I FUMETTI HORROR SCATENANO L’APOCALISSE

fumetti horror

I fumetti horror appartengono a un genere come il western, la fantascienza, il giallo, il bellico o il supereroistico.
Il genere horror, nato nell’ambito della letteratura romantica, riconosce i suoi maestri in Mary Shelley, Edgard Allan Poe e H.P. Lovecraft. Dalla letteratura, il genere horror si estende prima al teatro popolare e da qui, nei primi decenni del novecento, al cinema. Si sviluppa pian piano negli anni quaranta, per affermarsi come uno dei generi principali nella prima metà del decennio successivo.

 

I FUMETTI HORROR DEGLI ANNI QUARANTA

Il primo fumetto horror appare su un albo della Crestwood Publications, nota anche come Feature Publications e come Prize, un casa editrice di pulp e altre riviste che pubblica anche fumetti dagli anni quaranta ai sessanta. Nel n. 7 del 1940 di Prize Comics appare quella che è considerata la prima serie di fumetti horror: Frankenstein di Dick Briefer. Dato il successo, il mostro realizzato da Briefer ottiene un albo tutto per sé. Per la verità si tratta di una parodia dei film horror simile a quelle di Gianni e Pinotto. In seguito, l’editore impone a Briefer una svolta horror vera e propria, rovinando l’originalità del personaggio.

Il Frankenstein di Briefer, prima parodistico (sopra) e poi autenticamente horror (sotto)


Il primo albo interamente dedicato all’horror è il numero 13 di Classic Comics, pubblicato dalla Gilberton Company nell’agosto del 1943. Ogni numero della serie adatta a fumetti un romanzo diverso, questo contiene l’adattamento del “Dottor Jekyll e il signor Hyde” di Robert Louis Stevenson. La copertina è di Arnold Hicks, la sceneggiatura di Evelyn Goodman.


La prima rivista antologica completamente dedicata ai fumetti horror è Eerie, pubblicata nel gennaio 1947 dalla Avon Periodicals, della quale però esce un solo numero. Il team creativo include Joe Kubert e Fred Kida. L’albo contiene sei episodi abbastanza all’acqua di rose, per essere fumetti horror.

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Il primo comic book continuativo totalmente consacrato ai fumetti horror è Adventures Into the Unknown, pubblicato dall’American Comics Group a partire dall’autunno 1948. I primi due numeri, che si avvalgono del contributo di Fred Guardineer, presentano fumetti horror con fantasmi, lupi mannari, case stregate, burattini assassini e altri esseri soprannaturali.

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Il primo albo di fumetti horror della Marvel (durante il cambio di denominazione da Timely a Atlas) è Marvel Tales, uscito nell’agosto del 1949 con la chiusura dell’antologia di fumetti supereroistici Marvel Mystery Comics, continuandone la numerazione. Tra gli autori Stan Lee, già direttore della casa editrice, e Bill Everett, Syd Shores, Dick Ayers, Basil Wolverton.
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GLI ANNI CINQUANTA

Ec Comics

La Ec Comics è stata la casa editrice maggiormente responsabile del boom dei fumetti horror nella prima metà degli anni cinquanta. Ha prodotto le migliori serie con alcuni dei migliori autori. Come le altre, ha risentito delle polemiche scatenate dalla pubblicazione del saggio “Seduction of the Innocent” (La seduzione dell’innocente) dello psichiatra di origine tedesca Fredric Wertham, uscito nel 1954. Un saggio che mette in guardia dai fumetti in generale (Batman viene dipinto come un pedofilo che abusa di Robin) e soprattutto dai fumetti horror, accusandoli di essere una delle principali cause della delinquenza giovanile.
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Wertham viene convocato davanti alla Commissione senatoriale americana sulla delinquenza giovanile e, quantunque il rapporto finale della commissione non accusa i fumetti di alcun crimine, in esso si raccomanda gli editori di rendere spontaneamente meno forti i contenuti degli albi. Soprattutto i distributori, impauriti dalle manifestazioni contro i fumetti avvenute in diverse città, costringono gli editori a creare un organo censorio effettivo, non fittizio come quello del 1949, quando al centro delle polemiche erano i fumetti sui criminali. Così, nel 1955, viene fondata la Comics Code Authority (Autorità del codice dei fumetti).
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Il nuovo regolamento non solo bandisce le immagini violente, ma anche parole e concetti (come “terrore” e “zombie”), e stabilisce che i criminali dei fumetti debbano sempre subire una condanna esemplare. Questo codice di autoregolamentazione porta alla scomparsa di tutti gli albi della Ec Comics, eccetto il parodistico Mad che nel frattempo è diventato una rivista ed è quindi al di fuori della portata della censura riservata ai comic book. Diversi editori sono costretti a chiudere e le vendite del fumetto in America, fino a quel momento altissime, crollano senza più realmente risollevarsi tranne, in parte, a metà anni sessanta.


