MARTEN TOONDER PER I NAZISTI ERA AMERICANO

Marten Toonder

Marten Toonder, il più importante autore di fumetti olandese, nasce il 2 maggio 1912 nella città portuale di Rotterdam.
A 19 anni accetta la proposta del padre, capitano della marina mercantile, di fare un viaggio a bordo della sua nave diretta verso il Sudamerica.

A Buenos Aires, Toonder fa la conoscenza di Jim Davis, un animatore che ha lavorato con il grande disegnatore argentino Dante Quinterno. Le creazioni di Quinterno lo colpiscono a tal punto che decide di diventare anche lui disegnatore.

“Doris en Daantje” (Extra Magazine, 1935)

 

Ritornato a Rotterdam, per imparare l’arte del disegno Marten Toonder frequenta per breve tempo la locale Accademia d’arte. Dopo aver svolto il servizio militare, nel 1933 inizia la carriera disegnando storie illustrate per quotidiani come il De Nederlander, con Bram’s Avonturen, e con Tobias per l’Ideaal.

“Japie Makreel” (da Doe Mee)

 

Nell’ottobre del 1933, Marten Toonder collabora alla Nederlandsche rotogravure maatschappij, una casa editrice di Leida, creando un gran numero di vignette satiriche. Oltre ad alcuni fumetti come Ukkie Wappie (noto anche come Uk en Puk), Fik en Fok, Dikkie en Dunnie e Jim en Soe. Realizza anche storie a fumetti su Stan Laurel e Oliver Hardy.

“Fik en Fok” (Abc, 1933)

 

Instancabile, disegna le avventure dell’orso bianco Thijs IJs, scritte dal fratello Jan Gerhard Toonder (1914-1992), dal marzo 1934 all’ottobre 1938 per il quotidiano Nieuwsblad van het Noorden.

“Uk en Puk” (Unicum, 1935)

 

Dal 1939, Marten Toonder collabora con l’agenzia internazione di Fritz Gottesmann, il titolare della quale dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista si è dovuto trasferire in Olanda. Toonder lavora come autore anonimo di alcune serie di fumetti create da disegnatori austriaci, con i quali l’agente ha perso i contatti dopo la fuga, come The Boss di William Timym e Hannibal di Erwin Barta. Quando i tedeschi invadono anche l’Olanda, il proprietario dell’agenzia Fritz Gottesmann, essendo ebreo, deve sparire dalla circolazione. Nascosto dall’inizio del 1941, viene scoperto nell’agosto del 1944 e inviato nel campo di sterminio di Mauthausen, dove trova la morte nel febbraio del 1945, pochi mesi prima della fine della guerra. Anche se il suo nome è quasi dimenticato, Fritz Gottesmann ha costituito il più importante centro produttivo di fumetti olandese dell’epoca.

De Koning van het Oerwoud (Bravo, 1940)

 

Nei primi anni quaranta Toonder realizza per il diffuso settimanale di fumetti Bravo diverse serie, come Dikkie en Dunnie e De Koning van het Oerwoud.
In questo periodo la mole di lavoro per Toonder è ormai tale che deve chiamare in aiuto il giovane e promettente disegnatore Wim Lensen.

Nel 16 marzo 1941 il gattino Tom Poes fa la sua prima apparizione in quello che ancora oggi è il più venduto quotidiano dell’Olanda, il De Telegraaf, dove prende il posto delle strisce di Topolino (che gli occupanti tedeschi avevano ovviamente vietato, dato che gli americani, pur non essendo ancora in guerra, non si potevano certo definire loro amici).

Inizialmente presentato con le didascalie, in un secondo momento Tom Poes avrà le nuvolette dei fumetti. Sarà il principale personaggio di Marten Toonder, e il fumetto olandese di maggiore successo.


Phiny Dick (1912-1990), scrittrice di libri per bambini e moglie di Toonders dal 1935, scrive le didascalie dei primi episodi di Tom Pies, ma poi lascerà anche l’incombenza dei testi al marito.


«Tom, guardando dietro l’angolo, vide un gigante provenire con grandi passi dalla grotta della montagna, cantando a voce alta. Ma non era solo! Dietro al gigante venne un altro gigante e poi un altro ancora…».

