DAVE MCKEAN DA FUMETTISTA A ILLUSTRATORE

Nel mio negozio ci sono alcuni prodotti che riesco a vendere con molta facilità, gli albi di Dave McKean sono tra questi. Basta darli in mano al cliente, aprire una pagina a caso e il risultato sarà quasi sempre lo stesso: l’estasi (e la vendita).
Artista britannico, McKean nasce vicino a Londra, a Maidenhead, il 29 dicembre 1963. Nella sua vasta produzione ha ricoperto il ruolo di illustratore, fumettista, regista, fotografo e musicista (è un abile pianista jazz).
Ha prestato il suo talento in collaborazioni di livello, disegnando storie di David Almond, Richard Dawkins e collaborando dal 1987 in poi con Neil Gaiman.
In Italia i suoi albi sono facilmente reperibili essendo stati editi da Comic Art, Mondadori, Magic Press, Planeta De Agostini, Bao, Edizioni RW Lion ed Edizioni BD.
La fattura di ogni suo singolo albo è pregiata, dopo averne letto uno a caso a molti viene l’impulso di collezionarli tutti.
Sandman

Sandman
Lo cito per primo sorpassando cronologicamente gli altri perché è il prodotto di Dave McKean che lo ha reso celebre presso il grande pubblico, pur avendo realizzato solo le copertine. Sandman è scritto da Neil Gaiman e disegnato da diversi autori che si alterneranno nel corso del tempo (Sam Kieth, Mike Dringerberg, Coleen Doran, Marc Hempel, Kelley Jones, Jill Thompson e Michael Zulli).
Il protagonista è Morfeo, un Eterno che presiede al Regno del Sogno: liberatosi da un incantesimo, che lo ha tenuto prigioniero per 70 anni, deve ricostruire il proprio regno decaduto durante la sua assenza. La serie di comic book si sviluppa in 6 archi narrativi e quattro collezioni di racconti liberi. Mentre nei primi lo sviluppo della trama segue un ordine cronologico, i secondi approfondiscono il passato di Morfeo in luoghi, dimensioni ed epoche diverse.
Seguono poi due miniserie dedicate al personaggio di Death (1993-1996), gli albi The Book of Magic (1991) e Dream Hunters (1998), la raccolta Notti Eterne (2003) e la miniserie Overture (2013-2015).
Pubblicato tra il 1989 e il 1996 (escludendo gli albi fuori serie) dalla Dc Comics – Vertigo, in Italia è stato edito da diverse case editrici (Comic Art, Magic Press, Planeta De Agostini, RW edizioni).
Nel 1991 la Comic Art lo ho introdotto nei numeri 12 e 13 della rivista Horror e dall’Agosto 1992 passa alla serie DC Comics Presenta per 13 albi, giungendo poi a una edizione “personale” (Sandman Il signore dei sogni) per altri 12 albi, pubblicando così i primi 33 comic book dell’edizione originale statunitense.
Dal 1996 Sandman viene ripreso dalla General Press negli albi Il corvo presenta. Nel frattempo la casa editrice venne assorbita dalla Magic Press che incoraggiata dal successo ottenuto ripubblica le storie della Comic Art, per poi continuare con le storie inedite in Italia, in albi a tiratura limitata e più prestigiosi, interrompendo quando i diritti passano alla Planeta De Agostini. Dal 2006 quest’ultima casa editrice, spinta dalla richiesta dei lettori, ripubblica l’intera serie in albi da 96 pagine. Dal 2010 pubblica i primi due (di sette) nell’edizione cartonata per poi passare i diritti alla RW edizioni che ne ha continuato la pubblicazione. E dal 2010 lo ripubblica in 10 albi di prestigiosa fattura.
Il successo di questa serie è dovuta ai contenuti insoliti e profondi dei testi di Neil Gaiman, particolarmente adatti per un pubblico adulto. Alcuni considerano Sandman un prodotto letterario che unisce generi diversi come filosofia, mitologia e storia.
Nel 2002, Magic Press pubblica un volume in cui sono raccolte solo le 75 copertine di McKean dell’edizione americana.
Violent Cases (Casi Violenti)

