ANTOINE WIERTZ, L’ARTISTA ROMANTICO DELL’ORRORE

ANTOINE WIERTZ, L’ARTISTA ROMANTICO DELL’ORRORE

Ho vissuto a Bruxelles abbastanza a lungo per sapere che gli orari di apertura dei musei sono più difficili da decifrare dei rotoli del Mar Morto.

Fino a qualche tempo fa il Museo di Arte e Storia era solito infastidire i turisti chiudendo metà delle sue stanze un giorno e l’altra metà il giorno successivo. Quindi, se era martedì, potevi ammirare l’arte mesopotamica, ma dovevi tornare mercoledì per goderti la scultura gotica.

Il Museo di Belle Arti può essere altrettanto irritante, a modo suo, chiudendo il dipartimento di arte antica dalle 12 alle 13 e quello di arte moderna dalle 13 alle 14. O è il contrario? Per quanto attentamente studi gli orari, arrivo sempre all’arte surrealista proprio quando stanno buttando tutti fuori.

Il Museo Wiertz, nel quale ci soffermiamo per mostrare le opere dell’autore dal quale prende il nome, è ancora più seccante. Questo piccolo museo è situato in uno splendido studio d’artista del XIX secolo, proprio dietro il Parlamento europeo. La rivista francese Geo l’ha recentemente messo nell’elenco dei musei più belli del mondo.

Puoi giudicare da solo. O meglio, potresti, se il cancello non fosse chiuso a chiave. Fermé, si legge all’ingresso. Gesloten, dice nell’altra lingua di Bruxelles, l’olandese, tanto per essere più chiaro.

Museo Wiertz

Antoine Wiertz, “Fame, follia, crimine”

 

Gli orari di apertura qui possono ridurre il turista in lacrime. Il museo è chiuso sempre a pranzo. Ed è chiuso ogni due fine settimana. Ma non ti dicono quale fine settimana. Anche nei fine settimana quando è aperto, è necessario prenotare una visita di gruppo per un minimo di dieci persone.

Forse non a caso i dipinti in mostra all’interno (che ovviamente non vedrò mai) sono in gran parte dedicati alla disperazione.

Antoine Wiertz, “Suicidio”

 

Un dipinto mostra una donna belga così presa dalla fame che ha bollito il suo bambino in una pentola. Un altro mostra un uomo che si fa saltare il cervello con un colpo di pistola. Magari dopo aver cercato di entrare nel Museo Wiertz di sabato.

Il Museo Wiertz di Bruxelles una figura artistica alquanto controversa del movimento romantico belga

Antoine Wiertz, Due ragazze

 

Il museo, che ha conservato l’atmosfera originale, è dedicato al pittore, scultore e scrittore Antoine Wiertz (1806-1865), una figura artistica alquanto controversa del movimento romantico belga.

 

Wiertz amava realizzare spettacolari tele giganti, come quella intitolata Greci e troiani che combattono per il corpo di Patroclo, lunga ben otto metri.

Antoine Wiertz, “Greci e troiani che combattono per il corpo di Patroclo”

 

Wiertz è anche noto per i soggetti drammatici e scene orrifiche. Il suo dipinto più famoso è probabilmente Due ragazze, in cui una giovane donna affronta uno scheletro, riflettendo il fascino dell’artista per la morte e la fragilità della vita umana. Wiertz ha anche prodotto numerosi ritratti e autoritratti.

Il Museo Wiertz di Bruxelles una figura artistica alquanto controversa del movimento romantico belga

Antoine Wiertz, Satana

 

La realizzazione di questo laboratorio-museo nel quartiere Léopold di Bruxelles fu concordata nel 1850 tra Wiertz e il governo belga. L’anno successivo, alla morte dell’artista, l’intera collezione di opere fu lasciata in eredità allo Stato. Dal 1868, il Museo Wiertz fa parte dei Musei reali di Belle arti del Belgio.

Antoine Wiertz, Giovane strega

 

 

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