L’EROTISMO DI PRATT CONTRO IL SESSO DI MANARA
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Attenzione: contiene immagini vietate ai minori.
Hugo Pratt era un intellettuale prestato al fumetto che teorizzava l’avventura, il viaggio, la nobiltà d’animo e la vita picaresca.
In un mondo quasi di fiaba del secolo scorso.

Hugo Pratt
Disegnò l’avventura e le guerre sempre proiettato nel passato, rarissimi gli esempi di fumetti ambientati nella contemporaneità.
Il maestro veneziano Hugo amava il mare, gli spazi aperti, la fascinazione di terre esotiche e, ovviamente, le donne, ma forse più per l’aspetto seduttivo, per la magia, per il fascino erotico sottile che altro. Amava quello che “emanava una donna”, il profumo, la sensualità delicata ed evocata in maniera poetica.

Hugo Pratt
Non certo, nelle sue storie, per le tette e i culi o l’aspetto puramente erotico/pornografico insito “anche” in una relazione tra uomo e donna.
Il Pratt autore di Corto Maltese aveva un animo nobile, su questo non ci piove.
Discorso diverso per il maestro veronese Milo Manara, che della “sessualità solare, barocca, sfrontata e libertina” ne ha fatto la chiave principale del proprio successo editoriale da oltre 30 anni a questa parte.
Un successo disseminato di donne invasate di sesso, che amano provocare sempre e comunque denudandosi in maniera esagerata anche in contesti dove la nudità centra poco o nulla, come in “A riveder le stelle” o in “Caravaggio”. Opere quasi imbarazzanti per quanta gratuità ci sia.

Le eroine mutanti Marvel viste da Manara
Raramente una donnina di Manara ti cattura per la sua delicatezza di pensiero, per un suo modo di essere o di pensare: la donna di Manara è sempre erotica, di un erotismo visivo e mai intellettuale. La donna di Milo è la donna dei suoi sogni, parente lontana di Tinto Brass (forse) che del regista veneziano possiede la parte ludica e esclusivamente erotica.

Milo Manara
Con Milo abbondano le pose ammiccanti, tette, sederi disegnati con il compasso fino addirittura a estendersi in dettagli anatomici sul filo della raffigurazione pornografica (clitoridi, falli eccetera).
La donne di Milo non parlano e se pensano lo fanno poco. Però si espongono, catturano il lettore grazie alle loro pose.

Ancora due donne di Manara
La donna (in questo caso non ho scritto “donnina”) di Pratt, al contrario, si mostra poco, concede una tetta (forse) possibilmente velata. Un monte di venere acquarellato velocemente. Un segno fatto di rimandi e di suggerimenti e mai esplicito o volgare.
Una donna più da immaginare e sicuramente meno “carnale”.
Due modi agli antipodi di concepire la figura femminile che troverà la sintesi nella collaborazione avvenuta coi due libri “Tutto ricominciò con un estate indiana” e “El Gaucho” pubblicati pochi anni fa per i testi di Hugo Pratt e i disegni di Milo Manara.
Due fumetti di ampio respiro dove “finalmente” possiamo apprezzare appieno una donna finalmente completa nel suo essere un po’ santa (quella colta, riservata di Pratt) e un po’ puttana (quella sfrontata, esibita, denudata e sempre esposta di Manara).
Sapendo che nei due estremi, spesso, la verità sta nel mezzo.
© Pietro Vanessi
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