La successiva versione a colori della prima storia di Tom Poes

 

La prima avventura di Tom Poes contro la banda dei ladri giganti riscuote subito successo tra i lettori, ma i tedeschi pensano che, dato lo stile “americano”, l’autore non possa essere un olandese. Solo dopo essersi accertati che il disegnatore è effettivamente Marten Toonder, gli occupanti concedono il permesso di realizzare altre storie di Tom Poes.


Nella terza avventura di Tom Poes si aggiunge il personaggio fisso di Olivier B. Bommel, un orso antropomorfo che diventerà la figura chiave delle successive 174 storie del gattino bianco.

L’enorme successo genera una grande richiesta di prodotti dedicati a Tom Poes, come cartoline, puzzle, giocattoli, calendari e altro ancora. Per far fronte al lavoro Toonder deve coinvolgere sempre più disegnatori e presto si trova a dirigere uno studio che sfornerà molti dei principali autori del fumetto olandese.

In questo periodo Marten sviluppa un forte interesse per i cartoni animati. Pensando a Pat Sullivan (creatore di Felix the Cat), Max Fleischer (Betty Boop e Popeye) e Walt Disney (Mickey Mouse) decide di produrre anche lui dei cartoni.
Così, mentre la Seconda guerra mondiale continua a infuriare, Toonder si trasferisce ad Amsterdam per fondare la Geesink-Toonder Produkties in società con Joop Geesink, un appassionato di burattini, producendo all’inizio film d’animazione commerciali per aziende come le Ferrovie Olandesi e la Philips. Quindi inizia la lavorazione a un film animato con protagonista il gattino Tom Poes, finanziato dalla società tedesca Degeto.
Per tutto il 1942, Marten lavora al cartoonfilm, questo il nome del genere in olandese, ma a causa del peggiorare della situazione bellica prima viene tagliata l’elettricità allo studio, poi arriva il razionamento dei generi alimentari e infine subentra in tutto il Paese il cosiddetto inverno della fame del 1944-1945: la produzione deve essere definitivamente interrotta.

Sopra e sotto, due immagini del film mai completato di Tom Poes

Il film non verrà mai concluso, ma almeno permette a diversi disegnatori olandesi di sfuggire al lavoro forzato in Germania. La collaborazione di Toonder con Geesink dura fino al 1943, quando il secondo decide di dedicarsi completamente all’animazione dei burattini, la cosiddetta puppet animation.
Quando la gestione del De Telegraaf passa direttamente a un ufficiale delle SS naziste, Toonder interrompe anche la pubblicazione di Tom Poes.

Dopo la guerra Marten Toonder viene accusato di collaborazionismo per aver lavorato al soldo dei tedeschi: il disegnatore si difende spiegando che, a partire dal 1944, ha falsificato documenti per conto della Resistenza e realizzato vignette contro gli occupanti per la stampa clandestina. Divenuto una istituzione nazionale come autore di fumetti, nel 1982 ottiene una onorificenza reale per il suo contributo alla liberazione del Paese.

Lentamente lo studio riprende a sfornare fumetti, lasciando perdere i cartoni animati.


Toonder crea nuovi personaggi come Kappie, un capitano della marina mercantile che vive una lunga serie di avventure dal 1945 al 1972, e Panda (proprio un panda), pubblicato dal 1946 al 1988.

Primo episodio di Panda (dal quotidiano Utrecht Nieuwsblad, 23 dicembre 1946)

 

Nel marzo 1947, il gattino Tom Pues e l’orso Oliver B. Bommel tornano a essere pubblicati, ma non dal De Telegraaf, bensì dai quotidiani Volkskrant e De Nationale Rotterdamse Courant (oggi NRC Handelsblad). Il gattino viene ripreso anche da giornali belgi, danesi, inglesi, finlandesi, francesi, tedeschi, indonesiani, svedesi e anche dai giornali dei paesi comunisti come la Cecoslovacchia e la Iugoslavia. In Italia, invece, Tom Pues rimarrà inedito.

Tom Poes viene pubblicato in ceco nel 1941

E in serbocroato sulla rivista Pingvin

 

Tom Pues inizia ad essere molto amato in alcune regioni francesi, a seguito della pubblicazione su diversi quotidiani locali, e, sempre in Francia, verrà venerato dai collezionisti dei fumetti editi dalla Artima negli anni cinquanta (qui sopra una storia tratta dall’albo Tom Pouce n. 5 del marzo 1959, che presenta anche personaggi di altri autori). Altre avventure in lingua francese sono state proposte dalla Pressibus.

