se a un certo punto pasticciano con la ragnatela e l’Uomo Sabbia ne approfitta per scappare.
Tutti i malviventi vengono però catturati dai poliziotti giunti sul posto.
Spidey è di nuovo un eroe, e Peter fa contento anche Jameson portandogli le foto dello scontro appena concluso.
Il ragazzo viene seguito da un losco personaggio fino a casa, il quale poi telefona a un personaggio ancora più losco, che gli ordina di continuare la sorveglianza. Alla fine commenta tra sé: “Devo saperlo con sicurezza! E quando sarò sicuro… agirò!”.
Dottor Strange: “L’incantesimo del fuoco e del ghiaccio – Sovrapposizione” (quinta parte), da Doctor Strange n. 178 del marzo 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da Gene Colan, chine di Tom Palmer.

Il Dottor Strange salva l’amico Cavaliere Nero che stava precipitando in un abisso, e l’altro ricambia scagliando la magica spada d’Ebano per distruggere lo scettro del malvagio Tiboro mentre stava colpendo Strange alle spalle.

Privato dello scettro Tiboro è sconfitto, ma Strange non infierisce. Il suo unico scopo era di riportare sulla Terra i Figli di Satannish.
I Vendicatori: “Il mondo finirà fra le Fiamme oppure nel Ghiaccio!”, da Avengers n. 61 del febbraio 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da John Buscema, chine di Tom Palmer.

La storia iniziata nell’albo americano del Dottor Strange continua in quello dei Vendicatori, serie che l’anno successivo, il 1971, l’Editoriale Corno pubblicherà nelle pagine del Mitico Thor.
Ci troviamo nella base dei Vendicatori, dove Pantera Nera e Occhio di Falco stanno aiutando la Visione a rifornirsi di energia solare. All’improvviso Pantera sente la presenza di un intruso: è il Dottor Strange nell’intangibile versione di “proiezione astrale” che chiede il loro aiuto.
Falco e Pantera partono subito, Visione deve aspettare un po’ per riprendersi dal rifornimento energetico. Il Dottor Strange conduce i due vendicatori in un mausoleo dove a terra giace il Cavaliere Nero
Strange racconta che dopo essere tornati dalla dimensione di Tiboro con i figli di Satannish, uno di loro, Marduk, aveva spiegato che nella loro sede c’era un oggetto, il Cristallo del potere, che Strange avrebbe potuto usare per combattere l’incantesimo del fuoco e del ghiaccio, lanciato negli episodi precedenti.
Giunti a destinazione, il vile Marduk aveva usato il Cristallo del potere per colpire Dottor Strange, ma il Cavaliere Nero si era frapposto come scudo a sua protezione prendendosi tutta la scarica.
Strange aveva quindi disarmato Marduk costringendolo a parlare: il Cristallo può davvero aiutarli nell’impresa.
Finito il racconto, tutti e tre insieme portano il Cavaliere Nero alla base dei Vendicatori, dove, grazie ai macchinari e all’abilità di Strange come chirurgo (anche se gli tremano ancora le mani), salvano il prode.
Nel frattempo la Visione informa dell’apparizione di enormi vulcani nell’Antartide, mentre in Africa si sta congelando!
Non c’è tempo da perdere. Mentre Dottor Strange si mette all’opera con il Cristallo del potere, il Cavaliere Nero e Occhio di Falco, in groppa al cavallo alato Aragorn, si dirigono nel Polo Sud per scontrarsi con Surtur.
Visione e Pantera invece vanno in Africa, dove incappano nel titanico Ymir, il gigante di ghiaccio.
Surtur e Ymir sono i due giganti della mitologia nordica, risvegliati dal sortilegio lanciato dai nemici del Dottor Strange.
Il Cavaliere Nero e Occhio di Falco affrontano Surtur, il gigante di fuoco, che esce minaccioso da un vulcano.
Lo scontro è impari, i quattro eroi le provano tutte, ma riescono a rallentare appena i due titani.
Dottor Strange chiede ai suoi alleati di stare più vicino possibile ai giganti, in modo da far partire l’incantesimo tramite il Cristallo del potere.
L’operazione ha successo: Surtur e Ymir si ritrovano faccia a faccia, ed essendo nemici ancestrali che rappresentano elementi contrapposti non ci pensano due volte a scontrarsi.
Con uno spaventoso e immenso boato, i due si smaterializzano e il mondo è salvo.
Adesivi allegati a questo numero.