Violent Cases
Nel 1986, McKean va a New York per proporsi come disegnatore di fumetti. In questa occasione conosce un altro inglese, Neil Gaiman (futuro creatore di Sandman), con il quale inizia a collaborare a un fumetto che valorizza lo stile, pur ancora acerbo, di McKean: Violent Cases, pubblicato nel 1987 da Dark Horse Comics. Ambientato negli anni sessanta, narra la storia di un bambino che incontra un anziano osteopata, ex fisioterapista di Al Capone. Il giovane protagonista viene catapultato attraverso i racconti del vecchietto nell’epoca dei gangster. Il tratto di McKean qui è molto realistico, con alcuni sprazzi espressionistici.
In Italia è stato pubblicato nel 1999 da Magic Press e nel 2010 da Edizioni BD.
Black Orchid

Black Orchid
Scritto da Neil Gaiman e pubblicato nel 1988 da Dc Comics, Black Orchid è la rilettura delle origini di un personaggio minore di Batman, in una miniserie di tre albi. Gaiman inizia a giocare con i personaggi dell’universo Dc gettando le basi per il linguaggio lirico, poetico, etereo che utilizzerà nel ben più celebre Sandman. Questo linguaggio ben si sposa con la natura della protagonista, morta e risorta, descrivendo quel rapporto puro e sincero che la natura ci offre, incontrando e scontrandosi con le trame di criminali come Lex Luthor. Uno stile che accarezza lo sguardo di chi legge con due colori principali: viola e verde. La sensazione è quella di cogliere un fiore e poi esserne punti. Questa miniserie getta le basi per lo stile che McKean utilizzerà nelle copertine di Sandman.
In Italia viene pubblicata per la prima volta nel 1990 come allegato della rivista Corto Maltese numero 85, 88 e 89 (secondo e terzo volume nel 1991). Viene poi ristampata in un unico volume nel 2012 da RW Lion.
Sempre nel 1988, McKean realizza le copertine della serie Hellblazer della DC Comics.
Arkham Asylum: Una folle dimora in un folle mondo

Arkham Asylum
Nel 1989, anno in cui esordisce Sandman, McKean collabora con lo sceneggiatore scozzese Grant Morrison guidandoci in un viaggio introspettivo nelle paure più nascoste del Cavaliere Oscuro.
In Arkham Asylum assistiamo alla discesa nella perdita delle certezze, in cui il senso morale di Batman subisce continue trappole psicologiche. Attirato nel manicomio criminale di Arkham dal Joker, Batman deve liberare degli ostaggi. Scontrandosi con i villain più amati dai lettori, Batman ne comprende le psicosi fino a renderle proprie. Scopre che un medico, il Dr. Cavendish, è il vero orchestratore della sommossa. Cavendish, dopo aver letto il diario del fondatore Amadeus Arkham si è immedesimato in lui e ha creduto di doverne continuare l’opera.
La storia va letta lentamente e ogni tavola vissuta nei suoi dettagli. Lo stile espressionista di McKean rende onore all’intento dello sceneggiatore di indurre a esplorare i lati oscuri di noi stessi. Lo stile di McKean viene paragonato da alcuni a quello di Bill Sienkiewicz, particolarmente attivo nella Marvel di Jim Shooter.
In Italia Arkham Asylum è stato pubblicato per la prima volta nel 1991 dalla rivista Corto Maltese (numeri 7, 8 e 9), dalla Play Press nel 1997 e nel 2005, da Planeta De Agostini nel 2008 e da RW Lion nel 2012 e 2014.
Signal to Noise

