IL PUNTO DEBOLE DI MANARA È LA FOTOGRAFIA

IL PUNTO DEBOLE DI MANARA È LA FOTOGRAFIA

VIETATO AI MINORI
Sono un grande ammiratore di Milo Manara. L’ho conosciuto all’età di dieci anni, quando un compagno di classe mi fece vedere un albo di “Genius”. Poi l’ho seguito negli altri tascabili erotici e nella sua più nota carriera successiva.

Se ancora oggi non mi perdo un suo fumetto significa che mi piace sul serio.

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Non a caso, per esempio, quando curavo “Intrepido” ho pubblicato alcune sue storie.
Questa illustrazione di copertina gliela avevo commissionata per la manifestazione di Lucca.
Forse per questo mi considero libero di criticarlo un poco.

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Gli inizi ispirandosi Crepax

Milo Manara comincia a disegnare fumetti nel 1969, con “Genius” dell’editore Furio Viano.

Inizialmente cerca di imitare Guido Crepax. Non ci riesce fino in fondo perché le sue donne non sono stilizzate come quelle del disegnatore milanese, ma reali. Tanto reali da essere molto probabilmente ricalcate da fotografie.

L’influsso di Crepax sarà però fondamentale per le sue future fortune, perché Manara avrà sempre come riferimento le modelle delle riviste della pubblicità e della moda, una tipologia estetica che lo farà amare anche dal pubblico femminile generalmente poco entusiasta dei fumetti erotici.
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sm-genius-02-035 sm-genius-02-062Dopo Furio Viano, editore che pubblicava anche “Helga” e “Vartan”, Manara passa alla casa editrice regina dei tascabili erotici: la Erregi. Qui disegna le storie di “Jolanda”, una piratessa che ha poco da spartire con l’omonima figlia del Corsaro Nero creata da Emilio Salgari.

Cambiamenti di stile

Con Jolanda lo stile fotografico di Milo Manara viene messo a dura prova, perché l’ambientazione non moderna lo costringe a inventare i dettagli. Nasce forse qui la passione di Manara per le diverse epoche storiche, che non lo abbandonerà mai.
In generale, Jolanda è disegnata con meno cura di Genius. Manara abbandona anche le raffinatezze grafiche alla Crepax.
001 16628796_1_x jol2317_big jolanda-711x1024 manara_jolanda_24_page1tgg6jeym_2108150236321Dal 1973, per il parodistico “Telerompo”, pubblicato dalla Publistrip (ramo della Ediperiodici, ex Erregi), Manara disegna anche le copertine, dove presenta le caricature dei personaggi televisivi.
Al giorno d’oggi si sarebbe beccato una querela dalle tre annunciatrici che mostrano il fondoschiena intorno a Pippo Baudo.

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Manara e la fotografia

Marcello Toninelli, autore di strip umoristiche come “Dante”, raccontò (non ricordo se a me personalmente o in qualche articolo) che quando era alle prime armi gli capitava di ricalcare le stesse foto usate da Manara.

Vediamo un esempio di Jolanda, dove Manara riproduce una foto di Marisa Mell (l’Eva Kant del film di Diabolik).
Più sotto una vignetta de “Il Gioco”, opera della maturità, presa da una sequenza fotografica di Wingate Paine.

Attualmente, Manara adopera ancora le foto, magari usando modelle personali?
Non lo so, forse sì.

marisa-mell-jolanda manaramouthL’anno dopo, Manara passa ai fumetti non erotici del Corriere dei Ragazzi.

Manara viene probabilmente scelto proprio perché si rifà direttamente alle fotografie, e questo al Corriere dei Ragazzi doveva sembrare non un limite, ma qualcosa di notevole (a giudicare dagli altri illustratori-disegnatori che pubblicava). Viene messo a disegnare i “processi a fumetti” dei personaggi storici, una serie che la redazione riteneva oltremodo educativa e invece a me, giovane lettore dell’epoca, paradossale.

Finora la carriera di Manara sembra guidata dall’amico Mario Gomboli, l’attuale editore di “Diabolik”, che lo ha portato da Viano, da Barbieri e Cavedon, fino al Corriere dei Ragazzi: tutti editori e testate con le quali collaborava.  cdr19750420_16_015 cdr19750420_16_016 cdr19750420_16_020

Le riviste “di prestigio”

Nel 1976, su testi di Silverio Pisu, per “Alterlinus” Manara disegna una versione politicizzata dello Scimmiotto, personaggio leggendario cinese che ha ispirato, tra gli altri, il divertente Dragonball di Akira Toriyama.

Nello Scimmiotto il tratto di Manara si avvicina parecchio a quello di Moebius. Anche se i due autori rimangono diversi nelle matite: Moebius vive in un delirio immaginifico del tutto sconosciuto al non molto fantasioso e concreto Manara. planchea_268061Entrato nel circuito delle “riviste d’autore”, Manara inizia a essere noto anche ai critici del fumetto.

Comincia a scriversi da solo le storie, a partire da H.P. e Giuseppe Bergman. Serie noiosetta che gli permette di costruire il suo stile definitivo. Come sceneggiatore sembra limitato, almeno fino a quando Manara mette a segno il suo capolavoro: “Il gioco”, pubblicato a puntate nel 1983 da Playmen (la storica rivista italiana ispirata a Playboy dell’editrice Adelina Tattilo). 0031ba95Successo internazionale, “Il Gioco” racconta di una giovane donna alto borghese che un piccolo congegno trasforma a fasi alterne in ninfomane.