L’Uomo Ragno: “Lo Scorpione”, da Amazing Spider-Man n. 20 del gennaio 1965.
Scritto da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko.


Peter Parker si accorge dell’uomo che lo sta pedinando (quello visto nell’ultimo numero), ma non riesce a scoprire cosa vuole e per chi lavora.
Jameson, sempre pronto a creare problemi all’Uomo Ragno, intende andare da un certo dottor Stillwell, in grado di provocare mutazioni usando gli animali. In quel mentre viene raggiunto dallo “spione”, Mac Gargan: quindi è Jameson che lo ha mandato a pedinare Peter, ma solo perché vuole scoprire come fa a procurarsi le foto dell’Uomo Ragno.
Insieme a Mac Gargan, Jameson raggiunge il dottor Stillwell. La “geniale” idea del direttore del Daily Bugle è quella di creare un essere umano più forte dell’Uomo Ragno per poterlo poi sconfiggere. Promette 10mila dollari al dottore per realizzarlo e a Gargan per fare da cavia.
Così come Peter è diventato l’Uomo Ragno perché morso da un aracnide, Gargan diventa lo Scorpione. Inoltre, gli viene fornito un costume con una coda che può muovere attraverso gli impulsi nervosi.
L’Uomo Ragno va a trovare Jameson per scoprire il motivo dei suoi maneggi, ma viene attaccato dallo Scorpione. Nonostante la sua abilità, non riesce a sopraffarlo (del resto, in natura lo scorpione è più forte del ragno).
Mentre lo Scorpione le suona al povero Spidey, il dottor Stilwell si rende conto che la forza dello Scorpione e la natura malvagia di Mac Gargan crescono di pari passo. Decide quindi di realizzare un antidoto per fermarlo.
Il dottore Stilwell arriva troppo tardi, dato che Mac Gargan lo manda a quel paese. Mentre ci prova un’altra volta, il dottore precipita da un cornicione e muore.
Spidey riparte all’attacco mentre Jameson si rende conto di quello che ha combinato e si dispera.
Divincolatosi dall’Uomo Ragno, lo Scorpione se la prende con Jameson. La sua segretaria Betty Brant grida aiuto e Jameson, per proteggerla, la spinge via chiudendo poi la porta del suo ufficio per restare da solo con l’aggressore.
Lo Scorpione sta per colpirlo, ma l’Uomo Ragno lo attacca di nuovo. Per prima cosa gli blocca le gambe con la ragnatela liquida superadesiva e poi gli strappa la coda dalla schiena.
Schivando i suoi colpi, mette a segno alcuni pugni incitato dello spaventatissimo Jameson.
Spidey riesce infine ad avere la meglio, ma Jameson sul giornale scrive che l’eroe è, ovviamente, lui stesso. Perché ha salvato Betty attirando su di sé la furia dello Scorpione, mentre l’Uomo Ragno è arrivato solo alla fine…
L’Uomo Ragno: “Lo Scarabeo”, da Amazing Spider-Man n. 21, del febbraio1965.
Scritto da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko.

Abner Jenkins, alias il Coleottero, ha appena terminato di scontare la pena in prigione e già indossa nuovamente il costume da battaglia per vendicarsi del suo vecchio nemico Torcia Umana.
La Torcia, alias Johnny Storm, al momento ha problemi d’amore. La sua ragazza, Doris Evans, è esasperata dal suo comportamento “caldo”, lo vorrebbe più presente e gentile nei suoi confronti.
Il caso vuole che Peter Parker le riporti un portafoglio che la ragazza aveva perso per strada. Johnny Storm la va a trovare proprio mentre Peter se ne sta andando. Doris ne approfitta per fare ingelosire il fidanzato, elogiando il comportamento educato di Peter Parker.
Effettivamente ingelosito, Johnny va a dire a Peter di stare lontano dalla sua ragazza. In quel momento Peter ha raggiunto Betty Brant, alla quale dispiace sentire che il suo compagno ci prova con le altre.
Peter non la prende bene. Indossa il costume dell’Uomo Ragno e decide di andare a presentarsi sotto questa veste alla dolce Doris, così se la Torcia li vede potranno battersi da pari a pari. Ma il Coleottero vuole rapire la ragazza per tendere una trappola alla Torcia, e l’Uomo Ragno è costretto ad affrontarlo.
Vistosi a mal partito, il Coleottero prende in ostaggio Doris e si dilegua. Spidey parte all’inseguimento, ma è raggiunto dalla Torcia Umana che, dopo aver osservato lo sconquasso a casa della sua ragazza e ragnatele dappertutto, pensa che sia il responsabile.
Spidey decide che è meglio farsi inseguire affinché la Torcia veda con i propri occhi il Coleottero. Finalmente lo raggiungono e, insieme, lo affrontano anche se a volte si ostacolano a vicenda nella concitata lotta.
Alla fine i due hanno la meglio, ma sia Johnny sia Doris guardano con diffidenza l’Uomo Ragno, e Peter se ne va tutto triste perché a causa dei suoi poteri non riesce a vivere una vita felice o almeno normale.
Dottor Strange: “Eternity” (prima parte), da Doctor Strange n. 180 del maggio 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da Gene Colan, chine di Tom Palmer.