Signal to Noise
Nel 1989, Dave McKean collabora nuovamente con Gaiman pubblicando a puntate nella rivista The Face il fumetto Signal to Noise. Quest’opera viene riunita in unico volume nel 1992, nel Regno Unito da Victor Gollancz Ltd e da Dark Horse Comics negli Stati Uniti. Nel 1993, grazie a Signal to Noise, McKean vince l’Eisner Awards per “Il migliore album grafico – inedito”.
Si tratta della storia di un regista che immagina un film sulla reazione del popolo alla fine del mondo che sarebbe stata predetta per l’anno mille, le cui reazioni vengono illustrate da McKean con il “collage” di stili grafici che ha già utilizzato in Arkham Asylum. Il regista scopre poi di avere una malattia terminale, vivendo così in prima persona la reazione all’apocalisse che fino a quel momento avevano vissuto i personaggi del proprio film, unendo cosi fantasia e realtà con molte inquadrature strette che soffocano la lettura. Nell’opera troviamo il concetto di assenza di un Creatore, di cui forse l’uomo non riesce a coglierne i segnali. In diverse parti non c’è corrispondenza tra il racconto di Gaiman e le immagini di McKean, in questo modo viene sottolineato lo sfasamento tra il linguaggio codificato e il tumultuoso caos che vi è alla base.
In Italia Sisgnal to Noise viene edito per la prima volta nel 2014 da Edizioni BD.
Nel 1996 questa storia viene adattata da Gaiman per uno sceneggiato radiofonico della BBC, con le musiche di McKean.
Cages

Cages
Tra il 1990 e il 1996, McKean lavora sia ai testi sia ai disegni di Cages. Tra il 1990 e il 1993 viene edito da Tundra e dal 1993 al 1996 da Kitchen Sink, per un totale di 10 albi. La Tundra nel 1991 pubblica in un unico volume i primi tre albi e la Kitchen Sink nel 1998 unisce in un unico grande volume l’opera completa. Nuove edizioni vengono pubblicate nel 2002 da NMB Publishing e da Dark Horse Comics nel 2009 e 2010.
In Italia viene pubblicato per la prima volta nel 1998 da Macchia Nera e nel 2011 da Magic Press.
La graphic novel vince diversi premi, tra cui due Harvey Awards (nel 1992 per la migliore serie originale e nel 1996 per la migliore riedizione) e il Fauve d’or nel 1999, per il “miglior albo straniero a fumetti” nel Festival International de la bande desinée d’Angouleme.
Alle matite di Cages ha collaborato Clare Haythornthwaite. L’uso predominante di bianco, nero e grigio rende omaggio all’espressionismo di Egon Schiele. Ci sono anche richiami a Munoz e Mattotti. Le diverse storie di Cages portano il lettore a chiedersi cosa sia la vita e dove si trovi la realtà. Ci narra del significato dell’arte, legata a doppio filo con la natura di Dio, creatore e dunque artista. I personaggi spesso ci guardano dritti negli occhi bucando il foglio, rendendoci partecipi del loro spaesamento nel vagare senza punti di riferimento in quella che possiamo chiamare “post-modernità”. Solo nel prologo troviamo tavole a colori, in cui il suo stile pittorico fa da sfondo al concetto del Dio Artista. Nel retro di copertina dell’edizione italiana di Magic Press c’è il commento di Terry Gilliam (regista visionario) su quest’opera: “Ipnotico”.
La comica tragedia o la tragica commedia di Mr Punch