Tales from the Crypt della Ec pubblica alcuni dei più interessanti fumetti horror degli anni cinquanta. La serie trae origine da una storia di Al Feldstein, “Return from the Grave!”, pubblicata in Crime Patrol n. 15 del dicembre 1949 – gennaio 1950 (tutti gli albi della Ec, salvo Mad, sono bimestrali) nella quale esordisce il personaggio del Crypt Keeper (il Custode della cripta). Nel n. 16 vengono presentati altri fumetti horror, in numero superiore a quelli polizieschi ai quali l’albo è dedicato e, con il n. 17, viene cambiata la testata da Crime Patrol a The Crypt of Terror, mantenendo la numerazione. Dal n. 20, ottobre-novembre 1950, la testata diventa definitivamente Tales from the Crypt. Viene edita per 27 numeri, cessando la pubblicazione con il n. 46 di febbraio-marzo 1955. Vi lavorano alcuni dei migliori autori del genere: Al Feldstein (che ne è anche il curatore) e Harvey Kurtzman ai testi, Johnny Craig e Wally Wood ai disegni.

The Vault of Horror è un altro successo della Ec. Pubblicata dal 1950 al 1954, anche questa era una testata dedicata ai fumetti sui criminali, War Against Crime, della quale continua la numerazione. Il primo numero della nuova collana è già decisamente horror, con episodi su un uomo che ruba opera d’arte e finisce per essere immortalato nella cera. E su un altro tizio, convinto di essere un lupo mannaro, vittima di una bufala perpetrata dall’avido cugino.

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Il terzo albo di fumetti horror pubblicato dalla Ec è The Haunt of Fear, che inizia con tre numeri speciali nel 1950 e continua l’anno seguente come bimestrale. Il primo numero (che riporta il 17, perché continua la numerazione del bellico Two-Fisted Tales) include, tra l’altro, una casa stregata, un mago pazzo che si diverte a segare sul serio le persone convinto di poterle rimettere insieme e un “blob” di fango che divora le persone.

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Prize comics

La Prize Comics, filiale della già citata Crestwood, nel 1950 pubblica Black Magic di Joe Simon e Jack Kirby. Lo strillo di copertina assicura di presentare “veri e fantastici racconti di magia nera e le storie più strane mai raccontate”. In effetti l’albo pubblica spesso mostri adatti alle moderne metropoli, accanto a quelli classici.

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“A Silver Bullet for Your Heart!”
(Black Magic n. 3) è la storia di due cacciatori: uno si innamora di una bella e giovane donna dai capelli bianchi che incontra nel bosco, mentre l’altro lo avverte che potrebbe essere un lupo mannaro. Si tratta di una vicenda molto intensa grazie soprattutto ai disegni di Jack Kirby, che diversamente da quanto farà ai tempi della Marvel qui si inchiostra da solo.

La tavola d’apertura originale di “A silver bullet for your hearth!”

Atlas Comics

La Atlas Comics compare nel 1950, in precedenza si chiamava Timely (con questo nome è stata fondata nel 1939 da Martin Goodman, un editore di pulp). Dal 1961 si chiamerà Marvel, ma si tratta sempre della medesima casa editrice.

Adventures Into Terror debutta nel 1951. Il quarto numero ha la particolarità di presentare una delle più insolite storie di vampiri di sempre, “Vampire Brats”, nella quale una infermiera scopre che tutti i bambini sotto la sua sorveglianza hanno sete di sangue umano.
Tra i soggettisti spicca l’onnipresente Stan Lee. Tra i disegnatori Russ Heath, Joe Sinnott (futuro inchiostratore di Jack Kirby nei Fantastici Quattro), Gene Colan, George Tuska e Dick Ayers.

A
Un’altra testata, Adventures Into Weird Worlds, esce nel 1952. Le copertine raffigurano mostri, fantasmi e cadaveri che avanzavano verso esseri umani terrorizzati. Una delle migliori, realizzata da Carl Burgos (il creatore della Torcia Umana originale) per il n. 5, rappresenta una donna a letto mentre in primo piano la gamba scheletrica di una creatura con gli stivali fangosi sale dalle catacombe.
Tra gli autori Bill Everett, Joe Sinnott, Jim Mooney e Carmine Infantino, futuro direttore generale della Dc Comics.


Un altro comic book di fumetti horror della Atlas, Menace, debutta nel 1953.
Nel complesso questi albi della Atlas sono di livello modesto a causa della politica editoriale di Martin Goodman: quella di inondare il mercato per soffocare lo spazio ai concorrenti, e da Stan Lee, che non brilla come sceneggiatore horror anche per il superlavoro cui si sottopone.
Molti di questi brevi episodi sono usciti in italiano negli anni settanta, in appendice agli albi dei supereroi Marvel pubblicati dall’Editoriale Corno.

