Autore: Giulio Belzer

di Natale

RIASCOLTIAMO CINQUE CANZONI DI NATALE ALTERNATIVE

Si fa presto a tirare in ballo Mariah Carey. Troppo scontato chiamare in causa Michael Bublé. Pur con tutto il dovuto rispetto, è eccessivamente comodo rifarsi al solito John Lennon. Se volete passare un Natale davvero “alternativo”, la colonna sonora ve la consiglio io. Quella della canzone di Natale è una sfida con cui si sono cimentati tanti autori musicali, quasi una tappa obbligata, un eserci... »

“57TH & 9TH” DI STING: STUPIRE CON IL CLASSICO

“57TH & 9TH” DI STING: STUPIRE CON IL CLASSICO

Sting ama fare sorprese al proprio pubblico e, dall’alto della sua pluridecennale carriera, può ampiamente permettersi il rischio di azzardare proposte inusuali. Se negli ultimi anni alcuni lavori come Songs from the labyrinth (raccolta di musiche barocche di John Dowland), si sono rivelati dei progetti di nicchia e quindi non esattamente dei successi di massa, altri lavori sembrano essere stati l... »

THE CURE LIVE, NON CHIAMATELI (SOLO) DARK

THE CURE LIVE, NON CHIAMATELI (SOLO) DARK

Quanti di voi sono passati attraverso un periodo-Cure nella propria vita? Tanti, a giudicare dal gran parlare che si fa sui social network a proposito del nuovo tour di Robert Smith e soci. Questa eccitazione generale dimostra che il quintetto inglese ha rappresentato e rappresenta ancora qualcosa di importante nella vita e nella cultura di tanti di noi. Ma credo che questo clamore sia anche detta... »

MR. NEWMAN DEGLI SCISMA: UNA RECENSIONE TARDIVA (E STRUMENTALE)

MR. NEWMAN DEGLI SCISMA: UNA RECENSIONE TARDIVA (E STRUMENTALE)

Getto subito la maschera: questa recensione tardiva è un mero pretesto per mettere nero su bianco la mia passione viscerale verso uno dei gruppi italiani più interessanti degli ultimi venti anni e per invocare (per quanto mi sia possibile) il loro ritorno in studio al più presto. Riassunto delle puntate precedenti: anni novanta, nel pieno dell’ondata di musica indipendente di qualità che invade i ... »

ZEN CIRCUS: NIENTE PUÒ BATTERE UN POWER TRIO

ZEN CIRCUS: NIENTE PUÒ BATTERE UN POWER TRIO

Nel 1989 Lou Reed scriveva nelle note dell’album “New York” una delle sue frasi più famose, ovvero: “Non si possono battere due chitarre, un basso e una batteria”. Per quanto ci si possa trovare d’accordo con questa affermazione, esiste un tipo di formazione ancor più ridotta in grado di portare all’estremo le potenzialità di ogni singolo strumento: il power trio. Già negli anni ’60 gruppi come la... »

MAINSTREAM VS. INDIPENDENTI: UNA STORIA D’AMORE

MAINSTREAM VS. INDIPENDENTI: UNA STORIA D’AMORE

La scena musicale italiana, almeno dagli anni ’80 a oggi, è come divisa in due livelli: uno composto dagli interpreti e autori “mainstream”, le cui canzoni tutti conoscono e cantano grazie a una distribuzione importante garantita dalle grandi case discografiche, e uno appartenente alla sfera cosiddetta “indipendente”, composta da gruppi e cantautori legati a etichette più piccole ma in grado di ri... »

EVERYTHING EVERYTHING, IL SUONO DEL CONTEMPORANEO

Nella scorsa recensione, parlando di “Ha perso la città” di Niccolò Fabi (a cui vanno le mie più sincere congratulazioni per avere vinto il Premio Tenco per il miglior album), scrivevo di quanto sia importante per un cantautore l’essere ben sintonizzato con la realtà che lo circonda. Il brano di Fabi descrive la cupa, gretta e alienante situazione in cui sono sprofondate le città italiane, attrave... »

“UNA SOMMA DI PICCOLE COSE” DI NICCOLÒ FABI (UNA RECENSIONE INVIDIOSA)

Negli anni in cui capii che scrivere canzoni era una delle cose più belle al mondo, non esisteva ancora il concetto di “home recording” (ovvero la possibilità offerta dai moderni personal computer di realizzare registrazioni di buona qualità anche nella propria camera). Per realizzare demo estemporanei dei miei brani, in modo da fissare rapidamente le idee e non dimenticarle, avevo un unico strume... »

“A MOON SHAPED POOL” DEI RADIOHEAD: UNA RECENSIONE INVIDIOSA

“A MOON SHAPED POOL” DEI RADIOHEAD: UNA RECENSIONE INVIDIOSA

Da più di vent’anni ho questa specie di fissa compulsiva di scrivere canzoni, registrarle, fare album, suonare dal vivo e tutto il resto. Nel farlo coinvolgo altre tre persone pazienti e comprensive, insieme ci diamo il nome Belzer (lo so, è il mio cognome, ci sto lavorando con uno specialista). Quelli che hanno il mio stesso problema sanno come vanno le  cose quando vuoi fare un disco nuovo... »