L’INFLUENZA DELLA MITOLOGIA GIAPPONESE NEI MEDIA

mitologia giapponese

Da dove vengono molti dei mostri e delle creature fantastiche presenti nei manga e negli anime? La risposta è semplice: dalla mitologia giapponese.
Bisogna tenere presente che il Giappone è un paese animista e politeista, quindi ricco di spiriti e divinità di vario tipo che risalgono all’antichità. A differenza dell’Occidente, dove le credenze antiche sono state spazzate via dalla religione cristiana.

 

La mitologia giapponese è sempre viva

La mitologia giapponese è chiamata Shin-to’, dottrina degli spiriti. Molte storie leggendarie sono state tramandate di generazione in generazione, rimanendo fedeli nel tempo.
Un elemento caratterizzante della mitologia giapponese è la funzione di alcune figure che non sono solo eroi, mostri o semidei come nella religione greco-romana. Una gran parte di personaggi sono creature descritte come entità mistiche buone o cattive, spiriti quasi onnipotenti che possono apparire ovunque per motivi non sempre chiari. Possono richiamarsi all’oltretomba o alle forze della natura.
Questi personaggi della mitologia giapponese non appaiono solo nei racconti tramandati oralmente, ma vengono ripresi dalla narrativa, dal fumetto, dall’animazione e dai film che infondono loro una nuova vita.

 

Yokai fantastici e dove trovarli

Gli Yokai sono senza dubbio tra le figure più popolari della mitologia giapponese. Il termine deriva da Yo, che vuol dire magia, e Kai, che significa misterioso.
Si tratta di creature leggendarie legate al mondo della stregoneria. Alcune sono paragonabili ai mostri e vengono divisi in categorie: da quelle portatrici di sventure a quelle ingannatrici; fino agli Yokai benevoli e di buon cuore.
Ognuno di questi personaggi si lega agli esseri umani praticando magie, maledizioni e fatture per ottenere un proprio scopo o per adempirlo per conto di qualcun altro, magari sotto costrizione.

Anche dal punto di vista estetico, gli Yokai ci ricordano molto da vicino personaggi ed elementi presenti nei manga e negli anime. Un personaggio che si presta benissimo come esempio è Inuyasha di Rumiko Takahashi, dato che è direttamente ispirato alle leggende del Giappone medievale. Lo stesso Inuyasha è figlio di un demone-cane.
Molti Yokai sono associati agli animali e ne prendono alcune caratteristiche fisiche (un po’ come per il moderno genere furry). Sempre in Inuyasha troviamo anche un Kitsune (demone volpe) nei panni del piccolo Shippo e una Bakeneko, uno spirito gatto, chiamato Kirara.

Quello dei Pokemon è invece un mondo in cui si cacciano e si allenano pseudo-animali in grado di compiere gesta speciali e che possiedono una propria coscienza. Anche negli antichi miti che parlano di Yokai si leggono storie di cacce a queste creature.

Ci sono altri Yokai che personificano misticamente specie animali, come il Baku, un tapiro, e il Kappa, simile a una rana che abita fiumi, laghi e stagni.
Tra gli Yokai più temuti c’è la Yoki-onna, ovvero la Signora delle nevi. La leggenda narra che era una donna bellissima morta a causa di una tempesta di neve, poi ritenuta la responsabile delle bufere. La Yoki-onna ha la pessima abitudine di appare ai viandanti durante le tempeste per congelarli con il fiato.

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Altri Yokai sono umanoidi che, durante fasi di instabilità emotiva, subiscono delle mutazioni e hanno dei comportamenti anormali. Tra questi risalta la Rokurokubi, una donna che durante la notte è in grado di allungare il collo a dismisura.

 

Gli Yurei respinti dall’aldilà

Oltre agli Yokai nella mitologia giapponese ci sono gli Yurei, spiriti o fantasmi di uomini che hanno avuto una morte violenta e il cui rito funebre non è stato eseguito correttamente, condannandoli a un’eternità senza pace.
Secondo le leggende ogni uomo possiede un Reikon, cioè l’anima che aspetta di ricevere i riti funebri per ricongiungersi ai suoi cari. Qualora questi riti non si dovessero verificare, o vengono svolti scorrettamente, l’anima vaga nel mondo dei mortali cercando di stabilire un contatto con loro in modo inquietante e talvolta anche pericoloso. Per esempio spostando gli oggetti di una casa.
Esistono riti che scacciano o allontanano gli spiriti maligni come gli Yurei: la mitologia giapponese è perfettamente intrecciata nella vita e nella società, arrivando a plasmare modelli di comportamento, tradizioni e modi di dire.

 

Antichi spiriti e creature in chiave moderna

Tra i manga e gli anime che hanno attinto a piene mani a queste tradizioni leggendarie c’è Ranma 1/2, ancora della mangaka Rumiko Takahashi, che vive le sue avventure tra individui in grado di trasformarsi in animali. Lynn Okamoto ha realizzato Elfen Lied, una versione modernizzata della Rokurokubi dal lungo collo. Mentre Yoshihiro Togashi, con Yu degli Spettri, ha avvicinato il suo pubblico al mondo degli spiriti e delle anime dei defunti.

Attraverso queste nuove vicende nei manga e negli anime, respirano e vivono tanti elementi caratterizzanti di una cultura affascinante e unica nel suo genere.
Non ci sarebbe da stupirsi, se un giorno, anche noi occidentali ammiratori dei personaggi giapponesi pensassimo alla turbinosa Yoki-onna mentre siamo per strada sotto una pioggia improvvisa senza l’ombrello…

 

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