(A proposito, le ninfomani esistono davvero: ne ho intervistata una giovane e bella per un settimanale femminile).

gioco_manara_clic_Ci sono diverse versioni del Gioco in bianco e nero e a colori, ma non fatevi fregare dai tre modesti sequel, riconoscibili per la numerazione progressiva. Poi dovreste cercare un’edizione vecchia del Gioco 1, perché nelle ultime hanno tolto alcune pagine considerate incestuose e pedofile. Questo è il mondo politicamente corretto di oggi. il-gioco002Ormai Manara è quello che tutti conosciamo.

I disegni di Manara

Tuffiamoci nel suo mondo sensuale… tumblr_nkhiggdifb1qfbon7o1_1280 mana284 manaraphillis milo_manara%255b1%255d tumblr_mh5ninc2ro1qhttpto1_540
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tumblr_nrd4pac6ca1qfbon7o1_1280La celebrità ottenuta soprattutto in Francia gli permette di invadere anche gli Stati Uniti, dove la Marvel gli chiede di illustrare le copertine delle sue supereroine. Ma fioccano le polemiche per il suo presunto antifemminismo, soprattutto per la sua copertina di Spider-Woman, un insignificante personaggio dell’universo Marvel.   manaraspiderwoman-670x953Alcuni hanno anche criticato la posizione del personaggio, dando vita a una polemica infinita, perché considerata anatomicamente impossibile. ob_e9c0d5_tumblr-ncoaghwrbr1t4arvto1-1280-1Credo di avere trovato la foto a cui si è ispirato Manara, che pubblico piccola e tagliata in basso perché parecchio hard. L’errore anatomico si è verificato perché ha tolto la parte inferiore della gamba destra, che dovrebbe essere alzata.
Forse Manara, a furia di usare le fotografie, non ha mai studiato a fondo l’anatomia.tumblr_ml24i9lh6w1qzkltpo1_1280 tumblr_mxpnre0cfo1rxqzeco1_1280Wasp, Vedova Nera… ma la Marvel a un certo punto si tira indietro proprio per le polemiche delle femministe americane. Il mercato dei grandi editori americani si chiude per Manara.

Altri editori stranieri, però, non si fanno intimorire dalle esagitate. Nella meno puritana Francia Manara è sempre considerato, giustamente, un grande artista.
grindhouse-drivein%2cbleedout008-001 Secondo me Manara ha sempre usato la fotografia, modificando le foto a seconda della necessità. L’interesse per la fotografia, o comunque per l’iconografia, l’ha anche portato a essere minuzioso nelle sue ricostruzioni.
Nella saga dei Borgia, oltre ai soliti noiosi personaggi unidimensionali dello sceneggiatore Alejandro Jodorowsky, spicca l’accuratezza dell’ambientazione: le rovine, per esempio, sono disegnate proprio come erano all’epoca.

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Il rovescio della medaglia

La fotografia per Manara sembra anche la camicia di forza dalla quale non è mai riuscito a liberarsi.

Come possiamo vedere in una delle suo ultime opere, dedicata alla vita di Caravaggio.

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Caravaggio lavorava con la camera oscura, quindi anche lui utilizzava il “metodo fotografico”, sia pure con i limitati mezzi dell’epoca.

 

 

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5 commenti

  1. Spider woman è notevole proprio perchè impossibile, ma per una dotata di super poteri tutto è possibile. In più tutto il disegno rende benissimo la plasticità della mossa felina di appiattimento al suolo e l’assenza degli occhi completa l’opera. Se era insignificante lui l’ha resa significante. Chiunque di noi provasse a ricalcare fotografie non otterrebbe i risultati che ha ottenuto Manara, che per quanto mi riguarda oltre al segno possiede diversi talenti, come ad esempio le inquadrature sempre perfette e la capacità di dare luce alle sue opere, certo non ai livelli di Caravaggio.

  2. […] Ma per iniziare, vi piacerebbe vedere le copertine di Diabolik disegnate da Alessandro Biffignandi, l’illustratore dei mitici tascabili della Edifumetto? Va be’, la Jaguar dipinta di rosso è un piccolo sacrificio sopportabile. Oppure preferite la classica Eva sofisticata e freddina, qui raffigurata dall’ottimo Giuseppe Palumbo? O magari vorreste ammirare i fumetti di Diabolik realizzati da Milo Manara? Qui sotto c’è un Manara ancora giovane, ma già con le idee chiare a giudicare dal lato B di Eva Braun… volevo dire il filosofo, Kant.Abbiamo anche un Manara più maturo nello stile, ma deludente nella scelta castigata. Però, finalmente una signora Kant con lo sguardo seducente! Verrebbe anche da pensare che sotto la gonna non abbia niente.Potrebbe succedere che Manara disegni davvero Diabolik, magari in un numero speciale, dato che è amico di Mario Gomboli (l’attuale editore del re del delitto) sin da quando lavoravano insieme su Genius, alla fine degli anni sessanta. Personaggio che, tra l’altro, era un clone di Diabolik. Come si può vedere qui sotto, e ancora meglio nell’articolo “Il punto debole di Manara”. […]

  3. […] Angiolini lascia le edizioni Erregi (dalle iniziali dei nomi di battesimo dei due soci) per realizzare Vartan, l’indiana bionda, di Furio Viano (l’abbiamo già visto come editore di Genius nell’articolo su Manara). […]

  4. […] come Adam Hughes, Garry Leach, Kevin Nowlan, Mike Harris, Arthur Suydam, Horacio Altuna e Milo Manara furono presenti fin dagli esordi del magazine e ad essi si affiancarono talenti come Richard […]

  5. […] Il Gioco? È il fumetto più famoso di Milo Manara, un’opera che ha avuto uno straordinario successo internazionale nella quale l’autore […]

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