Mr Punch
Nel 1994, sempre con la collaborazione di Gaiman, pubblica per la britannica Gollancz Ltd la graphic novel intitolata La comica tragedia o la tragica commedia di Mr Punch, summa di tutti gli stili grafici descritti finora: le anatomie di Cages, le inquadrature lasciate in bianco e nero o con colori caldi prima e colori freddi dopo in cui si fondono fotografie digitalmente modificate, creando un collage che sottolinea il mescolarsi di realtà e fantasia. L’uso del fotoritocco trasforma le fotografie in opere pittoriche che ci guidano in un viaggio nella memoria di un uomo capace di grandi insegnamenti. Uno tra tutti: se portate una maschera abbastanza a lungo questa prenderà il sopravvento sulla vostra personalità. Nel tendone di Punch (la versione anglicizzata di Pulcinella) e Judy possiamo conoscere i misteri che i “grandi” nascondono ai “piccoli”, a patto di essere disposti a pagarne il prezzo con la nostra fanciullezza.
Nel retro di copertina leggiamo: “Strani burattini e un incubo di violenza e tradimento, in una fiaba nera d’infanzia, innocenza e adulto dolore”.
Durante un intervista nel Comicon di Napoli del 2012, McKean dice: “Le immagini possono essere di qualsiasi tipo, disegno, collage, fotografie… Questa è la definizione che mi basta. Le fotografie sono interessanti perché le persone credono molto nelle immagini fotografate. Credono siano più vere. Ovviamente non è cosi … Non a caso nel libro ho utilizzato le foto per narrare le parti che non sono reali, mentre la vicenda effettiva l’ho disegnata. Spero che le persone comprendano il messaggio”.
Punch viene pubblicato nel 1995 da Vertigo, nel 2006 da Bloomsbury Publishing e nel 2017 da Urban Comics.
In Italia la prima edizione di Punch è di Magic Press nel 2001, poi riproposto da Mondadori nel 2005 e da Edizioni BD nel 2014.
Londra in nero

Londra in nero
Concepito da Zarate nel 1996 per Serpent’s Tail e arricchito nel 2012 da nuovi contributi nell’edizione di SelfMade Hero, in Londra in nero McKean è in compagnia di Alan Moore, Stella Duffy, Warren Pleece, Steve Dell e Neil Gaiman. Una visione corale che interpreta la città sul Tamigi, dalle diverse tinte narrative in cui McKean ci regala tavole in bianco e nero cupe e surreali. Un prodotto cinico e anti-commerciale con trame brevi che possono fare male.
In Italia è stato edito da Magic Press nel 2015.
Il giorno che scambiai mio padre per due pesci rossi

Il giorno che scambiai mio padre per due pesci rossi
Nel 1997 la White Wolf Publishing pubblica un racconto per bambini scritto da Neil Gaiman e illustrato da Dave McKean: Il giorno che scambiai mio padre per due pesci rossi. Nel 2004 viene riproposto in una edizione leggermente modificata da Harper Children’s.
La copertina originale dell’albo viene utilizzata da McKean nel 1999, con lievi modifiche, come copertina dell’album dei Counting Crows This desert life.
Racconto per bambini dalla natura ironica nel quale troviamo molte tinte color pastello, adatte al pubblico giovane a cui la storia si rivolge. Gaiman racconta che l’idea del libro nacque da un diverbio con il suo bambino, che gli si rivolse dicendo: “Vorrei non avere un padre! Vorrei avere…”; e dopo una breve pausa: “Vorrei avere un pesce rosso!”. Nella copertina ci sono riferimenti a Magritte.
Il giorno che scambiai mio padre per due pesci rossi vince nel 1997 il “British Science Fiction Association Award for Short Fiction” e nel 2003 lo “Newsweek Best Children’s Book”.
La prima edizione italiana è di Edizioni Macchia Nera (2003), la seconda di Mondadori (2004).
Coraline

Coraline
Nel 2002, McKean illustra Coraline, scritto sempre da Gaiman, di cui verrà tratto un film d’animazione nel 2009 (Coraline e la porta magica di Henry Selick). Edito da Bloomsbury e Harper Collins, è un romanzo horror fantasy per ragazzi che ha vinto numerosi premi tra cui lo Hugo Award for Best Novella e il Nebula Award for Best Novella, entrambi nel 2003. La storia è ispirata ad “Alice nel paese delle meraviglie” e ad “Alice nello specchio”. Summa dello stile gotico di McKean con accenni al surrealismo e all’espressionismo, Coraline (nome causato da un errore di battitura di Gaiman, doveva chiamarsi Caroline) entra in una realtà parallela che McKean rende quasi horror.
Le tavole di McKean sono più pulite e graffianti di parecchi lavori precedenti.
In Italia è stata pubblicata nel 2003 e nel 2004 (con successive ristampe nel corso degli anni) da Mondadori.
I lupi nei muri