Il Dottor Strange deve rintracciare la potentissima entità cosmica chiamata Eternità. Invece, in sogno, incontra il suo vecchio nemico Incubo, che lo avverte dell’imminente fine del mondo.
Dottor Strange, che stava dormendo nel suo Sancta Sanctorum (così chiama la propria abitazione nel Greenwich Village di New York), viene risvegliato dal fedele servitore Wong, il quale gli ricorda l’appuntamento con Clea per la vigila dell’anno nuovo…
Adesivi in omaggio di questo numero.

L’Uomo Ragno: “La Minaccia in agguato”, da Amazing Spider-Man n. 22 del marzo 1965.
Scritto da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko.
Da questo numero anche sulla copertina dell’Editoriale Corno, così come nella originale americana, compare il volto del titolare di testata, in alto a sinistra.
Tra l’altro, questa è la copertina disegnata da Jack Kirby e inchiostrata da Steve Ditko del primo episodio dell’Uomo Ragno che la Corno non aveva mai pubblicato prima.


La storia inizia con una riunione del Circo del Crimine interrotta dall’arrivo di Spidey. Il quale li avverte di stare lontano dai guai, ora che hanno scontato la loro pena.
I circensi hanno in mente di tornare a fare il loro lavoro di ladri, ma non più sotto la guida di Ringmaster, bensì sfruttando la genialità del Pagliaccio, che viene eletto nuovo capo della banda.
Intanto Peter Parker fa pace con Betty Brant, e viene invitato a una mostra d’arte patrocinata da Jameson. Proprio lì, la banda del circo decide di compiere il suo primo colpo. Jameson prova a fermare i circensi mentre rubano i quadri, beccandosi una “capocciata” dall’Uomo Palla di Cannone.
Lasciati Jameson e Betty all’ospedale, Peter, nei panni dell’Uomo Ragno, si mette a caccia di Ringmaster, ma si rende conto che questi non fa più parte della banda. Allora si fa dire dove i suoi ex soci si nascondono e piomba nel loro covo.

In breve, Spidey li stende tutti tranne la Principessa Pitone… perché le donne non non si toccano neanche con un fiore.
La bella pitonessa prova a sedurre l’Uomo Ragno promettendogli di dividere il bottino con lui. Il Pagliaccio si dilegua mentre Peter respinge gentilmente le avance.
La donna, allora, tira fuori un rampone elettrico che mette fuori uso gli spararagnatele e sospinge il nostro eroe nella stanza dove è rinchiuso il suo pitone gigante.
L’Uomo Ragno riesce ad avere la meglio sul serpentone, poi parte all’inseguimento della Principessa.
L’ex padrone del circo stende il Pagliaccio in fuga e si prende i quadri rubati, ma era stato pedinato dalla polizia che lo acciuffa. Anche la Principessa, braccata da Spidey, finisce tra le loro braccia.
Jameson è contento delle foto in esclusiva sulla cattura della banda che Peter gli consegna, ma questi si becca una strigliata da zia May perché è rimasto fuori fino a tardi senza avvisarla con una telefonata: eh no, così non si fa…
Dottor Strange: “Eternità” (seconda parte), da Doctor Strange n. 180 del maggio 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da Gene Colan, chine di Tom Palmer.
Aspettando l’anno nuovo, il Dottor Strange passeggia con Clea per le strade di New York sotto la neve. Mentre l’orologio del grattacielo di Times Square scandisce gli ultimi rintocchi dell’anno, uno pterodattilo appare all’improvviso e vi si schianta contro! Poi arriva un tirannosauro a seminare il panico!
Dottor Strange intuisce che dietro questa follia si nasconde un piano di Incubo, e cerca di fermare i mostri con scariche di energia mistica.
Poi compaiono alcuni vichinghi assetati di violenza, Strange respinge anche loro.
Infine si manifesta il suo nemico Incubo, mostrando Eternità bloccata da catene di pura energia cosmica.
Approfittando della prigionia di quella entità suprema, Incubo materializza nel mondo reale, non solo nella sua dimensione dei sogni, antichi e futuri pericoli.
Se Strange vuole impedirlo deve accettare la sfida di Incubo, affrontandolo nel suo mondo onirico.
Dottor Strange: “L’occhio magico – Se un Mondo dovesse morire prima che io mi svegli” (prima parte), da Doctor Strange n. 181 del luglio 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da Gene Colan, chine di Tom Palmer.