M

Dc Comics

Con Superman, Batman e Wonder Woman, la Dc Comics è stata una delle case editrici leader durante gli anni quaranta. Negli anni cinquanta anche la Dc non può evitare di entrare nel mercato in piena espansione dei fumetti horror, ma cercando di presentare serie più orientate al “mistero” che agli effettacci sanguinolenti.

Nel primo numero di House of Mistery uscito nel 1952, nella storia principale, “I Fell in Love with a Witch”, un detective privato si innamora di una donna i cui tre precedenti fidanzati sono morti in maniera violenta. Il fidanzato si chiede se sia una creatura omicida dotata di poteri soprannaturali…

Fawcett Comics

La Fawcett Comics, filiale della Fawcett Publications, è una delle case editrici di maggior successo negli anni quaranta. Il suo personaggio più popolare è Capitan Marvel, l’alter ego del reporter della radio Billy Batson, che si trasforma nell’eroe gridando “Shazam!”.

I fumetti horror debuttano alla Fawcett nel 1951, con The Magazine Is Haunted. Le storie sono introdotte dal Dr. Death, un cadavere scheletrico con un cappello a cilindro e un mantello vecchio stile.
Il fumetto “Il cadavere più strano” racconta di un disinfestatore piuttosto nervoso, perseguitato da tutte le creature che ha ucciso. Alla fine finisce rimpicciolito e viene attaccato da ragni e topi che si nutrono del suo corpo, restituendogli il favore.

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Strange Suspense Stories appare nel 1952. La sorprendente copertina del terzo numero mostra un uomo senza testa che attraversa un ponte dirigendosi verso una donna urlante. Le storie vantano autori come Bernard Bailey e George Evans.
Quando nel 1953 la Fawcett chiude il reparto dei comic book a causa di una querela per plagio intentata dalla Dc Comics, la testata viene acquistata dalla casa editrice Charlton.

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Anche Beware Terror Tales esce nel 1952. Le storie sono introdotte da una mummia sorridente con il cappuccio.

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Charlton Comics

La Charlton Comics, azienda di copertura della mafia di New York per riciclare il denaro sporco, è attiva dal 1946 al 1986. Famosa per lavorare con budget ridotti, paga poco i propri autori.
Il primo numero di The Thing esce nel 1952, con alcune storie memorabili introdotte da un personaggio invisibile chiamato The Thing (La Cosa). “Grunwald” racconta l’attacco a un faro da parte di orde di ratti voraci. “Hellfire of Doom” è il nome di un personaggio che ricatta una intera città usando i raggi infrarossi per provocare una combustione spontanea di persone innocenti. “The Creature” parla di un mostro giunto sulla Terra da un’altra dimensione.
Il numero 15 di The Thing è ricordato per la copertina del giovane Steve Ditko (futuro creatore dell’Uomo Ragno insieme a Stan Lee) raffigurante vermi giganteschi che distruggono una metropoli.

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Harvey Comics

La Harvey Comics è un casa editrice fondata da Alfred Harvey nel 1941, naturalmente a New York come praticamente tutte le altre.
Witches Tales debutta nel 1951 con una testata che orecchia il primo programma radiofonico horror: The Witch’s Tale.

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Chamber of Chills esce nel 1951. Per fare un esempio, nell’episodio “The Shrunken Skull” del numero 5, un uomo compra una scatola all’asta, la porta a casa eccitato e la apre per scoprirvi all’interno una testa rattrappita.

Il successo della Harvey sarà però dovuto dai fumetti per bambini, che la metterà in salvo dal Comics Code. Il suo personaggio principale, Richie Rich, creato nel 1953 da Warren Kremer, è una sorta di Zio Paperone bambino che in America avrà molto più successo dello Zio Paperone vero e proprio. Per decenni i fumetti per bambini della Harvey e quelli della Archie avranno un successo corrispondente a quello italiano di Topolino.

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Key Publications

La Key Publications, piccola casa editrice fondata da Stanley P. Morse, è nota anche per aver fatto debuttare il grande Steve Ditko.
H
Weird Mysteries, che debutta nel 1952 per durare dodici numeri, è una pubblicazione splatter, più che semplicemente horror. Per dare un’idea, nella copertina del quinto numero vediamo un cervello estratto da una testa collegata a elettrodi.

Potremmo aggiungere altre testate horror di altri editori, tutti spazzati via dalla caccia alle streghe scatenata da Fredric Wertham.
Solo con l’ammorbidirsi delle restrizioni autocensorie, alla fine degli anni sessanta, i fumetti horror potranno ritornare in edicola. Anticipati qualche anno prima dalle riviste in bianco e nero della Warren, a partire da quella dedicata a Zio Tibia (vedi QUI – NdR).

 

 

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