Lupi nei muri
Nel 2003 il duo Gaiman-McKean pubblica Lupi nei muri. L’idea venne data a Gaiman dalla figlia Maddy che, all’età di quattro anni, svegliandosi bruscamente da un incubo disse al padre che nei muri c’erano dei lupi che uscivano e giravano per casa, indicando al padre il punto esatto da cui sarebbero fuoriusciti.
Pur essendo una storia per bambini, lo stile utilizzato da McKean è molto dark e la storia è adatta a un pubblico adulto. Al solito le tecniche pittoriche utilizzate spaziano tra la computer grafica, la china nera (utilizzata per i lupi), la fotografia e la pittura tradizionale utilizzando dei toni blu e disegni irreali per l’oscuro mondo notturno all’esterno e toni caldi, ma disegni grotteschi, per raffigurare i membri della famiglia.
È la storia di Lucy che, come la figlia di Gaiman, sostiene che dalle mura di casa si nascondano dei lupi. Ma non viene creduta dai familiari, permettendo così ai lupi di impossessarsi della casa. Lucy, cercando di salvare il suo maialino di pezza, reagisce e mette in fuga i lupi scoprendo però che, sempre nei muri, alcuni elefanti si stanno preparando a invadere nuovamente la casa.
Le prime edizioni, nel 2003, sono di HarperCollins negli Stati Uniti e di Bloomsbury nel Regno Unito.
In Italia viene pubblicato nello stesso anno da Mondadori.
Nel 2006 viene adattato nel Regno Unito per trarne un musical, con testi di Gaiman e musica di Nick Powell, vincendo il “Best Show for Chidren and Young People of 2006”. Nel 2007 il musical viene riproposto in un teatro off di New York.
Mirror Mask

Mirror Mask: locandina del film
Nel 2005 viene pubblicata da Harper Collins la versione cartacea del film Mirror Mask, diretto da Dave McKean e scritto in collaborazione con Neil Gaiman.
“Vogliono tutti scappare via e unirsi al circo”, “Buon per loro, io invece voglio scappare e unirmi alla Vita Vera”: questo dialogo tra la mamma ed Helena è la summa del viaggio che la ragazza intraprende tra chine nere, tinte color seppia e fotogrammi del film che ben si mescolano nella totalità di questo albo. Lo stile utilizzato da McKean è simile a quello di Lupi nei muri.
In Italia il libro è stato pubblicato nel 2006 da Mondadori.
Per quanto riguarda il film, McKean ha dichiarato: “Volevo qualcosa che portasse la mia impronta: questo film assomiglia alle mie illustrazioni, ai miei dipinti, fatti a mano e montati assieme in un collage. Io realizzo gran parte delle immagini al computer, sono fatte con Photoshop, ma gran parte del materiale grezzo è fatto a mano, e si tratta di dipinti, disegni, sculture e fotografie di oggetti. Volevo che il film avesse questo aspetto”.
Le influenze grafiche provengono dal surrealismo di Dalì, l’espressionismo cinematografico di Murnau e Dryer; le ambientazioni grottesche e inquietanti sono ispirate alle visioni di Bosch; i personaggi costruiti sui manichini di De Chirico e le scenografie ispirate al secessionismo viennese di Klimt. Viene anche utilizzata la tecnica d’animazione della stop-motion.
Il selvaggio