Incubo concede a Strange un’ora di tempo per rimuginare sui pericoli cui andrà incontro. Il mistico dottore ritorna con Clea nel Sancta Sanctorum per lasciarla con Wong,
Quindi il Dottor Strange evoca il portale che lo conduce nella dimensione del sogno in cui domina Incubo…
Adesivi allegati a questo numero.

L’Uomo Ragno: “La grande Trappola”, da Amazing Spider-Man n. 23 dell’aprile 1965.
Scritto da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko.


Ritorna Goblin. Il folletto verde vuole prendere il controllo di tutte le bande criminali della città. Per prima, punta a quella di un certo Lucky Lobo, che ovviamente rifiuta di diventare suo subordinato.
Peter Parker ha problemi con il costume che ancora non si è asciugato dall’ultimo lavaggio. E con Betty Brant, che riceve una lettera dal cronista inviato in Europa, Ned Leeds.
Jameson ha assunto di nuovo l’ex assistente che aveva licenziato nel n. 9, quello che facendosi chiamare Grande Capo guidava i Duri: Frederik Foswell. Ma questi è in combutta con Goblin.
Il folletto verde gli consegna una lista di somme di denaro evase dal fisco da Lobo, per farlo andare in prigione rendendole pubbliche. Foswell le porta a Jameson, che le pubblica subito sul proprio giornale.
La polizia inizia la retata contro Lobo e Goblin gli dà una mano, facendosi inseguire dall’Uomo Ragno nel covo, per poi svignarsela.
Tra balzi, lanci di ragnatele, pugni e calci, l’Uomo Ragno cattura l’intera banda e trova pure il tempo di telefonare a zia May per avvisarla che farà tardi per cena (ha imparato la lezione dell’ultimo numero…).
Poi ritorna sulle tracce di Goblin, che, raggiunto, si difende con le sue bombe stordenti. Ma l’Uomo Ragno le evita agilmente, facendogli esaurire tutti i trucchi a sua disposizione.
Goblin opta per una ritirata strategica, e Spidey non riesce a stargli dietro perché ha terminato il fluido da ragnatela.
Almeno il piano del folletto è fallito perché, oltre a Lobo, è stata arrestata tutta la banda. Così il Goblin non ha nessuno su cui esercitare il proprio dominio.
Dottor Strange: “La dimensione del sogno – Se un Mondo dovesse morire prima che io mi svegli” (seconda parte), da Doctor Strange n. 181 del luglio 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da Gene Colan, chine di Tom Palmer.
I primi mostri ad attaccare Strange nella dimensione del sogno sono i Demoni della Disperazione, che Strange liquida con le mistiche Fiamme delle Faltine.

Allora scende in campo Incubo in persona. Strange prova a lanciargli l’Occhio di Agamotto, ma Incubo ha studiato un controincantesimo che ritorce l’occhio contro Strange, abbattendolo…
Dottor Strange: “E Juggernaut fa tre”, da Doctor Strange n. 182 del settembre 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da Gene Colan, chine di Tom Palmer

Incubo mostra al Dottor Strange tre mondi che riproducono la Terra, minacciando di far convergere tutti gli avvenimenti del passato e del futuro nel presente, così da creare un mondo (il nostro) pieno di incubi reali.

