INVASIONI ALIENE ECLATANTI E INVASIONI STRISCIANTI

INVASIONI ALIENE ECLATANTI E INVASIONI STRISCIANTI

Il 15 agosto del 1945, Hiro Hito, il divino imperatore del Giappone, mentre due delle sue città ancora bruciavano nella fornace atomica, firmò la resa incondizionata. Il mondo intero tirò un sospiro di sollievo, la guerra che aveva causato decine e decine di milioni di morti era finita!

L’illusione durò un attimo perché il fungo radioattivo che si era sollevato dai corpi carbonizzati di Hiroshima e Nagasaki aveva creato un nuovo “inferno” potenziale, peggiore di tutti quelli che, con insensata ostinazione, l’umanità aveva generato nei millenni precedenti. L’Unione Sovietica e gli Stati Uniti d’America, i due colossi usciti trionfanti, e i loro alleati si contrapponevano ora in un perfido gioco dall’equilibrio instabile, ordigno contro ordigno, come in una infantile gara al massacro. Era iniziata quella Guerra fredda che per quasi 50 anni avrebbe schiacciato l’intero pianeta in una spirale di paranoia. Negli Usa la paranoia si era presto concretizzata in un nuovo nemico da combattere: il “pericolo rosso”. Il Paese venne soffocato dal maccartismo, che annusava la minaccia bolscevica in ogni angolo riposto. La ricca America dell’operoso capitalismo aveva ii diritto di difendersi da ogni attacco al suo “stile di vita” ma, come spesso capita, si scatenò una dissennata caccia alle streghe che portò l’intolleranza ai massimi livelli.

Il cinema, da sempre specchio della società americana, colse questi umori e ne cavalcò le tensioni. Allo scoccare degli anni Cinquanta nelle sale cinematografiche iniziò una massiccia invasione aliena. Dietro ogni creatura spaventosa, ogni vischioso baccello e ogni mostro tentacolare pareva avvertirsi l’ombra dell’invasore comunista. Fondamentalmente gli sceneggiatori scelsero due grandi filoni, quello dell’invasione di massa e quello dell’infiltrazione strisciante.

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Al primo modello fanno capo film celebri come “La Guerra dei Mondi” (War of the Worlds, 1953) in cui esseri potentissimi squassano la Terra con i loro indistruttibili “tripodi” e annientano ogni resistenza umana prima di essere sconfitti dalla “Divina provvidenza” (concretizzatasi nelle letali forme batteriche terresti che sgominano gli invasori).

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O “La Terra contro i dischi volanti” (Earth versus the flying saucers, 1956), film con protagonisti alieni dalle fattezze robotiche che infliggono immani distruzioni alle nostre città prima di essere, inopinatamente, sconfitti dalla scienza terrestre.

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Per sua natura più inquietante è il modello dell’invasione subdola, che vanta anch’essa illustri esempi. Ne “Gli Invasori spaziali” (Invaders from Mars, 1953), gli alieni si nascondono nel sottosuolo, da dove imprigionano gli esseri umani convertendoli in schiavi al loro servizio.

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In “Ho sposato un mostro venuto dallo spazio” (I married a monster from outer space, 1958) l’invasione coinvolge addirittura il talamo domestico, quando la giovane sposina si accorge casualmente che dietro le avvenenti fattezze del suo amato si nasconde un orripilante mostro extraterrestre.

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E chi non ricorda gli algidi e bellissimi bambini telepatici de “Il Villaggio dei dannati” (The Village of the damned, 1960), autentica avanguardia di una invasione aliena?

invasion_of_body_snatchers_1956_poster_032E, soprattutto, quell’autentico capolavoro, non solo del cinema di “genere”, che va sotto il titolo de “L’Invasione degli Ultracorpi” (Invasion of the body snatchers, 1956)? L’atmosfera che permea tutto il film è sempre più angosciante, man mano l’intera popolazione di Santa Mira viene sostituita da cloni alieni, privi di sentimenti, generati da enormi spore giunte dallo spazio. Di chi fidarsi? A chi rivolgersi? Come fermare una malefica epidemia?

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Tuttavia, Hollywood dimostrò di possedere potenti anticorpi contro l’isteria di massa proponendoci modelli virtuosi di “Invasori buoni” come i Klaatu e Gort di “Ultimatum alla Terra (1951), o l’orribile ma pacifico equipaggio di “Destinazione Terra” (It came from outer space, 1953) che dopo le iniziali incomprensioni familiarizza con i terrestri.

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Persino l’arma dell’ironia venne usata con sagacia nel film che narra la più buffa ed inusuale delle invasioni. In Plan 9 from outer space (Id, 1958) un gruppo di improbabili extraterrestri in calzamaglia decide di attuare il piano n. 9 che prevede di riportare in vita i cadaveri e utilizzarli come esercito di conquista. Esempi alternativi, senza dubbio interessanti, ma probabilmente privi dell’impatto emotivo che suscita la presenza dell’alieno “cattivo”.

Il nostro breve excursus si ferma qui, ma le invasioni continuarono anche nei decenni successivi e chissà che non avremo modo di parlarne…

2 commenti

  1. […] che minacciano la sopravvivenza del pianeta possono essere molteplici. Si va dalla classica invasione aliena ai mostri giganteschi come Godzilla, dalle orde di morti viventi al pazzoide che vuole conquistare […]

  2. […] volanti, che ha portato alla realizzazione di numerosi film di fantascienza (vedi l’articolo “Invasioni aliene eclatanti e invasioni striscianti”). Le premesse sembrano ottime, tanto che si decide di lanciare una testata nuova con il […]

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