Il Selvaggio
Pubblicato nel 2008 da Walker, scritto da David Almond e illustrato da McKean, rientra nella categoria narrativa “young adult”. Qui McKean riesce ad arricchire talmente la storia di Almond da darci la sensazione che i personaggi scappino fuori dalle tavole, in cui i forti tratti tracciati dalla china nera vengono arricchiti dai due colori che dominano l’albo: il blu e il verde.
Nel racconto Blue Baker, dopo la morte del padre, affronta il dolore scrivendo storie cupe e violente in cui il protagonista è un Selvaggio che vive tra le rovine della chiesetta nel bosco di Brugess. Le storie del Selvaggio a poco a poco diventano realtà, fin quando Blue lo va a cercare nelle rovine della chiesetta. Il Selvaggio ha disegnato tra le pareti della chiesetta le storie di Blue, facendo domandare al lettore quale storia sia quella originale e chi sia il doppio dell’altro. Il tratto di McKean è violento, urla al lettore il dolore intimo che il protagonista (e il suo doppio) provano a causa delle loro perdite.
In Italia è stato pubblicato da Edizioni BD nel 2009.
Crazy Hair

Tavola dell’edizione originale di Crazy Hair, by Dave McKean
Pubblicato nel 2009 da HarperCollins negli States e da Bloomsbury Publishing nel Regno Unito, Crazy Hair è un libro per ragazzi scritto in rima da Gaiman, in cui Bonnie comprende che nella folle capigliatura del padre, illustrata dai “collage” di McKean, si possono vivere fantastiche avventure.
Poche ma folli pagine edite in Italia nel 2010 da Bao.
Celluloid
Pubblicato nel 2011 in Italia da Edizioni BD e negli Usa da Fantagraphics Books, la trama di Celluloid è cosi ridotta all’osso che fa venire il dubbio che si spogli insieme alla protagonista, privandosi di orpelli e facendo concentrare il lettore al reale succo da cogliere.
Si tratta di un viaggio attraverso porte che da un mondo in bianco e nero ci trasportano in uno in cui prevalgono le tinte giallo-ocra, per poi attraversarne altre grazie alle pellicole erotiche di un proiettore. Qui lo stile grafico-pittorico cambia utilizzando la fotografia per mostrarci la protagonista che esplora il proprio eros lasciandosi coinvolgere da diverse situazioni. Non ci sono dialoghi o didascalie, solo immagini.
Le pagine non hanno vignette ma illustrazioni.
La realtà magica

La realtà magica
Pubblicato per la prima volta nel 2011 da Bantam Press nel Regno Unito e da Free Press negli States, le illustrazioni di McKean presenti ne La realtà magica completano l’opera scritta da Richard Dawkins.
Nonostante il titolo ci faccia pensare a un racconto esoterico, il libro ha un approccio scientifico, narrando e spiegando in modo divertente diversi fenomeni e quesiti che dall’alba dei tempi hanno affascinato l’uomo. Uno dei più grandi biologi evoluzionisti ci spiega le magie della scienza, aiutandoci a sviluppare uno sguardo scientifico anche grazie alla “magia” evocata dalle illustrazioni di McKean che, come al solito, utilizza diverse tecniche pittoriche. In Italia viene pubblicato nel 2012 da Mondadori nella collana Le scie.
Topo, uccello, serpente, lupo

Tavola dell’edizione originale di Topo, Uccello, Serpente, Lupo by Dave McKean
Pubblicato da Walker nel 2013, scritto da David Almond e impreziosito dalle illustrazioni di McKean, in Topo, uccello, serpente, lupo comprendiamo che il male può essere allontanato dal candore di un bambino. La storia parla di tre fratellini che riempiono con la loro immaginazione i “vuoti” lasciati dai creatori e che si confronteranno con delle scelte e “non” scelte che avranno un enorme impatto.
McKean ci stupisce utilizzando uno stile grafico simile a quello che, tra gli anni sessanta e ottanta, veniva utilizzato per illustrare i libri di fiabe europee. Abbiamo tinte tenui e colori pastello che si contrappongono con i toni grigi e opachi dell’Olimpo delle divinità il cui ruolo, andando avanti con la storia, verrà sempre meno.
In Italia è edito da Edizioni BD nel 2014.