Strange non risponde alle minacce e Incubo sta per colpirlo con una scarica mistica, quando compare Juggernaut (i lettori dell’Editoriale Corno lo conosceranno meglio nelle avventure degli X-Men, che verranno pubblicate più di un anno dopo in appendice all’albo di Capitan America).
L’inarrestabile Juggernaut, “il fenomeno”, è imprigionato nel mondo cremisi e vuole tornare sulla Terra, per questo sfida Incubo. Ma come è comparso nella dimensione del sogno?
Era stato Strange a rintracciarlo nella dimensione cremisi di Cyttorak mentre Incubo si pavoneggiava, e lo ha convinto a seguirlo promettendogli il ritorno sulla Terra. Strange spera che la forza bruta di Juggernaut, unita alle abilità mistiche acquisite durante l’esilio, siano in grado di bloccare Incubo.
Nel mondo reale, intanto, suonano alla porta del Sancta Sanctorum: è un postino che consegna un telegramma indirizzato a Stephen Strange. Wong lo prende e poi torna da Clea a osservare la battaglia che Cain Marko (Juggernaut) ingaggia con Incubo.
Strange approfitta dello scontro per riprendersi l’Occhio di Agamotto. I due esseri malvagi, che se le davano di santa ragione, si accorgono di essere stati ingannati entrambi e indirizzano i loro attacchi contro Strange.
In realtà, così facendo, colpiscono e spezzano i legami mistici che “sembravano” tenere bloccata Eternità.
“Sembravano” perché Eternità, in realtà, poteva liberarsi quando voleva. La potentissima entità spazza via sia Incubo sia Fenomeno in un batter d’occhio e rispedisce il Dottor Strange a casa (valli a capire questi esseri cosmici).
Tornato tra le braccia di Clea, Strange legge il telegramma che nell’indirizzo gli mostra una nuova identità da assumere: Dott. Stephen Sanders. È un regalo di Eternità, che gli ha concesso la possibilità di ricominciare da capo sapendo che Strange sentiva il bisogno di una nuova vita.
Così, dopo aver dato al Dottor Strange una “maschera”, lo sceneggiatore Roy Thomas gli conferisce anche un’identità segreta (dottor Stephen Sanders / Dottor Strange) in modo da trasformarlo in un supereroe vero e proprio.
Tenta così di aumentare le vendite dell’albo dedicato al mago, ma non ci riuscirà. Tra breve la serie chiuderà e quando riprenderà, anni dopo, Dottor Strange perderà maschera e identità segreta, tornando come prima.
Adesivi allegati a questo numero.




Peter Parker, sempre con problemi di soldi, prova a scattare qualche foto da portare a Jameson. Ma Frederik Foswell, l’assistente nuovamente assunto al Daily Bugle dopo l’uscita dalla prigione, gli rovina tutto apparendo mentre sventa una rapina.
Peter continua le schermaglie amorose con Betty, mentre Jameson riceve la visita di un medico che vorrebbe psicanalizzare l’Uomo Ragno perché pensa che a lungo andare possa impazzire a causa della sua doppia personalità.
Jameson è felice di pubblicare qualcosa contro Spidey, mentre Parker inizia a domandarsi se è davvero possibile che il suo alter-ego possa soppiantare il suo vero io. Decide, quindi, di incontrare lo psichiatra.
Improvvisamente viene attaccato da Octopus, l’Uomo Sabbia e l’Avvoltoio, che sembrano sbucare dai muri. Sono solo “proiezioni” dei suoi vecchi nemici che scompaiono non appena vengono attaccate.

Dopo che per un attimo l’Uomo Ragno vede i mobili dello studio del psichiatra incollati sul soffitto, si mette nelle mani del dottore.
Il quale cerca di convincerlo a rivelargli chi sia veramente: solo così, dice, potrà aiutarlo.

