
Paolo Caccia Dominioni scrittore
Lo scrittore Paolo Caccia Dominioni è stato autore di una fitta produzione letteraria fatta di cronache e diari di guerra. Ma è stato anche architetto e illustratore: uno straordinario illustratore. E solo un grande illustratore potrebbe vantarsi di aver non solo suscitato l’ammirazione di Hugo Pratt (1927-1995), ma di averne influenzato lo stile e forse anche condizionato i gusti, facendone quel fanatico di uniformi e soprattutto di libri militari che un giorno avrebbe portato il grande artista veneziano a possedere una delle più incredibili librerie tematiche private.
Libri spesso costosissimi che Hugo Pratt accumulava incessantemente nella sua villa di Losanna. Un mattino di novembre del 1993 lo accompagnai in giro per Milano a caccia di librerie dove spese più di un milione di lire per pochi straordinari libroni illustrati. All’epoca non conoscevo Paolo Caccia Dominioni e non sapevo dell’ammirazione che Hugo Pratt aveva per lui. Di Dominioni Hugo Pratt ci ha lasciato un bel ricordo nel testo intitolato “Un maestro” in un catalogo della galleria Nuages.
Leggiamolo.








Il ricordo di Hugo Pratt
Nel 1943, sfogliando un libro a soggetto militare delle Edizioni Alfieri, di Alberto Bechi Luserna, illustrato da un disegnatore allora poco conosciuto, capii subito di trovarmi di fronte a qualcuno che sapeva usare molto bene il pennino da disegno. Gli illustratori più famosi di allora in Italia erano Terzi, Tofano, Porcheddu, Gustavino e Albertarelli, che venivano pubblicati nella Scala d’oro della Utet e nell’Enciclopedia dei ragazzi. Cercai di decifrare la sigla del disegnatore e finalmente ne conobbi il nome: Paolo Caccia Dominioni di Sillavegno. Io, che venivo dalle ex colonie italiane, trovai nei suoi disegni alimento per i miei ricordi. Parlo di ricordi: non di nostalgie né, tanto meno, di malinconie. Quei disegni mi accompagnano da anni e fanno bella mostra di sé nella mia biblioteca. Quelli in mio possesso sono vecchi libri di Longanesi, ma il volume che preferisco è “Britannia in armi”, edizione del 1943.








L’incontro












Ebbi occasione di conoscere Sillavegno e rendergli omaggio nella sua casa in Veneto, dove mi intrattenne gentilmente ricordando, oltre a molte altre cose, un amico comune, nonché nemico rispettato: il maggiore Peniakoff della Popsky Private Army, in forza all’Ottava armata. Furono un paio d’ore molto importanti, per me. Mi ripromisi allora di chiedere a Paolo Caccia Dominioni il permesso di pubblicare i suoi disegni di soldati coloniali in una futura introduzione degli “Scorpioni del Deserto”. Oggi, finalmente, riesco ad offrire ai lettori di questo racconto le stupende tavole reggimentali del mio grande collega che ammiro e ringrazio. Sull’uomo ci sarebbero molte cose da scrivere, ma per chi ne volesse sapere di più, esiste un bellissimo libro intitolato “Un uomo, Paolo Caccia Dominioni” (Rivista Militare, Roma 1988), con quasi tutti i suoi disegni.
Hugo Pratt






(Fonte: http://www.ilsestantenews.it/)