All’inizio il gattino Tom Pues è rivolto solo ai bambini, ma Toonder intuisce che anche i ragazzi possono essere coinvolti dalle sue storie. Così i testi si fanno più complessi e le illustrazioni vengono arricchite di particolari.
Come scrive l’autore del sito di Lambiek: «Senza perdere il loro fascino, i personaggi diventano sempre più archetipici, le avventure si concentrano su elementi fantascientifici, sui temi sociologici, filosofici ed ecologici senza però mai diventare troppo realistici. L’autore evidenziava i contrasti tra l’individuo e la folla, tra la natura e la tecnologia e, infine, tra il bene e il male».

Prima apparizione di Koning Hollewijn, nel 1954

Re Hollewijn con la figlia Wiebeline Wip

 

All’inizio del 1954 Toonder lancia la nuova serie Koning Hollewijn, basata su un re e sua figlia. La striscia uscirà ogni giorno sull’olandese De Telegraaf fino al giugno 1971, oltre che in Danimarca, Svezia e Francia. Qui i disegni semirealistici realizzati con il pennino differiscono notevolmente dai lavori precedenti, ricordando i disegni di satira politica che aveva prodotto durante e subito dopo la guerra.

Come si svolge il lavoro nello studio? Toonder discute i soggetti delle storie a fumetti con i suoi sceneggiatori, come il prolifico Lo Hartog van Banda, mentre disegnatori come Carol Voges, Ben van Voorn, Ben van ‘t Klooster, Dick Matena, Terry Willers, Fred Julsing e Piet Wijn gli forniscono perfino dei disegni a matita, alcune volte parzialmente inchiostrati. Ma il lavoro viene sempre supervisionato e firmato da Marten Toonder.

Tom Pues con le nuvolette che hanno sostituito le didascalie

 

Nel 1965 Toonder lascia ai collaboratori la gestione dello studio per trasferirsi in Irlanda, dove si concentra sulla saga di Tom Pues.
Da quel momento le storie del gattino vengono prodotte dalla sola sua immaginazione, dai testi fino all’inchiostrazione.


La striscia sopra esprime bene le atmosfere quasi fiabesche di Marten Toonder: si noti in particolare il modo aggraziato con il quale disegna Tom Pues.

Oltre a Tom Poes, negli anni settanta Toonder inizia la serie De Goeroe, sempre per il De Telegraaf insieme al figlio Eiso (1936-2014) e all’irlandese Peter Hoye, usando la firma collettiva Peter Abel.

Nel 1985, all’età di 72 anni, Toonder ritiene di avere ormai raccontato tutto quello che poteva: il 20 gennaio 1986 viene pubblicata la sua ultima strip del gattino e del suo amico orso.

Solo negli anni ottanta escono 32 albi a fumetti a colori che raccolgono le nuove avventure di Tom Poes.

L’albo “Tom Poes en de Ijzige Heinen”, del 1981

 

L’uso inventivo e innovativo del linguaggio di Marten Toonder nei suo fumetti ha arricchito la lingua olandese, regalandole diversi neologismi.

Il grande vecchio maestro dei fumetti olandesi trascorre gli ultimi anni della sua vita nella casa di riposo per artisti nella città olandese di Laren. Muore nel sonno alle prime ore del 27 luglio 2005.


La sua ultima striscia di Tommasino (come amo chiamarlo) che corre verso l’avventura, dando le spalle ai lettori, è un vero e proprio addio.

 

Il film


Nel 1983 è stato realizzato un film di 82 minuti tratto da un episodio di Tom Pues e Oliver B. Bommel uscito come fumetto nel 1957. Il titolo è Als je begrijpt wat ik bedoel, letteralmente Se sai quello che voglio dire, una frase tipica dell’amico del nostro gattino.

Un violento temporale scuote la notte di un venerdì 13, quando Tommasino trova un uovo di drago nel giardino del castello. Uovo che poi si schiude davanti al signor Bommel, facendo uscire un draghetto assolutamente innocuo e docile. L’animale pensa che Bommel sia suo padre, perché è la prima persona che vede alla nascita. Così l’orso Bommel, come già aveva fatto con Tom Pues, si prende cura del piccolo drago chiamandolo Zwelgje.


Purtroppo Zwelgje rivela un debole per le cose luccicanti, come le monete, e questo provocherà qualche guaio…

 

 

1 commento

  1. Articolo molto interessante, come anche il precedente.

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