Proprio in quel momento piomba Jameson, seguito da Flash Thompson che lo rincorre contestando i suoi articoli contro l’Uomo Ragno. J.J. è furioso con lo psichiatra perché Foswell ha scoperto che in realtà è un imbroglione.
L’uomo cerca di fuggire, ma Spidey lo rincorre smascherandolo: si tratta del suo vecchio nemico Mysterio. Aveva creato le allucinazioni per metterlo in difficoltà.
Flash è contento perché ha visto Spidey in azione, Jameson invece è disperato perché si rende conto di averlo, inconsapevolmente, aiutato.
Tornato a casa, Peter è raggiunto dalla ragazza di Flash, Liz, che vuole essere aiutata per fare i compiti…
L’Uomo Ragno: “Catturato da J. Jonah Jameson”, da Amazing Spider-Man n. 25 del giugno 1965.
Scritto da Stan Lee e disegnato da Steve Ditko.

Alla redazione del Daily Bugle un inventore porta a Jameson un’arma per permettergli di sconfiggere l’Uomo Ragno. Si tratta di una specie di automa che, appena sente il potere del ragno, spara tentacoli per intrappolare il bersaglio.
La macchina può essere guidata dallo stesso Jameson con un telecomando.
Peter, pensando che sia una sciocchezza, spinge Jameson a provare il congegno, nonostante Betty cerchi di farlo stare zitto.
Arrivato a scuola, Flash avverte ancora una volta Peter di stare lontano dalla sua Liz e lo sfida a battersi fuori dalla scuola.
Alla fine delle lezioni arriva pure l’automa che è riuscito a rintracciarlo, e Peter è costretto a scappare. Tutti pensano che stia fuggendo da Flash.
Flash e i compagni di scuola inseguono Peter, mentre Liz insegue Flash per farlo smettere e l’automa-Jameson insegue tutti!
Peter approfitta dell’angolo di una strada per balzare su un tetto e travestirsi da Uomo Ragno per affrontare l’automa. La ragnatela si rivela inefficace, prova allora a seminarlo, ma il robot è instancabile mentre Spidey comincia ad avere il fiato corto.
Nel frattempo Betty corre a casa di Peter per chiedergli di fermare Jameson, che continua a guidare il robot a distanza, incontrando Liz che ha lasciato la banda di Flash.
Le due ragazze si salutano con fredda gentilezza chiedendo a zia May dove si trovi il nipote, l’anziana risponde che Peter non è ancora arrivato e presenta loro la famosa Mary Jane Watson che era passata a trovarla.
Noi non la vediamo del tutto, ma la vedono bene le due ragazze che se ne vanno piuttosto scosse per la sua bellezza.





Nel frattempo l’Uomo Ragno viene imprigionato dai tentacoli dell’automa. Mentre Jameson prende un taxi per godersi dal vivo il momento della sua vittoria, Peter smonta il pannello del robot per armeggiare con i circuiti.
In breve si libera e al suo posto rimane solo il costume. Quando arriva, Jameson è così arrabbiato che manda a quel paese l’inventore. Di robot non ne vuole più sentire parlare.
Peter ora un altro problema: zia May ha trovato il suo costume di riserva, la quale pensa serva solo per fare qualche scherzo, ma gli proibisce di indossarlo!
Dottor Strange: “I Cavalieri della Notte” (prima parte), da Doctor Strange n. 183 del novembre 1969.
Scritto da Roy Thomas e disegnato da Gene Colan, chine di Tom Palmer.

Strange spiega a Clea che Eternità gli ha donato una nuova identità per proteggerlo dai pericoli.
Ora il mistico dottore si appresta ad aprire il famoso telegramma per scoprirne il contenuto…
Adesivi allegati a questo numero.

Della serie dell’Uomo Ragno pubblicata dall’Editoriale Corno a partire dal 1970 ne parliamo qui (dall’1 al 5), qui (dal 6 al 10) e qui (dall’11 al 15).
Che tuffo al cuore rivedere, in così bella mostra, quei magici fumetti. E i fantastici adesivi fustellati (che non ho mai capito cosa significasse) ma che erano bellissimi. Peccato che li andavo attaccando dappertutto, sui muri di casa, nel diario Vitt, sulla cartella, sulla testiera del letto, e ora, pur avendo quegli albi, non ho più quei magici adesivi. Avevo 11 anni e il mio viaggio iniziò, in edicola, col numero 18, e da allora non si è più concluso. Forse per questo amo Ringmaster! Certo, un criminale neanche super, ma che squadra aveva con se. Grazie del bellissimo articolo stupendamente iconografico. Leggerlo mi ha fatto ricordare, come dice Stephen King, che la magia….ESISTE!